Roma, 25 nov. (Adnkronos) - "Scorrono oggi ovunque le immagini di donne vittime di violenza fisica o di quelle assassinate da orchi senza dignità. Una ogni tre giorni, una strage insopportabile. Foto limpide, di repertorio, che lasciano correre la fantasia a quanto sarebbe accaduto dopo lo scatto spensierato, all’inizio di minacce, pedinamenti, insulti e poi delle prime violenze: spintoni, schiaffi, pugni, lancio di acido, fino all’omicidio. E peggio ancora: il sezionamento del corpo, l’occultamento del cadavere nella modalità più squallida. Orrore. Le osservo e mi chiedo perché la belva umana si accanisca così su una donna". Lo afferma Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d'Italia e vicepresidente della Camera, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne.
"Quasi sempre è il rifiuto, dopo il possesso morboso, che produce una reazione bestiale. Alcuni uomini -aggiunge- non sanno gestirlo, pensano che tutto gli sia dovuto, che un desiderio si debba trasformare in realtà senza travaglio, taluni hanno perfino bandito il tenero minuetto del corteggiamento, la dichiarazione discreta e palpitante d’innamoramento. Tutto e subito. Eppure il ‘no’ è bello e struggente quanto il ‘sì’ gioioso ed esplosivo. Il ‘no’ è notizia di attenzione avuta e va colto, nella delusione, con orgoglio. 'Ci ha pensato, mi ha misurato, pur avendomi detto ‘no’. Magari ci penserà ancora…'. Perché alcuni uomini non sanno accettare una negazione e sembrano incapaci di bearsi del battito sordo, del messaggio di un cuore trafitto che pulsa forte e pare fuoriuscire dal torace? Perché?".
"I miei genitori, i miei professori, i miei allenatori mi hanno insegnato che la donna va rispettata sempre e comunque, non si tocca nemmeno con un fiore'. Sono cresciuto con questo monito, la diversità dell’uomo e della donna, la loro indubbia complementarietà. Molto occorre ancora fare per cancellare la violenza sulle donne, tra tante esigenze svetta la ricostruzione della differenza tra donna e uomo. I diversi si riconoscono e si rispettano più degli uguali. Genitori e figli non sono uguali, non lo sono professori e alunni, tanto meno donne e uomini. Andranno forse coltivate le differenze, ricostruite anche le identità che si vorrebbero cancellare per contribuire a far esplodere il rispetto, la comprensione e mettere all’angolo la violenza? Innamoramento e amore -conclude Rampelli- sono il cuore della vita, vanno maneggiati con cura e gentilezza per non vederli trasformati in morte".