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- 17:42 - Shoah: insulti a Segre, un'inchiesta 'ferma' da due anni in procura a Milano
Milano, 29 nov. (Adnkronos) - Sono due anni che Liliana Segre chiede giustizia. Nell'autunno del 2022, la senatrice a vita ha presentato una denuncia in procura a Milano che ha portato all'apertura di un'inchiesta, affidata al pm Nicola Rossato, sugli hater che l'hanno insultata sui social. Minacce e diffamazione aggravata dall'istigazione all'odio razziale i reati ipotizzati.
Se gli insulti di sconosciuti tutt'ora proseguono contro la donna che è riuscita a sopravvivere al campo di concentramento di Auschwitz, non c'è ancora - a quanto risulta da una recente richiesta di accesso agli atti del legale - una chiusura indagine. Sebbene i termini per le indagini siano scaduti, la procura non ha stabilito né eventuali responsabilità - il fascicolo è ancora contro ignoti, a dire della difesa - né ha deciso per l'archiviazione. Il danno in questo caso è duplice: gli insulti social proseguono e chi ha chiesto giustizia resta a bocca asciutta.
Un altro fascicolo (più recente), affidato a un altro pm di Milano, ha invece portato ad alcune iscrizioni dopo una nuova denuncia di Liliana Segre.
- 17:30 - Pnrr: Meloni, 'entro fine anno incasso VI rata e richiesta VII'
Roma, 29 nov. (Adnkronos) - Si è svolta oggi a Palazzo Chigi la cabina di regia Pnrr, presieduta dalla presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, e convocata dal ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, alla presenza dei ministri e dei sottosegretari responsabili, oltre che dell’Anci, dell’Upi e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, per l’informativa sul pagamento della sesta rata da parte della Commissione europea, per la verifica dello stato di avanzamento degli obiettivi connessi alla settima richiesta di pagamento e per l’attività di monitoraggio e aggiornamento sull’avanzamento finanziario del PNRR. All’apertura dei lavori, la Cabina di regia ha preso atto della valutazione positiva espressa dalla Commissione europea lo scorso 26 novembre, connessa all’approvazione del pagamento della sesta rata del PNRR, pari a 8,7 miliardi di euro e al conseguimento dei trentanove obiettivi collegati, unico parametro di valutazione oggettivo dello stato di avanzamento del Piano.
“Con l’incasso della sesta rata, previsto entro la fine del 2024 - afferma Meloni - l’Italia si conferma la Nazione che ha ricevuto l'importo maggiore di finanziamento, pari a 122 miliardi di euro, corrispondente al 63% della dotazione complessiva di 194,4 miliardi di euro. Nel corso del 2024 sono stati raggiunti significativi risultati che hanno confermato il primato europeo dell’Italia nell’attuazione del Piano, per numero di obiettivi conseguiti, risorse complessive ricevute e richieste di pagamento approvate. In questi giorni, insieme alle Amministrazioni titolari, agli Enti e alle Istituzioni preposte, stiamo lavorando alacremente per la rendicontazione degli obiettivi della settima rata e per formalizzare la conseguente richiesta di pagamento entro la fine dell’anno”.
La settima rata invece, pari a 18,2 miliardi di euro, prevede il conseguimento di obiettivi fondamentali per la modernizzazione e la crescita dell’Italia, quali l’avvio degli interventi per il potenziamento delle infrastrutture portuali, ferroviarie, stradali e urbanistiche, che rappresentano un presupposto fondamentale per proseguire a sostenere lo sviluppo del Mezzogiorno e la concreta riduzione dei divari territoriali, in continuità con il piano strategico della ZES unica adottato dal Governo.
Tra i sessantasette obiettivi della settima rata, di cui 35 milestone e 32 target, al centro dei lavori della Cabina di regia, il rafforzamento della flotta di autobus e di treni a emissioni zero per il trasporto regionale, dei nodi metropolitani e dei principali collegamenti nazionali, la riqualificazione di molte stazioni ferroviarie, gli interventi per la cybersicurezza, la modernizzazione e l’implementazione delle infrastrutture di trasmissione dell’energia elettrica (SA CO I.3 e Tyrrhenian link), gli investimenti per una migliore gestione delle risorse idriche, il conferimento di 55.000 borse di studio agli studenti meritevoli meno abbienti e di 7.200 borse di dottorato, l’attivazione di 480 Centrali Operative Territoriali (COT) in materia di salute pubblica.
Tra le riforme strategiche, di particolare rilevanza, la legge sulla concorrenza, il completamento delle misure per velocizzare i pagamenti della Pubblica Amministrazione, la revisione del servizio civile universale per agevolare la partecipazione dei giovani e il provvedimento sulle rinnovabili, approvato recentemente dal Consiglio dei ministri, con l’obiettivo di semplificare i procedimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, in coerenza con gli obiettivi della nuova missione REPowerEU del PNRR dell’Italia.
I dati 2024 sulla spesa complessiva, attualmente pari a circa 59 miliardi di euro - in corso di aggiornamento sulla piattaforma ReGiS per il loro allineamento con l’Italia reale dei cantieri aperti e degli investimenti ultimati - evidenziano un incremento di circa 17 miliardi di euro nel corso dei primi dieci mesi dell’anno, in un percorso di crescita costante che per il 2024 dovrebbe attestarsi a circa 22 miliardi di euro, in linea con le previsioni aggiornate di finanza pubblica.
Nel corso del suo intervento, Fitto ha ribadito l’importanza di proseguire con la stessa determinazione il lavoro e il presidio del PNRR, anche nel solco tracciato dagli interventi amministrativi e normativi, come gli ultimi decreti legge in materia e il recente decreto Omnibus, che hanno reso possibile non solo accelerare le misure previste - attraverso una maggiore sinergia tra i diversi livelli istituzionali e con l’ausilio delle riunioni operative nell’ambito delle Cabine di coordinamento istituite presso tutte le prefetture - ma anche una più efficace gestione delle risorse pubbliche, con la possibilità per i soggetti attuatori di richiedere anticipazioni fino al 90% del costo dei singoli interventi.
- 17:15 - **Giustizia: in dl giustizia saltano norme su Cybersicurezza**
Roma, 29 nov. (Adnkronos) - A quanto si apprende da autorevoli fonti, saltano dal dl giustizia approvato oggi in Consiglio dei ministri le norme sulla cybersicurezza. Le misure in questione, viene infatti riferito, avrebbero bisogno di ulteriori approfondimenti tecnici.
- 17:13 - Pnrr: Meloni, 'deleghe Fitto resteranno in ottime mani, avanti con stesso rigore'
Roma, 29 nov. (Adnkronos) - In occasione dell’intervento nella Cabina di regia Pnrr, l’ultima alla quale ha preso parte il ministro Raffaele Fitto prima di andare a occupare il ruolo di vicepresidente esecutivo della Commissione europea, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha assicurato che l’azione del governo “proseguirà senza soluzione di continuità”, lavorando incessantemente per portare a compimento, nei tempi previsti, tutti gli investimenti e le riforme del Piano.
“Lo faremo con lo stesso rigore, con la stessa passione e con lo stesso spirito di abnegazione con cui il ministro Raffaele Fitto, che ringrazio per l’eccellente lavoro svolto, si è adoperato, insieme al Governo, per raggiungere gli eccellenti risultati che hanno portato l’Italia tutta ad essere considerata un esempio in Europa nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Per noi Fitto è stato un ministro estremamente prezioso. Ma non siamo preoccupati, questa competenza – ha assicurato Meloni - rimarrà in ottime mani e siamo sicuri che queste sue doti da Ministro estremamente efficace potranno rafforzare l’Unione europea in una fase molto delicata della sua esistenza che ha bisogno di persone determinate e che abbiano una visione”.
- 16:55 - Automotive: la Lombardia alla guida dell'Ara, l'Alleanza Europea del settore
Milano, 29 nov. (Adnkronos) - La Lombardia assume la guida dell’Automotive Regions Alliance (Ara), l’alleanza tra 36 regioni europee impegnate ad agevolare la transizione dell’industria automobilistica e dell’indotto tutelando, nel contempo, imprese e posti di lavoro.
Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, è stato eletto presidente dell’Ara nel corso della Conferenza annuale che si è svolta oggi all’Autodromo di Monza (entrerà in carica dal 1° gennaio 2025).
“La presidenza per la Lombardia – ha affermato il governatore lombardo Attilio Fontana, intervenuto per aprire la plenaria della Conferenza- arriva al culmine di un lavoro politico che abbiamo portato avanti in questi anni per tessere alleanze con i territori, in modo da portare l’Unione europea ad assumere posizioni di maggiore buonsenso rispetto alla transizione del settore automotive" . L’Alleanza "è la dimostrazione di come le Regioni abbiano un loro protagonismo anche all’interno dell’Europa. Come Lombardia rappresentiamo una filiera molto rilevante che farà sentire con autorevolezza la propria voce a livello continentale. Per una transizione ecologica razionale, occorre sviluppare tutte le opportunità che la scienza ci offre, senza limitare le scelte all’elettrico come sta facendo l’Unione Europea in maniera superficiale. Abbiamo un consistente numero di aziende, lavoratori e di piccole e medie imprese dell’indotto che operano con grande professionalità, alta tecnologia e innovazione: vogliamo tutelare questo patrimonio lombardo in tutte le sedi utili” ha aggiunto. La presidenza lombarda è il ‘riconoscimento’ di un percorso iniziato oltre due anni quando, in un contesto caratterizzato da una scarsa attenzione alle criticità del comparto, l’assessore Guidesi, insieme a tutto il ‘sistema lombardo’, decideva di intraprendere una battaglia di salvaguardia di un settore strategico per la competitività dell’Europa. In questi oltre due anni le precedenti assemblee annuali dell’Ara, prima a Lipsia (Germania) poi a Pamplona (Spagna), hanno visto la Lombardia protagonista ai tavoli delle trattative per sostenere la neutralità tecnologica e la necessità di tutelare il settore a cominciare dalla salvaguardia dei posti di lavoro, il tutto rimarcando l’importanza di raggiungere gli obiettivi ambientali imposti dalla precedente Commissione Europea.
Il secondo importante passaggio è stato quello dell’elaborazione di un apposito studio che conferma la forza e le grandi potenzialità dei carburanti rinnovabili, in grado da subito di abbattere le emissioni; un’analisi scientifica predisposta dal Cluster Lombardo della Mobilità che comprende la filiera del settore, dalle università, dai centri di ricerca e dalle associazioni di categoria che è stata sottoposta ai governi italiani che si sono succeduti. Un ulteriore risultato di grande importanza politica è stato ottenuto a Pamplona, in occasione della seconda assemblea annuale dell’Ara: qui la Lombardia è riuscita a portare sulle proprie posizioni tutte le 8 Regioni italiane che fanno parte dell’Alleanza, mostrando una unitarietà che prescinde dai diversi colori politici.
A Monza oggi è stata firmata la nuova dichiarazione dell’Ara che contiene passaggi fondamentali voluti dalla Lombardia e sottoscritti da tutte le 36 Regioni appartenenti all’Alleanza. Tra i capitoli più significativi il richiamo chiaro alla “neutralità tecnologica riguardo ai modi di conseguire l'obiettivo della mobilità stradale a zero emissioni e, ancora, la “vitale importanza dell'industria automobilistica per la prosperità e la competitività – nonché per la coesione economica, sociale e territoriale – dell'Unione europea”. Sempre in tema di neutralità tecnologica, si afferma al punto 22 del documento la “necessità di rispettare l'ampia varietà di situazioni di mobilità e di integrare l'elettrico con le tecnologie alternative, climaticamente neutre dalla produzione all'impiego in linea con la dichiarazione adottata in esito al vertice del G7 Trasporti svoltosi a Milano nel 2024”.
Di matrice lombarda anche il capitolo sull’esigenza di escludere le auto storiche dai vincoli sugli obiettivi climatici e quello, centrale, che invita l’Ue a riaffermare la metodologia di valutazione del ciclo di vita (Lca) per determinare il reale impatto sull’ambiente di un automezzo, dato che il parametro non può essere limitato al fattore emissioni ma occorre considerare tutti gli aspetti, a partire dalle fonti per la produzione dell’energia. Secondo la visione promossa dalla Lombardia e condivisa dalle Regioni dell’Alleanza, l’Unione Europea non dovrebbe imporre ai cittadini la tipologia di automobile e di propulsione da utilizzare, ma concentrarsi sulla definizione degli obiettivi ambientali da raggiungere, lasciando ai territori la libertà di scegliere le soluzioni tecnologiche più adeguate: elettrificazione, idrogeno o combustibili alternativi.
“L’Alleanza delle 36 Regioni ed il lavoro tra le Regioni stesse – ha affermato poi l'assessore Guidesi - saranno fondamentali per cercare di portare proposte concrete alla prossima Commissione Europea. Idee che permettano all’Automotive di restare anche in futuro un settore strategico. Ora il primo passo è quello di farsi ascoltare dalla nuova Commissione affinché i dovuti correttivi possano salvare un settore estremamente importante per la nostra economia. La prima cosa che farò è chiedere un incontro al nuovo Commissario così che la voce dei territori, di coloro che vivono le difficoltà del settore e le conseguenze negative delle scelte fatte dalla Ue in precedenza, possa essere ascoltata. C’è poco tempo, il settore chiede certezze”. Si tratta di difendere una filiera dell’Automotive lombardo di circa 100.000 lavoratori, oltre 30.000 imprese con un fatturato totale di oltre 40 miliardi di euro. Fermare la produzione del motore endotermico avrebbe effetti irreparabili con l’interruzione di molte attività e l'inevitabile perdita di competitività del settore produttivo lombardo, italiano ed europeo a vantaggio di altri competitori sullo scenario globale.
Secondo i promotori del documento, una transizione graduale ed equilibrata, contraddistinta dalla neutralità tecnologica, consentirebbe all’Europa di non disperdere un patrimonio di competenze, tecnologie, know how e posizionamenti sul mercato acquisiti in cento anni di ricerca, innovazione e scelte imprenditoriali. La sottoscrizione all’unanimità della ‘Dichiarazione di Monza’ è il frutto di uno sforzo diplomatico messo in campo da Regione Lombardia per raggiungere un accordo tra soggetti istituzionali eterogenei dal punto di vista politico. L’alleanza ha un ‘peso specifico’ rilevantissimo all’interno del contesto europeo, includendo i principali motori economici del continente. Le Regioni italiane che ne fanno parte sono 9: Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Abruzzo, Molise, Basilicata, Veneto e Umbria; e a queste si aggiungono altre 27 regioni europee dei più importanti Paesi del continente, fra cui Germania, Spagna e Francia. Insieme questi territori alimentano un Prodotto Interno Lordo pari a 5.000 miliardi di euro, il 34% del Pil europeo, oltre a rappresentare complessivamente 134 milioni di cittadini europei, corrispondenti al 31% della popolazione di tutti i Paesi dell’Unione europea. Il Pil totale delle regioni dell’alleanza è superiore dell’8,7% rispetto alla media europea.
Al vertice monzese, oltre al presidente Fontana, all’assessore Guidesi e ai rappresentati delle 36 Regioni, hanno partecipato anche il presidente del governo della Navarra e presidente uscente dell’Ara, María Victoria Chivite Navascués; e il commissario europeo uscente al Lavoro, Nicolas Schmit. All’evento era presente anche il sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega alle Relazioni internazionali ed europee, Raffaele Cattaneo: “Un’occasione che ribadisce il protagonismo della Lombardia affinchè Bruxelles accolga le istanze delle Regioni, perché si ha la sensazione che spesso l’Ue elabori politiche più nel chiuso dei palazzi che ascoltando i territori”.
La scelta dell’Autodromo di Monza come sede dell’evento non è casuale: la Lombardia si pone alla guida delle Regioni motoristiche più avanzate d’Europa partendo idealmente dal tempio mondiale della velocità, a sottolineare una storia centenaria che lega la terra lombarda all’industria automobilistica. In quest’ottica va letta anche la parata di circa 40 auto storiche che hanno sfilato grazie al contributo di Aci Brescia: un modo per rimarcare l’importanza del motorismo storico per la Lombardia, simbolo di valori e tradizioni economiche da preservare.
- 16:53 - G7: si chiude il primo summit delle Commissioni parlamentari di controllo sull'intelligence
Roma, 29 nov (Adnkronos) - I rischi per la sicurezza emergenti dalla crisi dell’ordine globale, i conflitti in corso, la situazione in Ucraina e Medio Oriente, l'Africa, il Mediterraneo, le minacce relative alla sicurezza cibernetica, le catene di approvvigionamento energetico. Sono alcuni dei principali temi al centro del primo G7 delle Commissioni parlamentari di controllo sull'intelligence, che ha visto - tra ieri e oggi - riunirsi alla Camera dei deputati i presidenti e i delegati internazionali di tutti i Paesi membri, insieme ai componenti del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), in un confronto sulle sfide dell'attualità e del futuro e sulle diverse esperienze e pratiche di controllo parlamentare sui servizi di intelligence.
La sessione inaugurale è stata aperta ieri mattina, nella Sala della Lupa di Montecitorio, dagli interventi del presidente della Camera Lorenzo Fontana, del sottosegretario alla presidenza del Consiglio e autorità delegata per la sicurezza della Repubblica Alfredo Mantovano e del presidente del Copasir Lorenzo Guerini.
Nei due giorni sono state tre le sessioni tematiche. Nel corso della prima - dedicata alle “Recenti evoluzioni del quadro internazionale e rischi per la sicurezza emergenti dalla crisi dell’ordine globale, dai conflitti in Medio Oriente alla situazione geopolitica nel continente africano" - hanno svolto le relazioni introduttive: Mike Turner, Presidente della Commissione permanente sull’Intelligence della Camera dei Rappresentanti (Usa), Cédric Perrin, Presidente della Delegazione parlamentare sull’Intelligence (Francia), Elisabetta Belloni, Direttrice generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza.
(Adnkronos) - Lo speaker della Camera dei Comuni inglese Lindsay Hoyle ha inviato un videomessaggio e il presidente del Consiglio di supervisione e verifica dei segreti appositamente designati della Camera dei rappresentanti giapponese Tatsuya Ito ha trasmesso un messaggio. La sessione è proseguita con un ampio dibattito che ha consentito di fare il punto sulle principali minacce globali e sul ruolo dei Parlamenti in tale contesto.
Oggi al centro dei lavori la "Discussione sulle best practices di controllo parlamentare sui servizi di intelligence". Le relazioni introduttive sono state affidate a Ettore Rosato, segretario del Copasir; Aurélien Rousseau, presidente della Commissione per il controllo sui fondi speciali del Parlamento francese; Matthias Bartke, rappresentante permanente del Comitato di controllo sull’intelligence del Bundestag tedesco, cui sono seguiti gli interventi di tutte le delegazioni presenti che hanno consentito un approfondito scambio sui poteri delle Commissioni di controllo nei Paesi G7 e sulle metodologie utilizzate.
La sessione finale è stata dedicata alle "Minacce relative alla sicurezza cibernetica", con gli interventi introduttivi di Giovanni Donzelli, vicepresidente del Copasir; di David McGuinty, presidente della Commissione di parlamentari sulla sicurezza nazionale e l’intelligence del Parlamento canadese (in videomessaggio), e di Nunzia Ciardi, vice direttore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN). Anche l’ultima sessione si è conclusa dopo un costruttivo e partecipato dibattito, che ha consentito di approfondire il ruolo delle Commissioni di controllo sulle attività di contrasto alle minacce cyber e le sfide dell’intelligenza artificiale.
- 16:48 - **Parlamento: fisco, ambiente e flussi i decreti in aula la prossima settimana**
Roma, 29 nov (Adnkronos) - Doppia fiducia alla Camera nella prossima settimana di lavori parlamentari. A Montecitorio, dopo le discussioni generali sul Ddl sulla magistratura onoraria, si comincia dalle 14 di martedì 3 dicembre con le dichiarazioni di voto e il voto finale sulla legge annuale per il mercato e la concorrenza.
A seguire, dalle 16 con eventuale notturna, il Dl fisco con la preannunciata questione di fiducia non prima delle 18. Il provvedimento, approvato dal Senato, scade il 18 dicembre. Mercoledì 4 dicembre, dalle 16.20, dichiarazioni di voto sulla fiducia, dalle 18 votazione con appello nominale e dalle 19 alle 24 seguito dell'esame del Dl fisco.
Giovedì, dalle 9,30 alle 13,30, dichiarazioni di voto finale e voto finale del Dl fisco. Sempre giovedì, dalle 14, all'esame dell'aula ci sarà il Dl ambiente, se trasmesso dal Senato, con la questione di fiducia già preannunciata. Il provvedimento scade il 16 dicembre.
(Adnkronos) - Al Senato, da martedì alle 16,30 il primo punto all'Odg è il Dl flussi già approvato dalla Camera e in scadenza in 10 dicembre. A seguire il Dl ambiente con Montecitorio che attende la trasmissione del provvedimento approvato. Sia al Senato che alla Camera sono all'Odg per metà settimana i tradizionali appuntamenti con il Questione time e poi quelli con gli atti di sindacato ispettivo.