Giuseppe Candela
Giornalista
Le bellezze campane mi hanno cullato mentre la televisione era accesa in sottofondo, prima da guardare e poi da raccontare. Da circa vent’anni il giornalismo è nella mia vita, una passionaccia. Notizie, retroscena in anteprima, interviste, analisi auditel e talvolta inchieste: questi sono gli ingredienti del mio impegno quotidiano, alla base la tv e più in generale lo spettacolo.
Una laurea in comunicazione, i primi impegni in giornali e tv locali. Una lunga collaborazione con il sito Dagospia, nel mezzo un rapporto professionale con il settimanale “Oggi”, piccole esperienze radiofoniche e numerose collaborazioni con siti televisivi. Da giugno 2018 sono in prima linea per FqMagazine de Il Fatto Quotidiano.
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- 11:13 - Manovra: Manzi-Sarracino (Pd), 'no a tagli sugli asili, governo chiarisca'
Roma, 21 ott (Adnkronos) - "Il governo Meloni ha davvero intenzione di risparmiare sui servizi educativi del mezzogiorno? Il piano inviato da Giorgetti a Bruxelles prevede, infatti, che quanto stabilito e finanziato dal governo Draghi e cioè il raggiungimento del target del 33% dei posti negli asili nido a livello locale sia dimezzato al 15% a livello regionale". Lo dicono Irene Manzi, responsabile nazionale scuola, e Marco Sarracino, responsabile nazionale Sud del Pd.
"Si tratterebbe di una scelta gravissima in linea con il progetto di autonomia differenziata che spacca l’Italia. Invece di ridurre i divari li stanno allargando. Non possiamo accettare che i risparmi di spesa imposti dalla trattativa al ribasso sul Patto di Stabilità vengano fatti su scuola, welfare, sanità. Ci aspettiamo che il governo chiarisca quanto prima. Altrimenti faremo una battaglia durissima in Parlamento”, aggiungono i dem.
- 10:58 - Ue, Barometro Coface: "L'indice di rischio politico e sociale resta a livello elevato"
Roma, 21 ott. (Adnkronos) - La ripresa economica globale offre un quadro eterogeneo. Mentre l'economia statunitense sembra indirizzata verso un atterraggio morbido, l'area euro continua a misurarsi con varie incertezze, soprattutto nel comparto industriale. La Cina, invece, fatica a sostenere la propria crescita. Infine, il nostro indice di rischio politico e sociale rimane ad un livello elevato nonostante il calo dell'inflazione, segno di un contesto sempre più complesso e incerto. In questo contesto, Coface rivede la valutazione di 5 paesi (4 riclassificazioni in positivo e 1 declassamento) e 17 settori (12 riclassificazioni in positivo e 5 declassamenti), che ben rappresenta il nostro scenario di stabilizzazione della crescita mondiale nel 2025, su livelli al di sotto del potenziale, ma senza grandi sconvolgimenti.
Dopo il promettente inizio del 2024, l’area euro ha assistito a una nuova contrazione del comparto industriale. Le prospettive non sono particolarmente favorevoli, come testimonia il calo dell'indice di fiducia dei responsabili acquisti. Ne risente in particolare la Germania, principale polo industriale europeo, con una produzione manifatturiera inferiore del 12% ai livelli pre-Covid. Anche il settore dei servizi, che aveva trainato la ripresa, sta rallentando e i consumi delle famiglie restano frenati a causa di risparmi ancora elevati e un basso livello della fiducia in un contesto di incertezza politica.
Sembra essere confermato lo scenario di atterraggio morbido negli Stati Uniti. L’economia americana continua a dimostrare resilienza, come evidenziato dal rimbalzo del secondo trimestre (+3% annualizzato), con una forte domanda interna, anche se il mercato del lavoro sta gradualmente rallentando.
Il terzo trimestre del 2024 ha portato buone notizie in tema di disinflazione, sia negli Stati Uniti che in Europa, sempre grazie al calo dei prezzi delle materie prime - in particolare dei prodotti petroliferi. Tuttavia, nell'area euro, le imprese continuano a subire il forte aumento del costo del lavoro per unità di prodotto (+4,2% su base annua), che comprime i loro margini. Dopo il massimo nella prima metà del 2023 nell’insieme dei paesi dell'area euro, il tasso di redditività è calato di quasi 2 punti percentuali in Germania e nei Paesi Bassi, e del doppio in Spagna e in Italia, rendendo vulnerabili le imprese, come mostra l'aumento delle insolvenze negli ultimi mesi.
I primi tagli dei tassi da parte della Fed e della Bce nel 2024 segnano l'inizio dell’atteso allentamento monetario. Mentre la politica monetaria si farà più accomodante (o meno restrittiva) l'anno prossimo, politiche fiscali più restrittive avranno effetti negativi sulla crescita nella grande maggioranza dei Paesi, in particolare nell'area euro. A luglio 2024, la Commissione europea ha aperto una procedura per deficit eccessivo nei confronti di sette paesi, tra cui la Francia.
Con Kamala Harris e Donald Trump protagonisti delle elezioni presidenziali USA, la scelta per un programma o l'altro avrà ripercussioni anche al di fuori degli Stati Uniti. Sul fronte interno, K. Harris è favorevole a una regolamentazione dei prezzi e a una riduzione dei costi abitativi, mentre D. Trump punta ad una massiccia riduzione delle tasse e a rilanciare la produzione di energia (idrocarburi). Sul piano internazionale, K. Harris è vista come garanzia di continuità a fronte di un D. Trump più imprevedibile e, per certi aspetti, più radicale rispetto al suo primo mandato alla Casa Bianca (2017-2021). Quale che sia il risultato, queste elezioni avranno un forte impatto sull'economia globale per gli anni a venire.
Nonostante gli annunci di misure di sostegno, l'economia cinese continua a rallentare, gravata da un mercato immobiliare in crisi e da una domanda interna stagnante. In ogni caso, il contributo delle economie emergenti alla crescita globale rimarrà invariato nel 2025, soprattutto grazie all'accelerazione dei Paesi del Golfo e del Sud America, anche tenendo conto di una crescita attesa meno vivace in Brasile, dopo due anni di crescita intorno al 3%. Al di là dei fattori interni, molti Paesi della regione sono i veri vincitori della riorganizzazione in corso del commercio mondiale, diventando centri strategici che assorbono quote di mercato nelle catene di approvvigionamento sino-americane.
“Nell’ultimo barometro, Coface registra una disomogeneità nella ripresa economica a livello globale: se da un lato gli Stati Uniti stanno dimostrando capacità di recupero, dall’altro l’eurozona si trova ad affrontare un contesto sfidante, soprattutto nel settore industriale, mentre la Cina risente ancora della crisi del mercato immobiliare” commenta Ernesto De Martinis, Ceo di Coface per la Regione Africa e Mediterraneo.
“A fronte di queste evidenze, le valutazioni di Coface di rischio politico e sociale rimangono elevate, nonostante il calo dell’inflazione, confermando uno scenario incerto. L’aggiornamento della valutazione di Paesi e settori riflette una previsione di crescita stabilizzata, seppur inferiore al potenziale stimato per il 2025”, conclude De Martinis.
- 10:50 - 'Shout! Nutriamo il cambiamento', formazione per comunicare in tempi di bufale
Roma, 21 ott. (Adnkronos Salute) - C’è un modo diverso di fare educazione nutrizionale. Diverso dalle tante bufale su sedicenti e seducenti diete che promettono miracoli e dai falsi miti sull’alimentazione. È l’esperienza del meeting 'Shout! Nutriamo il cambiamento', l’evento, giunto alla seconda edizione, che ha riunito lo scorso weekend, a Pisa, nutrizionisti provenienti da tutta Italia che, guidati da esperti, hanno sperimentato contenuti e tecniche utili nella quotidianità lavorativa, incentrata sul rapporto tra alimentazione, nutrizione e benessere psicofisico della persona, nonché, necessariamente, sulla comunicazione corretta ed efficace in tempi di social, fake news e bufale.
L’87% degli utenti di TikTok appartenenti alle generazioni Millenial e Gen Z - si legge in una nota - si rivolge alla piattaforma per consigli su alimentazione e salute; il 57% riferisce di essere influenzato o di adottare frequentemente i suggerimenti in cui si imbatte. Ma solo il 2,1% dei contenuti in questione risulta accurato. I dati, presentati lo scorso aprile dall’app MyFitnessPal e dalla Dublin City University, sono in linea con quelli di un precedente sondaggio della British Nutrition Foundation, che analizzava la propensione degli intervistati a modificare la propria dieta sulla base di indicazioni reperite su più piattaforme, non solo TikTok. Va da sé che la (dis)informazione alimentare che corre sui social sia una questione rischiosa.
"Shout! è il nostro modo di urlare la realtà. L’incontro ha l’obiettivo di dare ai nutrizionisti dei nuovi strumenti per migliorare la comunicazione sui social e verso i pazienti. Si rivolge a quei professionisti che vogliono fare divulgazione ed educazione alimentare precisa ed efficace – spiega Edoardo Di Martino, amministratore delegato di Gensan, che dallo scorso anno cura l’organizzazione di Shout! – Oggi qualsivoglia contenuto dell’influencer da milioni di follower ha più presa rispetto a quelli realmente supportati dalla scienza. Per questo motivo è necessario ribadire che il benessere si raggiunge con alimentazione e attività fisica adeguate (ed eventualmente, se necessario e suggerito da uno specialista, con integrazione mirata): stiamo dicendo no a scorciatoie e falsi miti".
Aggiunge Federico Vitiello, coach e docente di Strategie Digitali e Growth Hacking: "Le fake news e le scorciatoie che rispondono al desiderio di arrivare velocemente all’obiettivo sono quelle che si diffondono più facilmente (e fanno del male): danno da mangiare alle paure, a ciò che desideriamo fortemente, ci dicono che possiamo fare le cose con poca fatica. Chi fa vera divulgazione scientifica è svantaggiato, perché la complessità di un messaggio corretto lo fa arrivare a meno persone e con minore impatto rispetto a tutto quello che risponde al desiderio, alla voglia di scorciatoie. Shout! il modo di dare gambe al messaggio, che altrimenti, di per sé, avrebbe meno possibilità, e compensare il gap, con una comunicazione efficace".
"Quando una persona si presenta nello studio del nutrizionista o prende contatto online - spiega Veronica Aloisio, psicologa, formatrice e trainer, specializzata in Comunicazione e Problem Solving strategici - oltre ai suoi obiettivi e indipendentemente dalla volontà di cambiare le abitudini alimentari, porta con sé resistenze non razionali ma emotive, o comunque legate alla difficoltà insita nel costruire abitudini nuove quando le precedenti e gli automatismi sono consolidati. Il cibo è uno dei più grandi piaceri ed è anche convivialità, stile di vita: il cambiamento non è semplice. Abbiamo quindi lavorato sulle tecniche di comunicazione verbale, non verbale e paraverbale, sul confronto di esperienze e sull’ascolto – elemento critico su cui spesso i professionisti sanitari cadono – per dare ai nutrizionisti degli strumenti utili ad aggirare le resistenze emotive del paziente, condurlo a seguire prescrizioni e indicazioni, in linea con l’obiettivo portato dal paziente stesso".
Infine, Di Martino: "Crediamo molto in Shout! Non è solo un evento, ma un vero e proprio progetto che ci rappresenta, un investimento che condividiamo con gli attori dell’educazione alimentare, per urlare insieme un racconto corretto e proficuo, che migliori la vita delle persone".
- 10:37 - Ue, Barometro Coface: "L'indice di rischio politico e sociale resta a livello elevato"
Roma, 21 ott. (Adnkronos) - La ripresa economica globale offre un quadro eterogeneo. Mentre l'economia statunitense sembra indirizzata verso un atterraggio morbido, l'area euro continua a misurarsi con varie incertezze, soprattutto nel comparto industriale. La Cina, invece, fatica a sostenere la propria crescita. Infine, il nostro indice di rischio politico e sociale rimane ad un livello elevato nonostante il calo dell'inflazione, segno di un contesto sempre più complesso e incerto. In questo contesto, Coface rivede la valutazione di 5 paesi (4 riclassificazioni in positivo e 1 declassamento) e 17 settori (12 riclassificazioni in positivo e 5 declassamenti), che ben rappresenta il nostro scenario di stabilizzazione della crescita mondiale nel 2025, su livelli al di sotto del potenziale, ma senza grandi sconvolgimenti.
Dopo il promettente inizio del 2024, l’area euro ha assistito a una nuova contrazione del comparto industriale. Le prospettive non sono particolarmente favorevoli, come testimonia il calo dell'indice di fiducia dei responsabili acquisti. Ne risente in particolare la Germania, principale polo industriale europeo, con una produzione manifatturiera inferiore del 12% ai livelli pre-Covid. Anche il settore dei servizi, che aveva trainato la ripresa, sta rallentando e i consumi delle famiglie restano frenati a causa di risparmi ancora elevati e un basso livello della fiducia in un contesto di incertezza politica.
Sembra essere confermato lo scenario di atterraggio morbido negli Stati Uniti. L’economia americana continua a dimostrare resilienza, come evidenziato dal rimbalzo del secondo trimestre (+3% annualizzato), con una forte domanda interna, anche se il mercato del lavoro sta gradualmente rallentando.
Il terzo trimestre del 2024 ha portato buone notizie in tema di disinflazione, sia negli Stati Uniti che in Europa, sempre grazie al calo dei prezzi delle materie prime - in particolare dei prodotti petroliferi. Tuttavia, nell'area euro, le imprese continuano a subire il forte aumento del costo del lavoro per unità di prodotto (+4,2% su base annua), che comprime i loro margini. Dopo il massimo nella prima metà del 2023 nell’insieme dei paesi dell'area euro, il tasso di redditività è calato di quasi 2 punti percentuali in Germania e nei Paesi Bassi, e del doppio in Spagna e in Italia, rendendo vulnerabili le imprese, come mostra l'aumento delle insolvenze negli ultimi mesi.
I primi tagli dei tassi da parte della Fed e della Bce nel 2024 segnano l'inizio dell’atteso allentamento monetario. Mentre la politica monetaria si farà più accomodante (o meno restrittiva) l'anno prossimo, politiche fiscali più restrittive avranno effetti negativi sulla crescita nella grande maggioranza dei Paesi, in particolare nell'area euro. A luglio 2024, la Commissione europea ha aperto una procedura per deficit eccessivo nei confronti di sette paesi, tra cui la Francia.
Con Kamala Harris e Donald Trump protagonisti delle elezioni presidenziali USA, la scelta per un programma o l'altro avrà ripercussioni anche al di fuori degli Stati Uniti. Sul fronte interno, K. Harris è favorevole a una regolamentazione dei prezzi e a una riduzione dei costi abitativi, mentre D. Trump punta ad una massiccia riduzione delle tasse e a rilanciare la produzione di energia (idrocarburi). Sul piano internazionale, K. Harris è vista come garanzia di continuità a fronte di un D. Trump più imprevedibile e, per certi aspetti, più radicale rispetto al suo primo mandato alla Casa Bianca (2017-2021). Quale che sia il risultato, queste elezioni avranno un forte impatto sull'economia globale per gli anni a venire.
Nonostante gli annunci di misure di sostegno, l'economia cinese continua a rallentare, gravata da un mercato immobiliare in crisi e da una domanda interna stagnante. In ogni caso, il contributo delle economie emergenti alla crescita globale rimarrà invariato nel 2025, soprattutto grazie all'accelerazione dei Paesi del Golfo e del Sud America, anche tenendo conto di una crescita attesa meno vivace in Brasile, dopo due anni di crescita intorno al 3%. Al di là dei fattori interni, molti Paesi della regione sono i veri vincitori della riorganizzazione in corso del commercio mondiale, diventando centri strategici che assorbono quote di mercato nelle catene di approvvigionamento sino-americane.
“Nell’ultimo barometro, Coface registra una disomogeneità nella ripresa economica a livello globale: se da un lato gli Stati Uniti stanno dimostrando capacità di recupero, dall’altro l’eurozona si trova ad affrontare un contesto sfidante, soprattutto nel settore industriale, mentre la Cina risente ancora della crisi del mercato immobiliare” commenta Ernesto De Martinis, Ceo di Coface per la Regione Africa e Mediterraneo.
“A fronte di queste evidenze, le valutazioni di Coface di rischio politico e sociale rimangono elevate, nonostante il calo dell’inflazione, confermando uno scenario incerto. L’aggiornamento della valutazione di Paesi e settori riflette una previsione di crescita stabilizzata, seppur inferiore al potenziale stimato per il 2025”, conclude De Martinis.
- 10:10 - Malattie rare, a Catania primo campus itinerante dove l’atletica incontra l’emofilia
Roma, 21 ott. (Adnkronos Salute) - Una mattinata all’insegna dello sport ma anche del dialogo, per educare e informare le persone con emofilia e i loro caregiver sui benefici del movimento e la protezione articolare, funzionali al raggiungimento di una migliore qualità di vita, e per essere da stimolo alle nuove generazioni e abbattere qualche tabù. Sabato 19 ottobre, è arrivato presso il CUS 'Atleti con la A', il primo percorso di avvicinamento all’atletica leggera per bambini e giovani adulti con emofilia. Il progetto di Sobi Italia con il patrocinio di FedEmo (Federazione delle associazioni emofilici), del Coni (Comitato olimpico nazionale italiano) e della Fidal (Federazione italiana di atletica leggera) - riporta una nota - ha lo scopo di educare e informare sui benefici della pratica dell’attività fisica e sportiva per persone con emofilia e di approcciare il tema con maggior consapevolezza grazie anche al prezioso contributo di clinici, specialisti e istruttori che parteciperanno all’iniziativa.
"L’emofilia è una malattia rara emorragica ereditaria che ha un forte impatto sulla vita dei pazienti e dei suoi caregivers perché la carenza dei fattori della coagulazione provoca sanguinamenti prevalentemente articolari - afferma Marco Mandarano, consigliere FedEmo - Negli ultimi anni lo scenario di cura si è radicalmente modificato perché abbiamo a disposizione terapie farmacologiche innovative che possono permettere la normalizzazione dell'emostasi. È possibile, dunque, personalizzare i trattamenti e garantire una qualità di vita simile ai pari. La somministrazione preventiva (chiamata profilassi) dei farmaci garantisce l'assenza di sanguinamenti e la protezione articolare".
"Atleti con la A" nasce dall’ascolto di chi convive con l’emofilia e da una serie di importanti considerazioni rispetto a quanto oggi sia cambiata (in meglio) la qualità di vita. Vivere con l’emofilia in modo più libero e sereno significa anche poter scegliere quale sport piace di più praticare, in particolar modo per i giovani, che spesso sono spaesati rispetto alla loro condizione con il risultato di rinunciare a praticare l’attività sportiva. Al fine di poter decidere con maggiore consapevolezza e sicurezza, è importante seguire alcuni accorgimenti, primo tra tutti quello di valutare, insieme all’ematologo, quali siano le proprie capacità e la condizione fisica. Prima di scegliere uno sport, infatti, bisognerebbe pensare a quali effetti potrebbe avere sul proprio corpo, quanto contatto ci sarà con altri eventuali giocatori e soprattutto quali muscoli e quali articolazioni andrà a coinvolgere.
"Un paziente aderente alle terapie, quindi opportunamente trattato, riesce a praticare sport ed è più invogliato a muoversi perché le articolazioni oggi sono più protette - sottolinea Gaetano Giuffrida, Responsabile del Centro di riferimento regionale malattie rare della coagulazione di Catania - Un nostro paziente ha attraversato lo stretto a nuoto, abbiamo un ciclista che percorre km in bici. E sono solo alcuni esempi. Questo non significa che tutti possono essere degli atleti, ma bisogna educare le persone con emofilia al movimento, perché è importante. C’è ancora poca informazione sui progressi raggiunti in emofilia. Inoltre, è importante il dialogo tra gli specialisti perché in emofilia ogni paziente è un caso a sé stante e come tale va trattato: accesso alle cure e personalizzazione delle terapia diventano quindi elementi reali e decisivi nel progresso della medicina rispetto a una malattia rara che può essere fortemente invalidante e che ha implicazioni con numerosi aspetti della vita sociale".
"Se un tempo si pensava che essere affetto da emofilia significasse ridurre tutte le attività motorie a causa del rischio di incorrere in emorragie, oggi non è più così - assicura ha affermato Francesco Cucuzza Presidente A.S.E. Onlus Catania - Lo sport, invece, è esaltazione e libertà di movimento. I pazienti possono fare affidamento su trattamenti terapeutici di profilassi che evitano l'insorgenza della artropatia emofilica ed evitano la paura del ruolo che la traumatologia sportiva può avere sulla stessa artropatia. L'attività fisica, sin da piccoli, deve essere garantita alle persone con emofilia perché rafforza i muscoli, le ossa e le articolazioni nonché svolge una fondamentale funzione sociale ed educativa. Questo segna un importante cambio di paradigma nella gestione della patologia e le associazioni di pazienti devono essere parte di questo cambiamento veicolando le corrette informazioni".
Ed è proprio su queste premesse che si basa il campus itinerante "Atleti con la A", rivolto ai giovani con emofilia di tipo A, ma non solo - riferisce la nota - che potranno scoprire in sicurezza alcune discipline dell’atletica guidati in pista da un team di istruttori esperti del CUS Catania. Mentre i più giovani si cimenteranno nella pratica sportiva, gli adulti avranno modo di partecipare a una sessione dedicata all’informazione su attività fisica ed emofilia grazie al coinvolgimento di un team multidisciplinare di clinici e dell’associazione pazienti locale.
"In Sobi da sempre cerchiamo di promuovere una presa in carico della persona con emofilia che tenga conto di aspetti e variabili che esulano dalla sola terapia. Siamo convinti che solo attraverso un lavoro multidisciplinare, sia possibile permettere alle persone con emofilia di aprirsi a una vita libera e piena, protetti e sicuri – conclude Carina Fiocchi, Direttore Medico di Sobi Italia, Grecia, Malta & Cipro – Il nostro impegno nella campagna 'Atleti con la A' intende promuovere la corretta informazione e si pone l’obiettivo di educare al movimento, a partire dai più piccini. Inoltre, ci consente di veicolare un messaggio importante, ovvero che grazie a una corretta profilassi, la gamma delle attività sportive praticabili dalle persone con emofilia è aumentata notevolmente".
- 09:36 - Daily Crown: re Carlo contestato da senatrice aborigena, 'ridateci la nostra terra'
Canberra, 21 ott. (Adnkronos) - Re Carlo è stato contestato da una senatrice aborigena, che accusato la corona di aver rubato le terre australiane. In visita di cinque giorni in Australia con la regina Camilla, mentre concludeva un discorso al Parlamento di Canberra, nel quale aveva ricordato i suoi anni da studente nel continente e aveva parlato della pandemia di Covid e della vulnerabilità dell'Australia alla crisi climatica, Lidia Thorpe, senatrice indipendente di Victoria, si è avvicinata al palco urlando "questo non è il tuo Paese".
"Avete commesso un genocidio contro il nostro popolo - ha inveito la donna contro Carlo - Restituiteci la nostra terra. Restituiteci ciò che ci avete rubato: le nostre ossa, i nostri teschi, i nostri bambini, la nostra gente. Hai distrutto la nostra terra. Dacci un trattato. Vogliamo un trattato in questo paese. Sei un genocida".
Mentre gli addetti alla sicurezza la allontanavano, la senatrice impegnata nel sostegno dei diritti degli indigeni ha aggiunto: "Questa non è la tua terra. Tu non sei il mio re. Tu non sei il nostro re". Prima del discorso di Carlo, il primo ministro australiano Anthony Albanese e il leader dell'opposizione Peter Dutton avevano accolto i regnanti britannici all'arrivo nel Parlamento, ringraziandoli per essere stati al fianco degli australiani nei momenti belli e in quelli brutti.
Albanese ha definito uno degli onori della sua vita aver guidato la delegazione australiana presente all'incoronazione del re e ha elogiato l'impegno del re su temi quali la crisi climatica e la riconciliazione. "Hai dimostrato grande rispetto per gli australiani, anche durante i periodi in cui abbiamo discusso del futuro dei nostri accordi costituzionali e della natura del nostro rapporto con la corona", ha detto Albanese. L'ex primo ministro Tony Abbott, presente all'evento, ha espresso il suo sgomento per la protesta, definendola "uno sfortunato esibizionismo politico".
- 09:02 - Mo: Tajani, 'lavoriamo per la pace, ostaggi devono essere liberati'
Roma, 21 ott. (Adnkronos) - "Dobbiamo essere ottimisti e determinati a lavorare per la pace. E ora che con la morte di Yahya Sinwar è stata sconfitta l’ala militare di Hamas e Israele ha vinto, è interesse di tutti ragionare sul cessate il fuoco che deve esserci, naturalmente con la liberazione degli ostaggi. Lo ribadiremo a tutti". Lo dice al Corriere della Sera il ministro degli Esteri Antonio Tajani, alla vigilia del suo viaggio in Medio Oriente, annunciando che "sarò a Ramallah, Tel Aviv e Gerusalemme e incontrerò i vertici dell’autorità nazionale palestinese e di Israele. Ribadiremo la posizione italiana che è sempre stata molto sensibile alle popolazioni civili sulle quali l’impatto della guerra è ormai intollerabile. Con Food for Gaza, sostenuto sia da Israele che dall’Anp, abbiamo già fatto arrivare molte tonnellate di aiuti alimentari. E il G7 Sviluppo di Pescara lo apriremo con una conferenza internazionale sugli aiuti umanitari".
"È ovvio che il cessate il fuoco dipende da Israele - dice ancora il ministro - Però continueremo a lavorare con la diplomazia anche con i Paesi arabi che hanno un ruolo importante per il futuro della Palestina e del Libano. Israele ha il diritto all’autodifesa per la sua sicurezza ma deve sempre rispettare il diritto internazionale umanitario. Hamas ha fatto di tutto per impedire l’accordo di pace. E adesso Hezbollah continua a fare altrettanto. Ma è fondamentale evitare un’escalation regionale dalle conseguenze imprevedibili. E creando due zone cuscinetto, una dell’esercito libanese e una con l’Unifil rinforzata, magari, da regole d’ingaggio diverse".
Riferendosi agli attacchi ai militari italiani, "chiederò rassicurazioni a Israele: ogni attacco ai soldati della missione deve essere considerato una grave violazione del diritto internazionale e della Risoluzione 1701. A me risulta che il nostro contingente Unifil abbia mandato molti rapporti all’Onu su ciò che stava accadendo. Forse si poteva fare di più".