Articoli di Marianna Gianforte →
Video →
- 18:13 - Corruzione: Toti e Spinelli indagati per corruzione per cena elettorale di aprile
Milano, 8 ago. (Adnkronos) - La procura di Genova indaga per corruzione anche per la cena elettorale dell'aprile scorso, evento di cui si dà atto già nella prima ordinanza che aveva portato ai domiciliari l'ex presidente ligure Giovanni Toti e l'imprenditore portuale Aldo Spinelli. Il 'nuovo' episodio contestato ai due indagati non entrerà a far parte dell'immediato fissato per il prossimo 5 novembre. Per i pubblici ministeri Federico Manotti e Luca Monteverde la cena che si è tenuta in una villa per raccogliere fondi, in vista delle elezioni regionali del 2025, nasconderebbe altro: dieci posti sarebbero stati riservati da Spinelli garantendo così 4.500 euro a favore di Toti. Un primo versamento e l'ipotesi di un secondo sono al vaglio degli inquirenti.
- 17:53 - Parigi 2024: Barelli, 'ricorso al Tas pallanuoto? Se lo faremo è per dare riscontro formale'
Parigi, 8 ago. (Adnkronos) - “Ricorso al Tas? Noi abbiamo fatto già due ricorsi presso la federazione mondiale e sono stati respinti, ora aspettiamo le motivazioni per il Tas, se presenteremo il ricorso lì sarà per dare riscontro formale al nostro disappunto, ma non credo sortirà gli effetti sperati”. Queste le parole di Paolo Barelli, presidente della Federnuoto, in merito alle polemiche arbitrali in Italia-Ungheria di pallanuoto e i due ricorsi respinti. “La motivazione data in appello è che l’appello non può modificare risultato di una competizione…”, ha aggiunto, sottolineando poi il "dramma per i ragazzi, è allucinante che arbitri esperti, alle Olimpiadi, non abbiano la capacità di distinguere un atto violento da un gesto atletico eccezionale. Quello visto è un errore bestiale che è stato stigmatizzato da tutti, ma della solidarietà i ragazzi non sanno cosa farsene", ha aggiunto Barelli.
- 17:00 - Mo: media, 'raffica 15 razzi dal Libano verso la Galilea occidentale'
Tel Aviv, 8 ago. (Adnkronos) - Poco fa è stata lanciata una raffica di circa 15 razzi dal Libano verso la Galilea occidentale, nel nord di Israele. Lo scrive il giornale israeliano Ynet, citando l'Idf, secondo cui tutti i razzi hanno colpito aree aperte nei pressi del Kibbutz Kabri. Non si hanno notizie di feriti.
- 16:20 - Musolino: "35 milioni dal Mit al porto di Civitavecchia è punto di svolta, un grazie al ministro Salvini"
Roma, 8 ago. (Adnkronos) - "La notizia dell'assegnazione da parte del Mit dei 35 milioni al porto di Civitavecchia per l'acquisto dell'area denominata Polo di convergenza turistica Civitavecchia Porto - Fiumaretta e per la realizzazione dell'asse stradale per una nuova viabilità di accesso al porto, tramite acquisto e la riqualificazione dell'area di proprietà dell'ex cementificio Italcementi, certifica, ancora una volta, quanto il Governo sia sempre molto attento allo sviluppo infrastrutturale del porto di Civitavecchia e del suo territorio. Fiumaretta sarà così finalmente destinata alla sua naturale vocazione di area a servizio del porto". Ad affermarlo è il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale Pino Musolino. "Voglio esprimere un sentito ringraziamento per il grande lavoro del Ministro e Vicepremier Salvini e del ministero, certi che questa operazione possa rappresentare un punto di svolta importante per il futuro di Civitavecchia", conclude.
- 16:15 - Marcinelle: Fratoianni (Avs), 'strage ancora attuale'
Roma, 8 ago. (Adnkronos) - "136 minatori italiani persero la vita a Marcinelle, in Belgio, l’8 agosto del 1956. Siamo stati un popolo di migranti, e in parte ancora lo siamo. “Migranti economici” li definirebbe una certa destra, con disprezzo. Come se la fame e la povertà non siano storicamente i principali motivi per cui migrare e come se migrare per fame non sia giusto e dignitoso". Lo scrive su Facebook Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi Sinistra.
"E invece odora di dignità chi migra perché cerca un futuro migliore - prosegue il leader di Si - , come gli italiani che a Marcinelle hanno perso la vita, perché ne cercavano una migliore, fra i cunicoli di una miniera. Come profumano di dignità i lavoratori che non rientrano a casa, perché perdono la vita sul lavoro, ovunque siano".
"Marcinelle è - conclude Fratoianni - ancora attuale. E lo sarà fino a quando la povertà costringerà a migrare e fino a che la sicurezza dei lavoratori non sarà una priorità".
- 16:12 - Carceri: Ronzulli (Fi), 'no 'svuotacarceri' ma giusto verificare condizioni detenuti'
Roma, 8 ago. (Adnkronos) - "Noi non volevamo uno svuota carceri. Io di questo, anche all'interno del mio partito, ne ho fatto un punto di forza, perché non possiamo dare l'idea ai nostri cittadini che il problema del sovraffollamento si risolve con lo svuota carceri. Non possiamo rimandare in strada persone che hanno compiuto dei reati, altrimenti verrebbe meno la certezza della pena. Allo stesso tempo, però, bisogna verificare le condizioni degli istituti penitenziari, quelle dei detenuti e quelle di chi lavora all'interno del carcere. Penso alla polizia penitenziaria, agli psicologi, agli educatori". Così a L’Aria che Tira, su La7, la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato Licia Ronzulli, che poi sulle madri detenute ha aggiunto: "Queste donne sono indirizzate negli Icam, che non sono un carcere. Parliamo di una comunità protetta dove madre e figli possono stare insieme. I bambini non devono pagare per gli errori dei genitori. Un bambino di pochi mesi non deve stare in un carcere perché viene meno lo sviluppo cognitivo e anche fisico. Detto questo, qualcosa bisognerà fare per evitare che le organizzazioni utilizzino le madri per continuare a delinquere”.
- 16:11 - Venezuela: 'con Maduro fame e censura', l'appello del deputato a Meloni 'ci sostenga'
Roma, 8 ago. (Adnkronos) - "Al governo italiano e alla premier Giorgia Meloni chiedo questo, che ci sostengano nel processo che stiamo portando avanti affinché la sovranità sia rispettata e il Venezuela possa, finalmente, essere in pace". È l'appello che attraverso l'Adnkronos Williams Davila, politico venezuelano e attuale deputato all'Assemblea nazionale del Venezuela per il partito Azione democratica, rivolge alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni mentre nel Paese sudamericano non si placano le proteste dopo l'esito delle ultime elezioni. Il presidente uscente Nicolas Maduro ha proclamato la vittoria con il 51,2% dei voti, ma l'opposizione antichavista denuncia brogli, rivendicando il successo con il 70% delle preferenze. Davila nei giorni scorsi ha sfilato per le strade di Caracas per chiedere il riconoscimento di Edmundo Gonzalez - candidato dell'opposizione - come presidente eletto: "Lo attestano gli oltre 7 milioni di voti di venezuelani e venezuelane, ed è per questo che continueremo a lottare".
"La comunità internazionale", spiega il parlamentare venezuelano, membro dell'Istituto Milton Friedman, può fare pressione dall'esterno "affinché il Cne (il Consiglio nazionale elettorale, ndr) mostri i verbali che sostiene di avere. La premier Meloni sa che la volontà del popolo e la sua sovranità devono essere rispettate, e sono sicuro che sosterrebbe quanto dico. Quello che è successo il 28 luglio è stato un fenomeno elettorale che non si vedeva dal secolo scorso. La gente si è recata ai seggi in massa e ha votato per Edmundo Gonzalez come nuovo presidente del Venezuela". Anche l'Unione europea secondo Davila può giocare un ruolo decisivo per tenere i riflettori accesi sulla situazione nel Paese: "Il regime di Maduro deve sapere che qui nessuno riposerà fino a quando la sovranità popolare e la giustizia non prevarranno e non saranno rispettate".
Intanto a Caracas proseguono i disordini. Sarebbero almeno 24 le persone morte nelle proteste seguite alle presidenziali del 28 luglio, come denunciato su X dall'organizzazione per i diritti umani Provea. Il bilancio si riferisce ai giorni tra il 28 luglio e il 5 agosto: "La realtà di ciò che sta accadendo nelle strade del mio Paese è un processo sistematico di repressione, che genera insicurezza e paura per la nostra libertà. I venezuelani e le venezuelane - prosegue Davila - sono stati coraggiosi a scendere in strada in diverse occasioni storiche, ma quello che stiamo vivendo ora non è paragonabile ad altri anni. Chiunque può essere arrestato senza aver commesso alcun reato. Solo essere un leader politico dell'opposizione, sostenere Edmundo Gonzalez e Maria Corina Machado (politica e attivista per i diritti umani, ndr) è motivo sufficiente per essere arrestato".
"Il caso più recente e che ha avuto un grande impatto", racconta il parlamentare dell'opposizione, "è quello di una politologa e professoressa universitaria dell'Ucv, che stava per prendere un volo per Buenos Aires, in Argentina, per le vacanze e non le è stato permesso di imbarcarsi. È stata arrestata e tenuta più di 24 ore in isolamento, senza che ci fosse un ente competente a dare spiegazioni. È solo una professionista che si dedica all'azione umanitaria, e solo per questo è stata arrestata. Il Venezuela si trova in una situazione insostenibile. I cittadini sono costretti a cancellare chat, eliminare immagini e sbarazzarsi di qualunque cosa possa coinvolgerli come sostenitori dell'opposizione. E questo è solo un esempio del carattere totalitario che sta assumendo il regime illegittimo di questo Paese".
Non è un caso che Maduro abbia dichiarato 'guerra' alla app di messaggistica WhatsApp per motivi di sicurezza: "I social media in Venezuela sono stati il nostro unico mezzo per poterci esprimere nel modo più libero possibile, per informarci e sapere davvero cosa sta succedendo nel Paese, dato che c'è una situazione di censura da anni. I media tradizionali non possono essere totalmente trasparenti, altrimenti vengono chiusi e presi dallo Stato, quindi i social media sono stati lo spazio di comunicazione di tutti noi. Il governo - sottolinea Davila - cerca di reprimere i social per evitare che le persone si informino, carichino informazioni o prove dei crimini contro l'umanità, delle violazioni dei diritti costituzionali e altro. WhatsApp è stata l'applicazione che Maduro ha ordinato di cancellare dai telefoni perché da lì, afferma, sarebbero nate presunte cospirazioni. Vogliono eliminare WhatsApp perché è stata fondamentale come mezzo per rivelare le frodi, e per il semplice fatto che non possono controllare il principale canale di diffusione utilizzato per documentare e informare su ciò che stiamo vivendo dal 28 luglio. Il regime ha paura di ciò che non può manipolare e controllare".
Davila traccia un quadro devastante quando gli viene chiesto un bilancio dell'esperienza governativa di Maduro: "Il Paese versa in una condizione di povertà estrema, con un'alta percentuale di insicurezza alimentare che ha lasciato una grande parte della popolazione in vari gradi di malnutrizione. Per non parlare del saccheggio della compagnia petrolifera statale Pdvsa, risultato della cattiva gestione e della grande corruzione che è esistita dai tempi di Hugo Chavez. Inoltre, ci troviamo in una situazione in cui non esiste uno Stato di diritto, per cui i diritti umani vengono sistematicamente violati nel Paese, vengono commessi crimini contro l'umanità. Queste sono le condizioni, ed è per questo che il cambiamento politico è necessario e urgente".
Con Gonzalez, sostiene Davila, il Venezuela potrebbe avere "ciò che realmente non ha mai avuto: una solidità istituzionale che possa sempre mantenere la democrazia nel Paese e che riesca a evitare un sistema autocratico". Nel frattempo su indicazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani, la Farnesina ha istituito una "task force" permanente per seguire gli sviluppi in Venezuela. "In coordinamento con l'Ambasciata d'Italia a Caracas e con i due consolati di Caracas e Maracaibo - si legge in una nota del Ministero - verrà effettuato un monitoraggio continuo dell'evoluzione della situazione politica nel Paese e delle problematiche relative agli oppositori politici e ai cittadini italiani soggetti a provvedimenti da parte delle autorità locali".
(di Antonio Atte)