Articoli di Giorgio Meletti e Davide Vecchi →
Politica - 18 Giugno 2017
Banca Etruria, Pier Luigi Boschi: “Banche? Ne parlo con mia figlia e con il presidente”
- 07:56 - India: incendio in ospedale a Jhansi, morti 10 neonati
Nuova Delhi, 16 nov. (Adnkronos/dpa) - Almeno dieci neonati sono morti e altri 16 sono rimasti gravemente feriti in un incendio scoppiato nell'unità neonatale di un ospedale di Jhansi. Sono già partite le indagini per capire quali siano le cause dell'incendio, ma le autorità ipotizzano si sia trattato di un cortocircuito.
“La morte dei neonati è molto spiacevole. Insieme ai familiari, stiamo cercando di identificare i corpi”, ha dichiarato Brajesh Pathak, viceministro dello Stato settentrionale Uttar Pradesh. Pathak, che ha promesso che si indagherà sulle cause dell'incendio, ha aggiunto che “saranno presi provvedimenti severi contro i responsabili”. L'incidente è avvenuto intorno alle 22.45 ora locale, quando, secondo la ricostruzione del viceministro, un corto circuito all'interno del concentratore di ossigeno potrebbe aver causato l'incendio. “Su come e perché è successo, saremo in grado di dire qualcosa quando arriverà il rapporto investigativo”, ha aggiunto.
Sette corpi sono stati già identificati, mentre altri 16 neonati rimangono in condizioni critiche. Al momento dell'incidente, c'erano 54 neonati nell'unità di terapia intensiva neonatale del Maharani Lakshmibai Medical College. “Straziante! L'incidente dell'incendio al Jhansi Medical College nell'Uttar Pradesh è straziante. Le mie più sentite condoglianze a coloro che hanno perso i loro figli innocenti”, ha commentato su X il premier Narendra, annunciando un risarcimento di 200.000 rupie (circa 2.250 euro) ai parenti di ogni neonato morto nell'incendio e di 50.000 rupie (circa 560 euro) per i feriti.
- 07:17 - Olanda: premier Schoof annuncia, 'riunione di crisi ha salvato il governo'
L'Aia, 16 nov. (Adnkronos/afp) - La tesissima riunione di crisi andata in scena all'interno della residenza del premier Dick Schoof, è riuscita nell'obiettivo di salvare il governo olandese dall'instabilità. Nelle ore precedenti, la sottosegretaria al ministero delle Finanze Nora Achahbar, di origine marocchina, aveva annunciato le proprie dimissioni a causa di commenti razzisti pronunciati dai partner di coalizione durante una riunione sugli scontri di Amsterdam della scorsa settimana.
Nelle ore successive all'annuncio di Achahbar, anche altri suoi colleghi ministri del Nuovo Contratto Sociale (Nsc), la forza più moderata all'interno della coalizione di centro-destra, hanno paventato l'ipotesi di dimettersi. Al termine della riunione d'emergenza che si è tenuta ieri sera nella residenza di Schoof, è stato lo stesso premier ad annunciare il raggiungimento dell'accordo che terrà in piedi il governo.
Da luglio, il governo del Paese è composto da una fragile coalizione che ha unito il Partito per la Libertà (Pvv) di estrema destra, il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (Vvd) di centro-destra, il Movimento populista dei contadini e dei cittadini (Bbb) e Nsc. Gli scontri fuori dalla Johan Cruijff Arena hanno causato profonde lotte intestine nelle fila del governo. Mentre Pvv, Vvd e Bbb hanno tutti appoggiato una mozione che prevederebbe di ritirare la cittadinanza olandese ai responsabili delle violenze, il più moderato Nsc ha rifiutato di prendere una posizione sulla questione, gettando il governo in un'impasse.
- 07:12 - Trump avanti con nomine choc, prova di forza con il Senato: qual è la sua strategia
Washington, 15 nov. (Adnkronos) - Donald Trump dopo la vittoria alle elezioni americane del 5 novembre va avanti con le nomine choc di fedelissimi ed estremisti che stanno spiazzando e lasciando increduli anche alcuni esponenti della maggioranza repubblicana al Senato che, secondo la Costituzione, deve passare al vaglio queste nomine, nelle audizioni, per poi ratificarle con il voto prima in commissione e poi in aula.
"Il presidente ovviamente ha il diritto di nominare chi vuole, ma credo che questo sia un esempio del perché nella Costituzione è previsto il nostro avviso e consenso", ha dichiarato Susan Collins, una dei sette repubblicani che votarono per la condanna di Trump nel processo di impeachment per l'assalto al Congresso, esprimendo scetticismo per la nomina di Matt Gaetz, il principale agente del disordine tra i deputati dell'estrema destra trumpiana, alla guida del dipartimento di Giustizia.
Ma proprio pochi giorni prima di iniziare il fuoco di fila di nomine che suonano come un'aperta sfida a chiunque voglia opporsi all'agenda Maga - iniziata con il giornalista di Fox, Pete Hegseth, al Pentagono, seguita da quella di Gaetz e della ex deputata dem, Tulsi Gabbard alla National Intelligence, e culminata con la nomina alla Sanità del no vax e complottista Bob Kennedy jr- Trump ha inviato un chiaro monito ai repubblicani del Senato, chiedendo senza mezzi termini di accettare un arcaico e poco usato meccanismo, il recess appointments, per rendere effettive le nomine bypassando completamente il Congresso.
"Qualsiasi repubblicano che voglia una posizione di leadership al Senato deve accettare il recess appointment, senza il quale non potremo avere le persone confermate velocemente", tuonava sui social Trump domenica scorsa, entrando a gamba tesa nel dibattito interno ai senatori repubblicani per scegliere il nuovo leader di maggioranza.
Un intervento che però non ha avuto gli effetti sperati, dal momento che la maggioranza dei senatori ha poi scelto John Thune come leader, e non Rick Scott, sostenuto dai Maga e da Elon Musk che accusavano il primo di essere establishment e che, ovviamente, si era già detto "al 100%" d'accordo con la richiesta del tycoon.
La nomina di Thune, e le diverse dichiarazioni perplesse se non apertamente contrarie che stanno arrivando da alcuni repubblicani riguardo alcune nomine, in particolare Gaetz potrebbe spingere Trump a un braccio di ferro con il suo stesso partito - che va ricordato domina l'intero Congresso, al Senato con una maggioranza di 53 a 47 - forzando anche l'utilizzo di questa misura formulata all'inizio della storia politica americana, quando l'intero Congresso stava interi mesi lontano da Washington, appunto in 'recess'.
Per questo la sezione 2 dell'articolo 2 della Costituzione permette al presidente di riempire tempestivamente importanti incarichi bypassando appunto il Senato. Ma in tempi moderni, è stato già adottato da presidenti per aggirare l'opposizione, ma del partito opposto. Bill Clinton fece 139 nomine in recess e George W.Bush 171 ma non per incarichi a livello ministeriale.
Anche Barack Obama usò lo strumento 32 volte, ma poi nel 2014 arrivò una sentenza della Corte Suprema che limitò il potere del presidente di fare recess appointment. Fu stabilito infatti che il presidente può farlo solo dopo che il Senato non è stato in sessione per almeno 10 giorni. Per questo anche durante le settimane intere di break, un senatore di turno ogni giorno apre e chiude la seduta. E così da allora nessun presidente ha più fatto nomine di questo tipo.
Nel suo messaggio però Trump, con il chiaro obiettivo di rafforzare in un modo senza precedenti i poteri presidenziali, e far ingoiare alcune nomine indigeste anche per esponenti del suo stesso partito, chiede qualcosa di diverso, cioè chiede ai senatori repubblicani di rinunciare volontariamente ad esercitare il proprio ruolo costituzionale di 'check and balance' sulle scelte presidenziali, invocando la necessità di impedire l'ostruzionismo della minoranza dem. Per farlo dovrebbero approvare una mozione per sospendere la sessione del Senato per il tempo necessario, anche se in questo caso i senatori democratici cercheranno di attuare tutte le strategie per impedirlo.
Non è neanche certo che tutti i senatori repubblicani siano disposti a questo passo, soprattutto dopo queste controverse nomine. Al post di Trump, Thune aveva risposto in modo possibilista assicurando che "tutte le opzioni sono sul tavolo per avere le nomina del presidente confermate velocemente, anche il recess appointment". Ma dopo l'elezione a leader di mercoledì si è impegnato a lavorare, subito dopo il suo insediamento il 3 gennaio, a lavorare "ad un calendario aggressivo fino a quando le nomine del presidente saranno confermate".
- 07:05 - Usa: Trump nomina Karoline Leavitt portavoce della Casa Bianca
Washington, 16 nov. (Adnkronos) - Il presidente eletto Donald Trump ha annunciato che la portavoce della sua campagna elettorale Karoline Leavitt sarà anche la portavoce della Casa Bianca.
La 27enne Leavitt “è intelligente, tenace e ha dimostrato di essere una comunicatrice molto efficace. Ho la massima fiducia che saprà eccellere dal podio e aiutarci a trasmettere il nostro messaggio al popolo americano”, ha dichiarato il tycoon in un comunicato.
- 06:54 - Camorra: sequestrato dal clan rivale dopo un pestaggio in carcere, 2 arresti
Napoli , 16 nov. - (Adnkronos) - In carcere pestano uomo del clan di camorra rivale, così gli alleati sequestrano il fratello di uno degli aggressori per obbligarlo a mediare: 2 arresti nella periferia est di Napoli. I Carabinieri della Tenenza di Cercola hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 2 indagati gravemente indiziati del reato di sequestro di persona aggravato dal metodo mafioso, commesso ai danni di un 43enne di Cercola, fratello di un elemento di spicco del clan De Luca-Bossa di Ponticelli, attualmente in carcere. Le indagini, svolte dai Carabinieri di Cercola sotto il coordinamento della D.D.A. di Napoli, hanno avuto inizio ad agosto scorso, quando la vittima era stata prelevata con la forza da un bar nel quartiere Ponticelli di Napoli, costretto a salire nell’auto degli indagati e rilasciato alcune ore dopo. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, quest’ultimo avrebbe dovuto fare da tramite con il fratello detenuto, per porre fine ad una serie di pestaggi di cui erano rimasti vittime alcuni esponenti detenuti del clan contrapposto De Micco-De Martino di Ponticelli. I contrasti si innestano nell'ambito della guerra di camorra che da anni ormai contrappone proprio i due clan, per la gestione delle attività illecite nell’area est di Napoli.
- 19:24 - **Carceri: Iv, 'mozione di censura a Delmastro'**
Roma, 15 nov (Adnkronos) - "In seguito alle gravi affermazioni del sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro, Italia Viva presenterà una mozione di censura con richiesta di dimissioni". Lo rende noto Iv.
"È inaccettabile che un membro del Governo, che ha giurato sulla Costituzione, pronunci parole tanto violente e contrarie ai principi su cui si basa la nostra Carta. Ci auguriamo che tutti i partiti che si riconoscono in quei valori garantisti la votino, compresi quelli, come Forza Italia, che siedono in maggioranza", aggiunge l’ufficio stampa di Italia Viva.
- 19:23 - Quirinale: Mattarella ha ricevuto il presidente della Corte europea dei diritti dell'uomo
Roma, 15 nov (Adnkronos) - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incontrato il presidente della Corte europea dei diritti dell'uomo. Lo rende noto il Quirinale.