Articoli di F. Marsi ed E. Murgese →
- 09:02 - Alimenti: Altroconsumo, rincari olio extravergine oliva, arriva test comparativo per risparmiare
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - Il prezzo dell’olio extravergine di oliva è probabilmente la voce più cara nel carrello della spesa. E non si arresta l'impennata dei prezzi: rispetto al 2019, il prezzo dell'olio d'oliva nazionale all'origine (quello pagato agli agricoltori da grossisti, imbottigliatori e operatori della filiera) è passato da meno di 4 euro al litro a più di 9 (agosto 2024). Tra agosto 2024 e agosto 2023 c’è stato un aumento del 32%, e incrementi ancora più significativi rispetto ad agosto 2022 (+88%) e ad agosto 2021(+112%). Oggi, i consumatori pagano l’olio più del doppio rispetto a tre anni fa. A segnalarlo è Altroconsumo che rileva come dal 2021 a oggi molti oli dei loro test sono aumentati anche dell’80%. Come si fa a risparmiare? Le promozioni aiutano, ma il margine si è fatto più sottile (dal 30 al 15%). Per risparmiare suggerisce Altroconsumo di scegliere il suo test sull’olio con il miglior rapporto fra la qualità e il prezzo.
Nel test comparativo sull’olio extravergine di oliva, condotto su 20 prodotti, l’Organizzazione ha rilevato i loro prezzi a marzo e novembre 2024 e ha registrato aumenti nella maggior parte dei casi. Questi incrementi oscillano dall’1% al 12%, con alcune variazioni significative. Ad esempio, il prezzo medio dell’olio Pietro Coricelli è passato da 9,76 euro a marzo a 10,96 euro a novembre dello stesso anno.
Altroconsumo ha inoltre approfondito l’andamento dei prezzi dei prodotti testati confrontando i dati rilevati a marzo 2024 con quelli di aprile 2021, escludendo le promozioni e analizzando oltre mille punti vendita in diverse città italiane. Il risultato è impressionante: in tre anni, i prezzi sono schizzati alle stelle. I prodotti che sono aumentati di più sono i due oli del discount, che sono passati da meno di 4 euro a circa 9 euro la bottiglia (o al litro). Gli aumenti hanno colpito anche i marchi delle private label: sia il prodotto a marca Coop sia l’olio a marca Conad, per esempio, sono passati da circa 4 euro a più di 9 euro al litro.
I prodotti più economici del 2021 (con un prezzo medio inferiore ai 6 euro) hanno registrato gli aumenti più elevati, superiori all’80%. Gli oli che nel 2021 costavano oltre 7 euro al litro hanno invece avuto incrementi più contenuti, inferiori al 65%. Questo fenomeno ha ridotto significativamente la scelta per i consumatori: fino al 2021 era possibile optare per un olio più economico o uno di fascia alta; oggi i prezzi sono molto più omogenei, limitando le opzioni disponibili.
Con prezzi così alti e un’offerta ormai simile tra i vari prodotti, come si può fare la scelta giusta? Per aiutare i consumatori, anche quest’anno Altroconsumo ha confrontato 20 oli extravergine di oliva disponibili nella grande distribuzione. Il test svela il Migliore del Test, ma anche tanti oli premiati con il titolo di Migliore Acquisto, cioè quelli con il miglior rapporto fra la qualità e il prezzo.
Con le promozioni si può effettivamente risparmiare? Sì, ma molto meno di prima. Nel 2021, acquistando olio in promozione, si spendeva circa il 30% in meno rispetto al prezzo pieno; l’anno seguente la convenienza delle promozioni è scesa al 23% mentre nel 2023 in media il risparmio è arrivato solo al 17%. Insomma, il trend non è positivo e non sembra arrestarsi: nei primi otto mesi del 2024 il risparmio infatti è sceso al 15%. A conti fatti, oggi acquistare olio in promozione fa ancora risparmiare, ma solamente la metà rispetto al 2021: prima di questa data un olio extravergine in promozione costava anche meno di 4 euro al litro, ad agosto 2024 superava gli 8 euro al litro.
- 08:54 - Palermo: donna partorisce in strada, soccorsa dalla Polizia
Palermo, 18 dic. (Adnkronos) - Ha avuto un lieto fine la vicenda che, stamattina, ha visto come protagonista una donna di origine sudamericana e gli equipaggi della Polizia di Stato di Palermo. I poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e del Commissariato di P.S . “Oreto-Stazione”. sono intervenuti nei pressi dell’incrocio tra via Michele Cipolla e via Gaspare Mignosi, in quanto, su linea 112, era stata segnalata la presenza di una donna, con in braccio un neonato, che urlava. Presi contatti con il richiedente, si appurava che la donna avesse, verosimilmente, partorito per strada e, subito dopo il parto, si fosse allontanata con il bambino ancora sporco di sangue e piangente, in direzione di via Mignosi. Gli Agenti, appreso ciò e constatata una vistosa chiazza di sangue, dopo aver richiesto l’immediato intervento sul posto di personale sanitario, iniziavano una serrata ricerca nella zona al fine di individuare sia la donna che il neonato.
Gli operatori, perlustrata da cima a fondo tutta la zona e le vie limitrofe, sono riusciti ad individuare entrambi nei pressi di un cantiere, appurando come il bimbo appena nato fosse ancora legato alla madre dal cordone ombelicale. La donna, risultata essere da accertamenti successivi, senza fissa dimora è stata nell’immediato soccorsa e trasportata in una struttura ospedaliera.
Sono stati momenti di grande concitazione conclusi con un lieto fine: l’intervento tempestivo dei poliziotti ha consentito di trarre in salvo sia il bimbo che la madre.
- 07:59 - **Russia: omicidio generale Kirillov, 'arrestato un cittadino uzbeko'**
Mosca, 18 dic. (Adnkronos/Afp) - La Russia annuncia l'arresto di un cittadino dell'Uzbekistan in relazione all'uccisione, ieri a Mosca, del generale Igor Kirillov. "Un cittadino dell'Uzbekistan, nato nel 1985, è stato arrestato, sospettato di aver commesso l'attentato costato la vita al generale Igor Kirillov e al suo assistente Ilia Polikarpov", rende noto il Comitato investigativo russo, secondo cui il sospetto avrebbe affermato di essere stato "reclutato dai servizi speciali ucraini".
- 07:48 - Vanuatu: violenta scossa di terremoto, almeno 14 morti, continuano ricerche dispersi
Wellington, 18 dic. (Adnkronos) - E' di almeno 14 morti e oltre 200 feriti il bilancio provvisorio del terremoto di magnitudo 7.3 che nelle scorse ore ha colpito l'arcipelago di Vanuatu, nel Pacifico, seguito da altre forti scosse. Segnalati danni in vari edifici, anche nelle ambasciate di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Nuova Zelenda, come riporta la Bbc. A singhiozzo telefonia mobile e connessione Internet. Per una settimana sarà in vigore lo stato d'emergenza per limitare gli spostamenti e facilitare i soccorsi, mentre continuano le operazioni di ricerca di persone che sarebbero rimaste intrappolate tra le macerie. Fra le 14 vittime vi sono due cittadini cinesi.
- 07:34 - Infortuni: incidente sul lavoro al porto di Genova, un morto e un ferito
Genova, 18 dic. - (Adnkronos) - Grave incidente sul lavoro la scorsa notte al porto di Genova Voltri, dove un operaio di 52 anni è morto schiacciato contro un container. L'incidente è avvenuto la scorsa notte intorno alle 3. Secondo quanto ricostruito si sarebbero scontrate due ralle portuali. L'operaio stava controllando i sigilli di un container quando, per cause ancora in via di accertamento, è stato investito e schiacciato. Inutili i soccorsi, sul posto il 118, la Croce Verde Praese, un'ambulanza di Ponente Soccorso, il gruppo Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro Asl3 e la polizia stradale di Sampierdarena. Un altro operaio di 46 anni è rimasto ferito gravemente e trasportato all'ospedale San Martino in codice rosso.
- 07:02 - I soldati di Kim incapaci e inesperti, per l'Ucraina 'bersagli facili da eliminare'
Kiev, 17 dic. (Adnkronos/Washington Post) - Inesperti, impreparati, incuranti del pericolo. In poche parole obiettivi facili da eliminare. Così i militari ucraini descrivono i soldati della Corea del Nord chiamati a rimpolpare i ranghi dell'esercito della Russia nella guerra in corso da oltre 1000 giorni. Gli uomini 'offerti' da Kim Jong-un a Vladimir Putin combattono nelle pianure della regione del Kursk, dove lo scorso agosto un'incursione a sorpresa ha consentito all'esercito di Kiev di prendere il controllo di ampi territori.
Nel giorno in cui le forze speciali ucraine hanno rivendicato l'uccisione di 50 soldati nordcoreani in tre giorni di combattimento nella regione frontaliera, sorprende come le truppe inviate da Kim - a differenza delle forze russe che si spostano in piccoli gruppi cercando riparo tra gli alberi per ridurre le possibilità di essere colpite - avanzino in campo aperto, senza paura delle armi nemiche in volo sopra le loro teste.
I nordcoreani avanzano nei campi, ma "non capiscono cosa sta succedendo", ha affermato un comandante di un'unità di droni ucraina dispiegata nel Kursk che usa il nome in codice Boxer e che spiega quanto sia facile per i suoi uomini colpire queste truppe. "Siamo rimasti molto sorpresi, non avevamo mai visto niente del genere: 40-50 persone che correvano attraverso un campo. Si tratta di un bersaglio perfetto per l'artiglieria e gli operatori dei Mavic (droni, ndr)", ha aggiunto.
Artem, un operatore ucraino di droni d'attacco, ha raccontato che nelle scorse ore la sua unità ha osservato tre gruppi di circa 30-40 persone muoversi verso l'Ucraina dall'interno della Russia. Alcuni trasportavano zaini che sembravano carichi di munizioni e rifornimenti. Altri trasportavano armi.
"Immediatamente, droni Fpv, bombardieri, qualsiasi cosa potesse volare è stato inviato verso di loro", ha dichiarato, sottolineando come i nordcoreani "hanno sparato" contro i droni invece di scappare, alcuni "hanno continuato a muoversi e molti di loro sono stati uccisi". "A differenza dei russi, che hanno imparato a scappare o nascondersi e che aprono il fuoco contro i droni solo se sono al riparo, i nordcoreani sparano indiscriminatamente", ha spiegato.
Durante un'altra operazione notturna con un drone, Artem ha identificato tre soldati grazie a una telecamera termica. L'operatore riteneva di riuscirne a uccidere solo uno, ma poiché gli altri due non hanno reagito rapidamente, sono stati colpiti tutti e tre. "È stata un'esperienza bizzarra. E' stata la prima volta che mi è sembrato di giocare a un simulatore di computer in modalità facile", ha concluso.
- 06:49 - Ucraina e Siria, leader Ue a confronto aspettando Trump
Bruxelles, 17 dic. (Adnkronos) - I capi di Stato e di governo dell’Ue si riuniranno oggi e domani per l’ultimo giro di vertici prima della pausa natalizia, in attesa dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Il calendario prevede il summit Ue-Balcani Occidentali, che si terrà da questo pomeriggio fino a sera.
Stasera, poi, alcuni leader dovrebbero ritrovarsi nella residenza del segretario generale della Nato Mark Rutte per discutere, con il Regno Unito e soprattutto con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, come coordinarsi nel caso in cui venisse concordato un cessate il fuoco o una tregua in Ucraina e ai Paesi europei dovesse essere chiesto di inviare un contingente di peacekeeper sul terreno.
Per una fonte diplomatica europea, l’eventuale invio di truppe europee in Ucraina “non è una materia che si pone ora”, né, in ogni caso, “una questione che tratteremmo a 27”. Esula, quindi, dal Consiglio Europeo e spetta agli Stati nazionali o, eventualmente, alla Nato. La riunione nella residenza di Rutte è quella sulla quale circolano meno informazioni e sarà probabilmente la più importante, anche perché sarà assai più ristretta di un Euco a 27, dove non mancano Paesi non troppo ostili alla Russia di Vladimir Putin. Dovrebbero partecipare Francia, Germania, Polonia, Italia, Regno Unito e i vertici Ue, Ursula von der Leyen e Antonio Costa. Quest’ultimo sarà anche alla cena del summit Ue-Balcani Occidentali: “Speriamo che altre cene siano compatibili con quella del summit Ue-Balcani Occidentali, cui il presidente Costa prenderà parte”, spiega un alto funzionario Ue.
Domani, giovedì 19, dopo i consueti prevertici dei partiti Ue (in agenda quello dei Patrioti, alla Rappresentanza permanente ungherese, quello del Ppe, quello di Renew e quello del Pes) di prima mattina, si terrà l’ultimo Consiglio Europeo del 2024, il primo presieduto da Antonio Costa. Nelle intenzioni dovrebbe esaurirsi in una sola giornata, concludendosi a sera. L’obiettivo di Costa, conferma la fonte, è “avere Euco (come vengono chiamati i summit nella ‘bolla’ bruxellese, ndr) di un giorno. Vedremo se sarà possibile”. Già Donald Tusk, a suo tempo, aveva provato a comprimere i Consigli Europei in una sola giornata, ma aveva dovuto desistere di fronte al gonfiarsi delle agende.
Dalle bozze delle conclusioni circolate finora, non sembrano esserci, sulla carta, punti sui quali i leader possano infilarsi in discussioni interminabili: il testo delle conclusioni viene considerato “ben bilanciato” da fonti diplomatiche, anche se nei Consigli Europei non si sa mai quale piega possono prendere le cose.
I leader dovrebbero occuparsi anzitutto di Ucraina, dopo il consueto discorso introduttivo della presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola (che parteciperà anche al summit della vigilia, con i leader dei Balcani Occidentali), con la presenza fisica del presidente Volodymyr Zelensky, che dovrebbe trattenersi all’Europa Building per metà della mattinata, per poi lasciare i 27 discutere tra loro.
Sull’Ucraina la linea, apparentemente, non cambia: l’Ue sta con Kiev e sta a Kiev “decidere se è opportuno aprire negoziati” con Mosca. Nel frattempo, l’Unione continuerà a fornire “assistenza militare”, in modo che, quando l’Ucraina deciderà di sedersi al tavolo dei negoziati, possa farlo da una posizione “forte” (oggi non sarebbe così, perché il fronte, come ha sottolineato il segretario generale della Nato Mark Rutte, si muove verso ovest, non verso est).
In Ucraina, a fronte della prospettiva di un avvio di negoziati, la guerra si sta intensificando, con una “enorme pressione russa”, secondo una dinamica che è “classica” nella storia dei conflitti, osserva una fonte diplomatica europea: quando si avvicinano i negoziati, la guerra diventa furiosa, perché ciascuno dà il tutto per tutto, per arrivare al tavolo delle trattative nella posizione più vantaggiosa possibile. Pertanto, è naturale che l’Ue, in questa fase, debba accelerare il sostegno a Kiev. Siamo ad un “punto critico”, secondo una fonte Ue, e l’Unione deve continuare a sostenere l’Ucraina “sul piano energetico”, con l’inverno che avanza, e con le sanzioni.
Il quindicesimo pacchetto, approvato lunedì dal Consiglio Affari Esteri, ha colpito, tra l’altro, la flotta ‘ombra’ di petroliere che la Russia usa per aggirare il price cap sul greggio, aziende cinesi e il ministro della Difesa della Corea del Nord. Nella bozza delle conclusioni si condanna “fortemente” il sostegno fornito alla Russia da “Paesi terzi”. Vengono citate esplicitamente Corea del Nord e Iran, ma non il quarto membro del cosiddetto ‘Asse dello sconvolgimento’, la Cina.
Si sottolinea che il dispiegamento di truppe nordcoreane “in Russia” costituisce una “escalation internazionale del conflitto”, con “serie conseguenze per la pace e la sicurezza internazionali”. L’elefante nella stanza è Donald Trump, che ancora non si è insediato alla Casa Bianca, e le sue intenzioni sull’Ucraina. “Chiaramente - spiega un alto funzionario Ue - i leader vorrebbero anticipare quello che la nuova Amministrazione potrebbe fare riguardo all’Ucraina”.
A pranzo i leader dovrebbero discutere del ruolo dell’Ue nel mondo, un punto sul quale non sono previste conclusioni. E’ opportuno, osserva un alto funzionario Ue, che i leader si confrontino, visto che “il mondo è molto diverso da cinque anni fa” e ci sono anche “opportunità” nei rapporti con altre aree del mondo (non a caso, dopo la vittoria di Trump, von der Leyen è volata a Montevideo per chiudere l’accordo commerciale con il Mercosur). La discussione riguarderà anche i rapporti con gli Usa e il Regno Unito. Il tema della difesa Ue, e del suo finanziamento, è rimandato al vertice informale del prossimo 3 febbraio, cui è stato invitato anche il premier britannico Keir Starmer.
Sulle migrazioni, cui è dedicato un capitolo delle conclusioni, non è prevista una discussione approfondita, ma una “presa d’atto del lavoro in corso”, descritto esaustivamente dalla presidente von der Leyen nella consueta lunga lettera pre vertice sul tema, in cui tra l’altro apre alla creazione di “hub per i rimpatri” in Paesi terzi e segnala che sta “accelerando” il lavoro sulla definizione di Paesi terzi sicuri, che ha bloccato, per ora, il progetto del governo italiano di esaminare in Albania le richieste di asilo di alcuni migranti salvati in mare. Ci sarà un passaggio sul rapporto dell’ex presidente finlandese Sauli Niinisto sulla sicurezza dell’Ue, ma senza un dibattito “approfondito” sul tema. Verrà affidato alla Commissione il compito di sviluppare i “filoni di lavoro” identificati dal rapporto.
Dopo questa discussione, il ‘menu’ prevede una discussione sulla Moldova e sulla Georgia. In particolare per il secondo Paese, che diede i natali a Iosif Stalin, i leader europei esprimono la loro “seria preoccupazione” per “la direzione di azione intrapresa dal governo”, che ha sterzato decisamente in direzione filorussa, sospendendo il processo di adesione all’Ue fino al 2028, cosa della quale il Consiglio Europeo si “rammarica”. Tuttavia, l’Ue resta divisa: lunedì il Consiglio Affari Esteri non è riuscito ad adottare sanzioni contro gli esponenti del governo georgiano ritenuti responsabili della repressione delle manifestazioni “pacifiche” pro Ue, perché mancava l’unanimità (per via di Ungheria e Slovacchia, che essendo Paesi sulla frontiera est hanno una percezione diversa da quelle di capitali più a ovest).
Non mancherà, a cena, un dibattito sul Medio Oriente, centrato in particolare sulla situazione determinatasi in Siria, dove i jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham e altre forze hanno cacciato il dittatore Bashar al-Assad, fuggito in Russia. Oltre alle posizioni consolidate del Consiglio Europeo in materia (soluzione a due Stati, richiesta di cessate il fuoco, liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas eccetera), per quanto riguarda la Siria si sottolinea l’importanza di un processo “inclusivo e guidato dai siriani”, del mantenimento dell’integrità territoriale e della sovranità della Siria.
Il Consiglio Europeo auspica che l’organizzazione oggi al potere a Damasco, già aderente ad al Qaeda, adotti una governance “non settaria” e protegga “i membri delle minoranze etniche e religiose”. L’Ue chiede di “creare le condizioni per una transizione inclusiva e pacifica”, invitando la Commissione e l’Alta Rappresentante Kaja Kallas a preparare “opzioni” per sostenere la Siria “in tutti questi sforzi”. Kallas ha annunciato ieri che l’Ue riaprirà la sua delegazione a Damasco, per prendere contatti con le nuove autorità. Sul posto, spiega una fonte diplomatica europea, “siamo presenti: ci sono diplomatici che prenderanno contatti con le nuove autorità”.