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“La Costituzione è NOstra”, Rodotà: “Il tentativo di impadronirsi della Carta è fallito”![Adn Kronos](https://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/themes/ifq-2019/assets/img/png/adnkronos_logo_full.png)
- 14:16 - Via Appia entra nel patrimonio mondiale dell'Unesco
Roma, 27 lug. (Adnkronos) - La Via Appia entra nel Patrimonio mondiale dell'umanità. L'iscrizione nella lista Unesco è stata deliberata, oggi, nella 46esima sessione del Comitato del Patrimonio mondiale, riunito a Nuova Delhi. La 'Via Appia. Regina Viarum' diventa così il 60esimo sito italiano riconosciuto dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura. Si tratta della prima candidatura promossa direttamente dal ministero della Cultura, che ha coordinato tutte le fasi del processo e ha predisposto tutta la documentazione necessaria per la richiesta d’iscrizione nella Lista del Patrimonio mondiale.
"Esprimo tutta la mia soddisfazione e il mio orgoglio per il grande risultato ottenuto. L'Unesco ha colto l’eccezionale valore universale di una straordinaria opera ingegneristica che nei secoli è stata essenziale per gli scambi commerciali, sociali e culturali con il Mediterraneo e l’Oriente. Congratulazioni a tutte le istituzioni e comunità che hanno collaborato con il Ministero della Cultura per arrivare a questo prestigioso traguardo. È un riconoscimento del valore della nostra storia e della nostra identità, dal quale può nascere una valorizzazione in grado di portare benefici economici ai territori interessati", ha dichiarato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
"E' un grande successo per il ministero della Cultura - ha commentato il sottosegretario alla Cultura con delega all’Unesco, Gianmarco Mazzi - ma soprattutto per quei milioni di italiani che vivono nei territori della Via Appia, simbolo mondiale della storia da cui proveniamo. Si aggiunge alla straordinaria affermazione ottenuta meno di un anno fa dalla lirica italiana e sono felice che coincida con il mio mandato". Il risultato - dettaglia una nota del Mic - è il frutto di un lavoro di squadra che ha visto il coinvolgimento di diverse istituzioni: 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 13 Città metropolitane e Province, 74 Comuni, 14 Parchi, 25 Università, numerosissime rappresentanze delle comunità territoriali, nonché il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra della Santa Sede.
- 14:09 - Ancona, uomo trovato morto in casa: intorno al corpo molto sangue
Roma, 27 lug. (Adnkronos) - Un uomo di 42 anni è stato trovato morto in casa, riverso dietro la porta del suo appartamento, in via Bezzecca ad Ancona. Intorno al corpo numerose tracce di sangue. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Squadra Mobile che hanno avviato le indagini e la Polizia Scientifica.
- 13:39 - Mo: Brigate Qassam, 'uccisi soldati israeliani a Gaza City'
(Adnkronos) - Le Brigate Qassam, l'ala armata di Hamas, affermano di aver ucciso soldati israeliani nella città di Gaza. Secondo la milizia, i suoi combattenti si sono scontrati con le truppe israeliane nel quartiere di Tal al-Hawa, utilizzando mitragliatrici e granate a mano, e provocando morti e feriti.
Il gruppo ha affermato in un post su Telegram che i combattenti hanno colpito anche i rinforzi, giunti sulla scena, con un razzo termobarico e li hanno attaccati con le mitragliatrici, provocando vittime anche fra questi ultimi.
- 13:23 - Parigi 2024: Gozi (Re) a Procaccini, 'Ecr liberali e moderati? Sono contro la diversità'
Roma, 27 lug (Adnkronos) - "Continuano a raccontarci che Fratelli d’Italia e il gruppo Ecr sono una forza politica liberale, pro-Ue, moderata…Invece sono semplicemente contro la diversità, contro il femminismo, contro l’universalismo, contro tutto ciò che è stato celebrato ieri sera. Per il resto, va tutto bene”. Lo scrive su X l’eurodeputato Sandro Gozi, segretario generale del Partito democratico europeo e membro della presidenza di Renew, replicando all’eurodeputato di Ecr Nicola Procaccini.
- 13:23 - Generazione 'accampati': pronti a tutto per la prima fila ai concerti
Milano, 27 lug. (Adnkronos) - Notte e giorno al freddo o sotto al sole cocente pur di stare in prima fila. Sul dorso della mano sfoggiano un numero scritto con un pennarello nero e indelebile, il 'marchio' che stabilisce la priorità in coda. Come dal medico, come alla posta. E' il popolo degli 'accampati' ai concerti, che sfida le condizioni meteo con l’unico obiettivo di essere i primi a varcare i cancelli per accaparrarsi l’ambita transenna. Chi va ai concerti si può suddividere in due categorie: quelli che si presentano poco prima dell'arrivo dell'headliner, e chi dorme per tutta la notte, spesso per giorni, fuori dalla venue per ottenere la migliore visuale possibile. Un fenomeno che esiste dai tempi della Beatlemania ma che da qualche anno, soprattutto dopo la pandemia di Covid, è stato esasperato.
"Affonda le sue radici nella società occidentale sin dall’epoca dell’esplosione dei grandi concerti e della musica rock negli anni ’60 o delle riunioni oceaniche con tanti cantanti come Woodstock - dice all’AdnKronos Mauro Ferraresi, sociologo e professore associato presso l’università Iulm, Milano -. C’è una voglia da parte dei giovani, nella fascia dai 16 ai 35 anni, di sentirsi partecipi e fisicamente vicini a un evento. Se chiediamo loro perché lo fanno rispondono che l’attesa è tanto bella quanto il concerto”. Se un tempo si poteva arrivare qualche ora prima dell'inizio dello show e avere comunque un'ottima visuale adesso a prevalere è la regola del camping. Accamparsi è diventato irrinunciabile non solo per i fan di Taylor Swift (i famigerati 'Swifties' che a Milano sono rimasti in tenda davanti a San Siro per giorni con regole severe da rispettare e tanto di 'braccialetto dell’amicizia' come simbolo di sorellanza musicale) ma persino per i metallari più incalliti. Per i devoti alla cultura dell’accampamento l'esperienza del campeggio è una parte integrante dell’andare a un concerto. Un rituale al quale 'obbedire' e sottostare.
La fandom dei 'camper' può generare dei livelli di gerarchia per i quali accamparsi per una notte, assicurarsi un posto in transenna, fare una storia su Instagram da sotto il palco rischia di creare dinamiche competitive. Oltre al fatto che le temperature estreme possono potenzialmente causare problemi di salute durante lo show. Di frequente molte persone accusano malori o svengono dopo aver trascorso ore sotto al sole senza idratarsi o mangiare. Comportamenti territoriali e di branco non mancano. "Immagino ci sia di tutto, anche bullismo, prepotenze e soverchierie - spiega Ferraresi -. I tentativi corretti ma forse ingenui di autogestione vengono poi tranquillamente bypassati seguendo la legge del più forte o del più prepotente". Tendenze che, secondo l’esperto, sono figlie dei tempi. "Negli anni ’60 c’erano un altro spirito e un’altra società, non queste prepotenze. Tra i ragazzi esisteva una voglia di comunità che adesso è inferiore. Se negli anni ’60 le parole d’ordine erano pace, amore e musica oggi non esistono più e c’è sempre più spazio per comportamenti non corretti”.
Chi si accampa descrive l'ambiente come "amichevole ed empatico”, persino "solidale" ma quando si superano i cancelli può capitare che si creino momenti di tensione con chi si permette di arrivare poco prima dell’inizio dello show. Chi osa farsi spazio tra gli spazi vuoti che si creano nella folla rischia di essere linciato. "Al concerto dei Tool a Firenze una persona che si trovava in settima fila ha rivendicato il suo diritto di vedere lo show da dove voleva. Si è fatto largo, è arrivato in seconda fila e ha rischiato di essere aggredito - racconta Marco R., 47 anni, veterano degli eventi dal vivo -. Una ragazza ha lamentato di aver trascorso 12 ore in coda e lui ha ribattuto di aver guidato per 5 ore, di aver pagato lo stesso biglietto e di volersi mettere dove voleva". Chi ha ragione? Ma soprattutto è davvero così che si dimostra la propria fedeltà all’artista preferito?
"Spesso quando si aprono i cancelli vince il più forte e c’è frustrazione, un po’ di rabbia ed è il modo attraverso cui sorgono i conflitti - sottolinea Ferraresi -. Quando si distribuiscono i numeretti possono sorgere dinamiche competitive ma anche di commercio, di scambio di numeri nel caso in cui si voglia lucrare. E tutto avviene perché lo spontaneismo non paga più”. Una delle ragioni dell’estremizzazione del fenomeno del camping è anche la ‘TikTokificazione’ dei concerti. "I media possono produrre processi emulativi e la potenza dei nuovi media, soprattutto in un pubblico giovane, amplificano la voglia di imitazione e di vivere quelle realtà - evidenzia Ferraresi -. Anche perché poi su TikTok si vedono e si percepiscono solo gli aspetti positivi di questo fenomeno e non quelli negativi".
Secondo Marzia C., 27 anni, fan devota dei Metallica, non ci sono dinamiche tossiche nei camper. "Non è una pagliacciata dormire fuori, si sta insieme, si fanno nuove conoscenze, si canta e si balla nell’attesa, è come un campeggio o una gita - fa notare -. Se vuoi stare in prima fila sai che devi sopportare caldo, freddo, pioggia o vento: a volte portiamo coperte termiche, poncho o materassini gonfiabili ma il bello è che si crea un piccolo mondo di conoscenze e di solidarietà”. A fare da minimo comune denominatore a questo fenomeno è il rituale. “Senza sembrare blasfemi, qui siamo di fronte a un rito, come se fosse una funzione religiosa ma per la musica - dice Ferraresi -. La religione non è solo quella impartita dalle chiese ma è anche quella laica, la religione della società dei consumi e dei riti che la nostra società porta con sé. Riti che hanno anche aspetti tribali al loro interno”.
Esistono eccezioni. A Dublino, lo scorso giugno, gli organizzatori del concerto dei Rammstein alla Rds Arena hanno vietato ai fan di accamparsi durante la notte e di mettersi in fila nelle prime ore del mattino. Anche in Italia dovrebbero esserci delle regole o si dovrebbe impedire questo fenomeno? "Il punto è che essendo tutto spontaneo e autogestito questi assembramenti possono dare spazio a problemi di convivenza forzata, di sporcizia e inquinamento - osserva Ferraresi - e anche legati ad aspetti di piccola criminalità. A mio avviso è un fenomeno che può trovare due soluzioni: la più radicale è impedirlo. L'altra, invece, è irreggimentarlo e gestirlo, magari tramite un aiuto concreto tra le istituzioni territoriali e la rockstar". Se tutto filasse liscio "sarebbe un bel modo di costruire relazioni e avere momenti di condivisione sociale".
(di Federica Mochi)
- 13:09 - Stragi: Fontana, 'uniti nel ricordo vittime di via Palestro, vicinanza a famigliari'
Roma, 27 lug (Adnkronos) - "Oggi mi unisco alla città di Milano nel ricordo delle vittime della strage di via Palestro, avvenuta il 27 luglio di 31 anni fa. Esprimo la mia vicinanza ai familiari. Da quella drammatica stagione di attacchi allo Stato è nata una reazione, anche della società civile, che non deve mai venire meno, per un futuro libero dalla violenza e dall’oppressione mafiosa". Lo dice il presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana.
- 13:07 - Scontro frontale con camion nettezza urbana a Verona, due morti
Verona, 27 lug. - (Adnkronos) - Forse un sorpasso azzardato la causa dell’incidente mortale avvenuto stamane all’alba sulla SS 12 a Pescantina (Verona) tra un’auto e un camion della nettezza urbana. Morti sul colpo entrambi i passeggeri dell’auto, il ragazzo di 25 anni che era alla guida della Ford Ka e la passeggera al suo fianco, una donna di 45 anni, mentre l'autista del mezzo pesante, finito nel vigneto accanto alla strada, è rimasto ferito lievemente.
I vigili del fuoco, giunti dalla sede centrale con un mezzo e 5 unità, hanno lavorato utilizzando divaricatori e cesoie idrauliche per estrarre dalle lamiere contorte i corpi dei due passeggeri. Sul posto i vigili del fuoco di Verona, i sanitari del Suem e i carabinieri della locale stazione.
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