Giuseppe Pietrobelli
Giornalista
Dopo la fatica di due lauree, in Filosofia e Scienze Politiche, ha prevalso la voglia di scrivere, capire e raccontare. Dallo “scandalo dei petroli” alla corruzione veneta dei ministri Bernini e De Michelis, da Mani Pulite al Mose di Venezia, non mi sono fatto mancare (quasi) nulla in fatto di malaffare politico. C’è stato spazio anche per il terrorismo rosso e nero, per la stagione dei sequestri e della Mala del Brenta, per le stragi di Capaci e via D’Amelio, per i processi a Giulio Andreotti, Silvio Berlusconi e Antonio Di Pietro. Non mi sono risparmiato neppure omicidi, serial killer, Unabomber, fascisti fuggiti in Sud America, terremoti e disastri. In mezzo ci ho messo un paio di libri (“Gli anni delle toghe” e “Navi di amianto”), ma la cornice è rimasto il Nord Est, una terra che vede i propri pregi, non i vizi, ed è passata con disinvoltura dalla Dc di Bisaglia a Forza Italia di Galan, dalla Lega padana che voleva sbrindellare l’Italia al pensiero unico (e autonomista) di Zaia. Il bello del giornalismo è questo: non ti annoi mai.
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Italia - 18 Dicembre 2022
Don Favarin “sospeso a divinis”: il sacerdote degli emarginati paga lo scontro con la Curia
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