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- 13:32 - Farmaci, colite ulcerosa, gastroenterologo: "Con guselkumab guarigione mucosa in 35% pazienti"
Roma, 29 nov. (Adnkronos Salute) - "Nello studio Quasar che ha valutato l'efficacia e la sicurezza di guselkumab nei pazienti con colite ulcerosa moderatamente grave è stato dimostrato come, dopo un anno di trattamento, fino al 35% dei pazienti raggiungevano un endpoint molto importante che era quello della guarigione della mucosa". Così Alessandro Armuzzi, professore di gastroenterologia presso l'Istituto Humanitas di Rozzano (Milano), in occasione del Congresso dell'Italian Group of Inflammatory Bowel Disease (Ig-Ibd), a Riccione dal 28 al 30 novembre, dedicato alle malattie infiammatorie croniche intestinali - Mici, durante il quale sono stati presentati i più recenti dati relativi all'inibitore del'IL-23 guselkumab, il primo anticorpo monoclonale completamente umano diretto selettivamente contro la subunità p19 dell'IL-23.
"La remissione endoscopica, oltre a quella clinica, è molto importante per definire gli outcome a lungo termine della colite ulcerosa - sottolinea Armuzzi - E' stato dimostrato che fino al 70% dei pazienti nel lungo termine che raggiungono una remissione endoscopica rimangono liberi da recidiva. L'aspetto altrettanto importante è che questo risultato è stato documentato significativamente positivo anche nei pazienti che avevano fallito in precedenza terapie avanzate e non solo nei pazienti naive ai farmaci biologici".
- 13:32 - Sanità, Remuzzi (Mario Negri): "Senza infermieri non c’è Ssn"
Arezzo, 29 nov. (Adnkronos Salute) - "In tante occasioni ho scritto che senza infermieri non c'è ospedale, ma potremmo dire che senza infermieri non c'è il Servizio sanitario nazionale. Gli infermieri sono preziosissimi per la cura degli ammalati e per la guarigione", però devono affrontare "troppi turni, ferie rimandate per mancanza di personale e malati sempre più gravi, sempre più anziani, con sempre più problemi. I nostri infermieri sono pagati un terzo che negli altri Paesi europei. Dobbiamo evitare che si stanchino e vadano via". Sono le parole di Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, intervenuto con un videomessaggio al Forum Risk Management, l'appuntamento dedicato alle novità in materia di sicurezza sanitaria e trasformazione digitale dei servizi di assistenza, dal 26 al 29 novembre ad Arezzo. L'intervento di Remuzzi ha aperto i lavori della sessione 'Ripensare la professione infermieristica, ripensare il Servizio sanitario nazionale', curata da Fnopi, Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche.
"Mancano 6 milioni di infermieri nel mondo - sottolinea il direttore del Mario Negri - Dobbiamo dare loro delle opportunità di carriera. Ci sono degli infermieri che organizzano sale operatorie con turni complicatissimi dove non si può sbagliare niente tra un intervento e l'altro, se no tutto si rimanda. Tante cose che i medici non riescono a fare gli infermieri le fanno. Le fanno bene e con passione. Ma dobbiamo dare loro delle opportunità". Remuzzi si focalizza poi sulla necessità di fare rete tra i professionisti che ruotano attorno al malato: "Non devono esserci confini - dice - Dobbiamo mettere a disposizione degli ammalati per primi, ma anche dei nostri colleghi, le capacità che abbiamo in quanto medici, infermieri, tecnici di laboratorio. Dobbiamo fare le cose insieme. Agli infermieri bisogna dare soddisfazione, bisogna utilizzare tutte le capacità che hanno". Per l'esperto "il futuro della sanità è basato sui medici di famiglia che vanno a casa degli ammalati e sulle Case della comunità. Se si lavora bene - è convinto - si avranno molti meno accessi al pronto soccorso".
Infine, Remuzzi si sofferma su una riflessione: "Dove vanno gli ammalati quando è il momento di dimetterli? La maggior parte di loro è anziana, ma tanti anziani sono soli. Non è più come un tempo in cui c'erano grandi famiglie in cui sempre qualcuno si occupava di qualcun altro. Adesso la maggior parte delle persone non si occupa di nessuno. E allora dove li mandi i malati? I piccoli ospedali devono essere trasformati, a mio avviso, in ospedali degli infermieri. Ospedali fatti funzionare da infermieri che sanno fare tutto: sanno fare i prelievi, sanno fare gli esami, sanno fare le radiografie, possono benissimo fare l'ecografia e poi mandarla a refertare dove deve essere fatto il referto. Tutti parlano di telemedicina, di intelligenza artificiale, utilizziamo questi strumenti", esorta. "Vi lascerei con un concetto soltanto", conclude Remuzzi: "'Non c'è posto', in ospedale, non esiste. Non vorrei sentirlo proprio più. 'Non c'è posto' non è qualcosa che ci possiamo permettere di dire a qualcuno che sta male e non sappiamo che cosa succederà dopo. Va bene 'non c'è posto, ma c'è posto da un'altra parte'. 'Non c'è posto' non è giusto”.
- 13:31 - Farmaci, Nardone (Federico II): "Con guselkumab verso terapie mirate per pazienti Mici"
Roma, 29 nov. (Adnkronos Salute) - "Guselkumab rappresenta un passo avanti verso la personalizzazione del trattamento. La flessibilità, sia in termini di dosaggio sia di somministrazione, con la disponibilità sotto forma sottocutanea ed endovenosa, consentirà ai nostri pazienti di poter scegliere il trattamento in base alle loro esigenze. Questo è un fattore molto importante che ci avvicinerà sempre di più al poter trattare i pazienti sulla base dei loro bisogni nell'ambito di una medicina personalizzata". Così Olga Maria Nardone, ricercatore e gastroenterologa presso l'Università Federico II di Napoli, in occasione del congresso dell'Italian Group of Inflammatory Bowel Disease (Ig-Ibd), a Riccione dal 28 al 30 novembre, dedicato alle malattie infiammatorie croniche intestinali - Mici, durante il quale sono stati presentati i più recenti dati relativi all'inibitore dell'IL-23 guselkumab, il primo anticorpo monoclonale completamente umano diretto selettivamente contro la subunità p19 dell'IL-23.
Diversi i vantaggi del monoclonale secondo Nardone: "E' importante sottolineare come il trattamento con guselkumab sia in grado di raggiungere obiettivi sempre complicati ed ambiziosi come l'endoscopia in associazione all'istologia che è fondamentale, soprattutto nei casi di colite ulcerosa. Il mantenimento di questi obiettivi è a lungo termine, dobbiamo guardare sempre più in là per bloccare ed alterare quello che è il decorso progressivo di queste patologie. Inoltre, guselkumab ha un profilo di sicurezza elevato, cosa fondamentale per far sì che i pazienti aderiscano al trattamento senza paura di effetti collaterali".
- 13:29 - Farmaci: malattie infiammatorie intestinali, risultati significativi con guselkumab
Roma, 28 nov. (Adnkronos Salute) - Importanti novità per il trattamento delle malattie infiammatorie croniche intestinali che in Italia colpiscono circa 250 mila persone. Guselkumab, il primo anticorpo monoclonale completamente umano diretto selettivamente contro la subunità p19 dell’Il-23, continua a dimostrarsi una terapia efficace e sicura sia nella colite ulcerosa sia nella malattia di Crohn. Lo dimostrano i dati significativi diffusi in occasione del Congresso dell’Italian Group of Inflammatory Bowel Disease (Ig-Ibd), in corso a Riccione, da Johnson & Johnson. Il farmaco - informa una nota - è l’unico anticorpo monoclonale anti Il-23 a doppia azione, progettato per neutralizzare l'infiammazione alla fonte cellulare bloccando l'Il-23 e legandosi al CD64, un recettore presente sulle cellule che producono l'Il-23 stesso. Nel nostro Paese, il farmaco è attualmente disponibile per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a severa in pazienti adulti candidabili a una terapia sistemica e dell’artrite psoriasica attiva in pazienti adulti che hanno avuto una risposta inadeguata o che hanno mostrato intolleranza a una precedente terapia con farmaci antireumatici modificanti la malattia. Guselkumab è inoltre in fase di valutazione da parte dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema) per il trattamento di pazienti adulti con colite ulcerosa e malattia di Crohn da moderata a grave.
I dati più recenti su guselkumab, presentati nel corso di un simposio al Congresso Ig-Ibd, sono relativi allo studio Quasar, nella colite ulcerosa, e agli studi di fase 3 Galaxi 2-3 e Graviti, nella malattia di Crohn. Nel complesso, il farmaco ha dimostrato che 1 paziente su 2 tra i naïve ai trattamenti biologici e 1 paziente su 3 tra i refrattari raggiunge la remissione endoscopica. Per quanto riguarda la malattia di Crohn, i risultati hanno indicato guselkumab come l'unico anti Il-23 ad essersi dimostrato superiore a ustekinumab in un trial registrativo, nel trattamento di pazienti con malattia di Crohn sia naïve (mai trattati, ndr) sia refrattari ai trattamenti biologici. Inoltre, suggeriscono che guselkumab potrebbe diventare il primo inibitore dell’Il-23 a poter essere somministrato in modalità sia endovenosa sia sottocutanea (Sc).
Nel dettaglio, Quasar è un programma di studi multicentrici di fase 2b/3 randomizzati, in doppio-cieco, controllati con placebo, a gruppi paralleli, disegnato per valutare l’efficacia e la sicurezza di guselkumab in pazienti adulti con colite ulcerosa attiva da moderata a severa con una risposta insoddisfacente o intolleranti alla terapia convenzionale (ad esempio, tiopurine o corticosteroidi), ad altri biologici e/o Jaki (cioè antagonisti di Tnf-alpha, vedolizumab o tofacitinib).
Secondo i risultati più recenti, presentati allo scorso Congresso della United European Gastroenterology (Ueg), il farmaco ha dimostrato maggiori tassi di remissione endoscopica rispetto al placebo alla 44esima settimana in pazienti con colite ulcerosa naïve ai trattamenti biologici. La remissione endoscopica è stata raggiunta nel 38,1% dei pazienti trattati con 100 mg Sc ogni 8 settimane (q8w) e nel 41,7% dei trattati con 200 mg Sc ogni 4 settimane (q4w), rispetto al 20,4%dei pazienti trattati con placebo. Allo stesso modo, la terapia a base di guselkumab è stata associata a tassi maggiori di remissione endoscopica anche nei pazienti refrattari alle terapie biologiche. È infatti stata raggiunta nel 31,2% dei pazienti trattati con 100 mg Sc q8w e nel 23,9% dei trattati con 200 mg SC q4w, rispetto all'8% del gruppo placebo.
“I dati dello studio Quasar - commenta Alessandro Armuzzi, professore ordinario di gastroenterologia, Humanitas University, Pieve Emanuele (Milano), responsabile Unità di Malattie infiammatorie croniche intestinali (Uo Ibd), Istituto Clinico Humanitas, Rozzano (Milano) - evidenziano l’efficacia di guselkumab nell’indurre e mantenere una remissione clinica duratura, raggiungendo al contempo endpoint chiave come la remissione endoscopica e il miglioramento isto-endoscopico della mucosa. Questi risultati rappresentano il tipo di progresso necessario nei nuovi trattamenti per questa malattia infiammatoria intestinale, suggerendo che guselkumab potrebbe essere una terapia promettente per pazienti con colite ulcerosa, offrendo sollievo da sintomi disabilitanti che compromettono la qualità della loro vita quotidiana”.
Nella malattia di Crohn, Galaxi 2 e 3 sono due studi di fase 3 indipendenti, dal disegno sperimentale identico, della durata di 48 settimane, con un periodo di estensione a lungo termine in corso, che hanno incluso pazienti con malattia di Crohn da moderata a severa che non avevano risposto o erano diventati intolleranti alla terapia convenzionale (immunomodulatori o corticosteroidi) o alla terapia biologica (antagonisti del Tnf o vedolizumab). I due regimi di dosaggio testati sono stati 100 mg Sc q8w e 200 mg Sc q4w. Da una pooled analysis, i cui dati più aggiornati sono stati presentati allo scorso congresso Ueg, è emerso che guselkumab ha dimostrato tassi di remissione endoscopica maggiori rispetto a ustekinumab alla settimana 48 nei pazienti con malattia di Crohn naïve ai trattamenti biologici. La remissione endoscopica è stata raggiunta nel 44% dei pazienti trattati con 100 mg SC q8w e nel 46,1% dei trattati con 200 mg SC q4w, rispetto al 29,8% dei trattati con ustekinumab. Nei pazienti con malattia di Crohn refrattari ai farmaci biologici la remissione endoscopica è stata raggiunta nel 28,1% dei trattati con 100 mg Sc q8w e nel 28,6% con 200 mg SC q4w, rispetto al 20,5% del braccio ustekinumab.
“Questi risultati evidenziano il potenziale di guselkumab come opzione terapeutica differenziante per i pazienti con malattia di Crohn, sia in coloro che iniziano per la prima volta un trattamento biologico, sia per i pazienti che hanno fallito terapie biologiche precedenti e che tradizionalmente presentano una minore probabilità di rispondere ad altre opzioni terapeutiche - osserva Silvio Danese, direttore dell’Unità di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell’Irccs Ospedale San Raffaele e professore ordinario di Gastroenterologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, Milano - Sono risultati incoraggianti che dimostrano che guselkumab è una terapia promettente, con il potenziale di rispondere alle esigenze di pazienti sia in linee precoci sia in linee più avanzate di trattamento”.
Sempre nella malattia di Crohn, Graviti è uno studio di fase 3 randomizzato, in doppio cieco, che ha valutato la terapia di induzione con guselkumab Sc (400 mg somministrato alle settimane 0, 4 e 8) in pazienti con malattia di Crohn da moderata a grave. Come nel caso degli studi Galaxi 2-3, la dose di mantenimento è stata pari a 200 mg SC q4w e 100 mg SC q8w. I dati più recenti presentati al Congresso dell’American College of Gastroenterology, evidenziano come guselkumab, già a partire dalla quarta settimana, dimostra una differenza significativa nel tasso di remissione clinica rispetto al placebo. Per quel che riguarda la terapia di induzione, alla settimana 12 oltre, la metà dei pazienti trattati (56,1%) ha raggiunto la remissione clinica rispetto al 21,4% dei gruppo placebo. Inoltre, il 44,3% del gruppo trattato ha ottenuto una risposta endoscopica, rispetto al 21,4% del placebo. Nella fase di mantenimento, alla settimana 48, il tasso di remissione clinica è stato di oltre 3 volte superiore con entrambe le dosi di mantenimento di guselkumab rispetto al placebo (60% per 100 mg Sc q8w; 66,1% 200 mg Sc q4w rispetto al 17,1% placebo). La risposta endoscopica è stata raggiunta nel 44,3% e nel 51,3% nel gruppo guselkumab 100 mg Sc q8w e 200 mg Sc q4w, rispettivamente, contro il 6,8% del placebo. La remissione endoscopica, infine, è stata raggiunta nel 30,4% e nel 38,3% del gruppo trattato con 100 mg Sc q8w e 200 mg Sc q4w rispettivamente, rispetto al 6% per cento del gruppo placebo.
- 12:58 - Georgia: mozione Della Vedova-Quartapelle, 'governo sostenga democrazia'
Roma, 29 nov (Adnkronos) - "Il governo si adoperi in seno al Consiglio europeo al fine di ribadire che l’Unione europea non defletterà dalla sua ferma posizione nei confronti della Georgia a sostegno della democrazia, a cominciare da elezioni libere ed eque, dello stato di diritto, continuando ad appoggiare forme partecipative e nonviolente della società civile, e per individuare un punto di equilibrio tra esigenze di sicurezza e valori fondamentali”. È il dispositivo riportato nella mozione a prima firma Della Vedova-Quartapelle sulla situazione in Georgia a seguito delle elezioni del 26 ottobre scorso.
I parlamentari sottolineano quanto sia “nell’interesse europeo mantenere viva la prospettiva europea della Georgia senza tuttavia cedere sui valori fondanti dell’Unione”, riportano la risoluzione del PE che, nella seduta di giovedì 28 novembre, “ha approvato una risoluzione che denuncia le gravi irregolarità delle recenti elezioni e chiede che se ne tengano di nuove entro un anno, sotto supervisione internazionale” e citano le “decine di migliaia di manifestanti che si sono riversati nelle strade di Tbilisi con la bandiera europea, protestando contro la decisione del governo di congelare il processo di adesione della Georgia all’Ue”.
- 12:46 - Puglia: Meloni 'Regione centrale per aerospazio', poi scherza 'Emiliano come Musk'
Roma, 29 nov. (Adnkronos) - "Michele Emiliano come Elon Musk", scherza la premier Giorgia Meloni, intervenendo a Bari durante la cerimonia per la firma dell'Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il governo e la Regione Puglia, a proposito degli investimenti decicati al capitolo innovazione, dal valore di "1,2 miliardi di euro". "Tra gli interventi più importanti - ha spiegato la presidente del Consiglio - ricordo lo spazio-porto di Taranto Grottaglie, la prima infrastruttura nazionale dedicata ai voli orbitali e sub-orbitali, cioè alle missioni spaziali. La Puglia diventa centrale in una delle grandi sfide dei domini geopolitici del futuro: spazio e fondali marini".
- 12:43 - Mo: Conte, 'auguro a M5s di essere voce fuori dal coro, giusto il no a von der Leyen'
Roma, 29 nov. (Adnkronos) - "Il 29 novembre è una data simbolo perché è il giorno in cui l'assemblea delle Nazioni unite ha fissato quella che è la giornata di solidarietà del popolo palestinese. Il contributo di Carolina sarà determinante per richiamare l'attenzione e la necessità di investire sullo sport". Lo dice Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, intervenendo alla conferenza stampa organizzata da Carolina Morace 'Lo sport come strumento di pace'.
"In queste ore, in questi giorni, ci sono stati dei passaggi fondamentali al Parlamento europeo perché il nostro voto sulla Commissione von der Leyen 2 e sulla risoluzione di ieri sono dei voti che rispecchiano non delle occasioni di opportunismo, ma per costruire politiche serie - aggiunge -. Carolina è stata una protagonista e noi vogliamo essere costruttori di pace. Vi parla chi è stato protagonista della nascita della prima, e avevamo a disposizione l'opzione Timmermans e noi dicemmo no, portandoci dietro anche gli altri, oggi quest'altra Commissione rappresenta la transizione militare a cui noi diciamo di no. Siamo tornati indietro all'austerità, a cui noi ancora diciamo di no ed è un no politico, di prospettiva, non strumentale".
"Ci troverete sempre coerenti rispetto anche a un popolo palestinese che viene calpestato non solo nei propri diritti, ma anche nella sua dignità. I 45mila palestinesi vittime dell'orrendo sterminio di Gaza, principalmente donne e bambini, sono un dato oggettivo che non ammette discussioni. Oggi, di fronte a un governo che anche davanti a un mandato d'arresto della Corte penale internazionale dice 'lo valuteremo', non puoi sovrapporre una valutazione politica a un mandato d'arresto, altrimenti stai contestando non il singolo provvedimento, ma l'esistenza del diritto internazionale e umanitario. Ecco perché ci vedrete coerenti e anche indignati di fronte a quello che sta accadendo. Auguro a Carolina e a tutto il Movimento di essere una voce fuori dal caro e valorizzare lo sport che è uno strumento potentissimo di coesione", conclude Conte.