Laura Cleri

Laura Cleri

Autrice e attrice teatrale

Sono nata a Parma negli anni sessanta; a 15 anni, grazie alla lungimiranza del mio professore di italiano, ho cominciato a frequentare gli attori della cooperativa ”La Compagnia del Collettivo” che in quel lontano 1975 avevano deciso di occupare un vecchio teatro e di aprire una scuola, ”FareTeatro”.

E’ iniziata così, ed è diventato il mio mestiere. Dall’82 ho cominciato a lavorare come attrice professionista e sono entrata a far parte della cooperativa, poi siamo diventati ”Teatro Stabile di Parma” e ora siamo ”Fondazione Teatro Due”. Fra i tanti autori e testi teatrali indagati, in questi 30 anni di palcoscenico, insieme ai miei colleghi e soci, voglio ricordare “L’istruttoria” di Peter Weiss che quest’anno replichiamo per il 28° anno consecutivo. 

Io e Stefano, il mio compagno che oltre ad essere professore di Italiano è anche fotografo di teatro, abbiamo un figlio, Tommaso. Fra le sue attività principali, oltre alla scuola e il nuoto, c’è la passione per le stelle e gli insetti, e una spiccata predisposizione verso i miei copioni teatrali, è lui infatti che mi aiuta nello studio esortandomi: “facciamo la memoria, mamma!”. Il mio mese di luglio da quindici anni lo trascorro all’interno del carcere di Volterra per lavorare con la Compagnia della fortezza diretta da Armando Punzo, di cui sono l’assistente alla regia.

Il mio mese di settembre è invece consacrato alla preparazione di marmellate e salse da regalare agli amici (e nemici…) per Natale. Un’immaginaria ditta e associazione culturale GattaMortaKlub ne firma la limitata produzione. Dopo la nascita di Tommaso i miei neuroni hanno subito una trasformazione. Piano piano mentre il latte veniva estorto dal bimbo (per 18 mesi!) si formava evidentemente un vuoto e le sostanze succhiate hanno lasciato il posto ad una crescente voglia di narrare, così mi sono messa, anche a fare spettacoli miei, ricercando in situazioni più intime un rapporto con il pubblico. Fino ad oggi mi sono occupata di Resistenza e di narrazione al femminile, per l’immediato futuro sto progettando uno spettacolo sul ritorno da Auschwitz di alcune donne. In questo blog vorrei immaginare e scrivere di nuove intuizioni da portare sul palco, mi date una mano?

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