Articoli di Primo Di Nicola e Ilaria Proietti →
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- 12:44 - Molestie sessuali su medici, 7 su 10 non denunciano per paura ritorsioni
Roma, 18 dic. (Adnkronos Salute) - "Le molestie tra i medici sul posto di lavoro sono più diffuse di quanto si pensi, sebbene siano spesso taciute per paura di ritorsioni e mancanza di fiducia". Questo è quanto emerge dalla recente indagine condotta da Univadis Medscape – il portale di informazione per i professionisti della salute con notizie, strumenti, aggiornamenti e formazione per la classe medica presente in numerosi Paesi – su un campione di 1.097 medici italiani. I risultati indicano che le aggressioni tra i medici sono un problema che affligge principalmente l’ambito ospedaliero e coinvolge soprattutto le donne (34%), sia direttamente sia come testimoni di comportamenti inappropriati. Dalla ricerca emerge, infatti, "che il 5% dei medici italiani, soprattutto donne, ha sperimentato direttamente tali situazioni, mentre il 10% è stato testimone di abusi sessuali, molestie o comportamenti inappropriati verso altri". Nonostante il quadro che emerge dalla ricerca, "il 69% delle vittime ha scelto di non denunciare l’aggressione". Un dato, questo, che suggerisce "il persistere di barriere ben consolidate rispetto alla denuncia legate verosimilmente alla paura di ritorsioni, alla mancanza di fiducia nel sistema e a una cultura ancora molto diffusa del silenzio", evidenzia l'indagine.
In particolare, il 36% dei medici intervistati riporta di aver subito commenti a sfondo sessuale, percentuale che sale al 66% per chi ha assistito a tali comportamenti pur non essendone direttamente coinvolto. Tra le altre forme di molestie verbali frequenti rientrano anche le violazioni deliberate dello spazio personale o l’ingiustificata vicinanza fisica (48%), proposte esplicite o implicite di attività sessuali (28%), inviti ripetuti ad appuntamenti o attenzioni indesiderate (31%). Meno comuni, ma altrettanto preoccupanti, sono le offerte di promozioni o vantaggi in cambio di favori sessuali, riferite dal 10% del campione intervistato, e minacce di ritorsioni per aver rifiutato favori sessuali (12%).
Nonostante la maggioranza degli intervistati e delle intervistate non abbia riportato esperienze dirette, questi dati evidenziano "la necessità di implementare politiche più efficaci per prevenire e affrontare le molestie e i comportamenti scorretti nel settore sanitario, con particolare attenzione alla protezione dei giovani professionisti e delle donne, specialmente in ambito ospedaliero", sottolinea i curatori dell'indagine.
“I dati più significativi emersi dalla ricerca sono che nel 53% dei casi l'aggressore è identificato in un altro medico, e nel 79% dei casi si tratta di uomini. Questo risultato evidenzia un problema sistemico di comportamenti inappropriati da parte della componente maschile”. – riferisce Daniela Ovadia, direttrice di Univadis Medscape Italia e autrice del report – “Inoltre, nella metà dei casi (53%) gli aggressori ricoprono una posizione di potere rispetto alla vittima, evidenziando come le molestie siano spesso legate ad un abuso di autorità”.
“In questo quadro, l’indagine evidenzia come le donne siano meno propense a denunciare gli episodi di molestie (64%) rispetto agli uomini (51%) – prosegue Ovadia – Le motivazioni sono varie e spaziano dal timore di ritorsioni da parte della direzione o dell’istituzione (33%) alla paura che alla denuncia non segua alcuna azione concreta (33%) o che venga a mancare qualsiasi tipo di supporto da parte dell’amministrazione (28%). C’è poi chi sceglie di non denunciare per una questione di riservatezza (20%), chi dichiara di non averlo fatto per mancanza di informazioni sulle modalità e le procedure di segnalazione (20%), e chi per paura di non essere creduto (13%) o di essere accusato di aver reagito in modo eccessivo (13%)”.
Tra chi ha scelto di denunciare l'accaduto, stando alle risposte raccolte, il 16% dichiara di averne parlato con colleghi, il 7% con il supervisore diretto o con il capo di dipartimento, il 2% con il responsabile del reparto o dell'ambulatorio e solo il 2% dichiara di aver denunciato il fatto alla polizia. In conclusione, ciò che emerge dall’indagine di Univadis Medscape Italia "è una percezione diffusa di inefficacia dei sistemi di segnalazione e gestione delle molestie. Infatti, la maggior parte dei rispondenti (91%) ha dichiarato che il proprio luogo di lavoro non offre una formazione obbligatoria sulle molestie sessuali, mentre solo il 9% ha riferito di ricevere questo tipo di formazione. Si evidenzia - concludono i curatori - dunque una rilevante carenza nella prevenzione e nella sensibilizzazione su un tema cruciale, sottolineando la necessità di introdurre programmi educativi obbligatori per promuovere una maggiore consapevolezza e una gestione più efficace di queste situazioni nei luoghi di lavoro".
- 12:40 - Vaccini, nel Calendario 2025 l'anti-bronchiolite per neonati e bambini
Roma, 18 dic. (Adnkronos Salute) - L'anti-bronchiolite (Rsv) per neonati e bambini, il richiamo all'offerta gratuita del vaccino anti meningococco B in età adolescenziale e la necessità di una anagrafe vaccinale nazionale da estendere anche alla popolazione adulta e anziana. Sono solo alcune delle novità contenute nella nuova edizione del Calendario della vita 2025. Il documento, presentato oggi a Roma presso la Fondazione Enpam, raccoglie tutte le evidenze scientifiche sulle vaccinazioni in grado di garantire per ogni fascia di età – dalla nascita alla senescenza – la promozione di un ottimale stato di salute. Il documento, in linea con gli standard europei, è stato redatto sulla base degli ultimi aggiornamenti della letteratura scientifica e rappresenta il contributo di cinque Società scientifiche con più di 50mila medici e professionisti sanitari iscritti. Coordinato da Paolo Bonanni - docente di Igiene presso il Dipartimento di Scienze della Salute Università di Firenze – il board del Calendario per la vita comprende: Società italiana d’Igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (SItI), Società italiana di Pediatria (Sip), Federazione italiana medici pediatri (Fimp), Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) e Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg).
Nei cinque anni trascorsi dall’ultima edizione (2019) sono numerose le novità nel campo della prevenzione immunitaria che offrono importanti prospettive di salute per tutti. Nella nuova edizione del Calendario, un capitolo è dedicato al successo epocale dei vaccini contro il Covid-19, somministrati in numeri imparagonabili a qualsiasi altro vaccino nella storia, con un altrettanto impressionante risultato di sicurezza a fronte di miliardi di somministrazioni e con un numero di morti evitate che è stimato in 20 milioni a livello globale. È paradossale, a questo proposito, che la stanchezza per la pandemia abbia portato, in alcuni casi, ad una disaffezione per lo strumento che, proprio dalla pandemia, ci ha fatto uscire. "Abbiamo scelto di dedicare un capitolo al vaccino contro il Covid-19 per delinearne caratteristiche e raccomandazioni di utilizzo per i più fragili – commenta Bonanni -. Ampio spazio, però, è stato dato anche a tutti i nuovi strumenti per la prevenzione delle malattie da Rsv, a partire dagli anticorpi monoclonali da somministrare ai neonati, senza dimenticare i tre vaccini per la popolazione adulta e le donne in gravidanza".
Un altro capitolo, invece, "è dedicato ai vaccini coniugati contro lo pneumococco ad incrementato numero di valenze (15 e 20) ed un ulteriore capitolo sottolinea le caratteristiche del vaccino ricombinante per Herpes zoster - aggiunge Bonanni - supportato da nuovi dati sulla durata della protezione. Nel Calendario vengono fornite le nuove evidenze di efficacia dei vaccini contro il papillomavirus umano Hpv, le cui coperture restano colpevolmente e inspiegabilmente basse. Abbiamo ritenuto, infine, di richiamare l’attenzione, ancora una volta, all’offerta gratuita del vaccino contro il meningococco B in età adolescenziale".
"Il documento riveste un’importanza assoluta per le strategie preventive del nostro Paese – afferma Roberta Siliquini, presidente SItI – Basato sulle migliori evidenze scientifiche ad oggi disponibili e sulla sinergica competenza delle Società scientifiche di riferimento, rappresenta la base per l’aggiornamento del calendario vaccinale del Piano nazionale della prevenzione riportando importanti novità sia sul fronte delle tecnologie disponibili ed efficaci che sul fronte delle schedule vaccinali. Ci auguriamo che venga al più presto recepito dalle Istituzioni affinché il diritto alla miglior prevenzione possibile sia consolidato su tutto il territorio nazionale". Nel documento viene sottolineata l’importanza, sempre più crescente, del coinvolgimento degli specialisti nell’offerta vaccinale ai pazienti con malattie croniche senza dimenticare che il luogo dedicato alla cura della cronicità è innanzitutto il territorio. Quest’ultimo è ancora ampiamente coperto dalla Medicina generale che, sempre di più, vuole essere protagonista per quanto riguarda le campagne vaccinali dell’adulto e dell’anziano.
Tutte le Società appartenenti al board del Calendario vaccinale per la vita ribadiscono la propria disponibilità ad ogni possibile interlocuzione e supporto alle Autorità sanitarie, nazionali e regionali, con l’obiettivo di migliorare lo stato di salute della nostra popolazione attraverso l’offerta di una sempre migliore prevenzione immunitaria "da 0 a 100 anni".
- 12:32 - Open Arms: da Meloni solidarietà a Salvini, applauso maggioranza in Aula
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - La premier Giorgia Meloni, durante le repliche sul Consiglio europeo, esprime la solidarietà a Matteo Salvini per il processo Open Arms e incassa l'applauso dagli scranni della maggioranza dell'Aula del Senato.
- 12:30 - Messina Denaro, primario di oculistica indagato per favoreggiamento
Palermo, 18 dic. (Adnkronos) - Un medico oculista è stato indagato dalla Dda di Palermo per favoreggiamento personale aggravato nell'ambito dell'inchiesta sulla rete di fiancheggiatori del boss mafioso Matteo Messina Denaro. Come si apprende da ambienti giudiziari, dopo l'arresto del boss mafioso il 16 gennaio 2023, vennero trovati nel suo covo a Campobello di Mazara (Trapani) due ricette mediche. Entrambe firmate da un noto oculista di Palermo, primario all’ospedale Civico del capoluogo siciliano con un passato al reparto Oculistica di Villa Sofia. In entrambe le strutture sono in corso perquisizioni e acquisizioni di atti.
Secondo la Dda di Palermo l'oculista avrebbe saputo l'identità dell'allora latitante Matteo Messina. "Non sapevo che fosse Matteo Messina Denaro", ha ribadito più volte agli inquirenti l'indagato Antonino Pioppo, 69 anni. Il medico, che è stato sentito tempo fa prima di essere iscritto nel registro degli indagati, avrebbe avuto in cura il boss e lo avrebbe visitato più volte.
Gli uomini della Sezione investigativa del Servizio centrale operativo hanno già perquisito lo studio del medico e oggi si sono recati nei due ospedali per acquisire dei documenti.
- 12:00 - Manovra: Boccia (Pd), 'maggioranza si è fatta opposizione da sola'
Roma, 18 dic (Adnkronos) - "Sulla manovra la maggioranza si è fatta ostruzionismo da sola. Quello tra le forze che sostengono il governo è un patto di potere. Le prime due manovre del governo Meloni hanno portato alla procedura d’infrazione al nostro Paese da parte dell’Europa: la prima era in pratica stata scritta da Draghi, la seconda aveva l’alibi del superbonus. Questa è la terza manovra firmata dalla Meloni ed è stata un caos". Lo ha detto il presidente dei senatori del Pd all’Attimo fuggente su Giornale Radio.
"La maggioranza ha litigato su tutto, non c’è una indicazione di prospettiva economica ma c’è una serie di micromisure e di mance. Saranno costretti alla fiducia perché è l’unico modo per coprire le divisioni tra di loro. Al Senato arriverà un testo blindato", ha aggiunto tra l'altro Boccia.
- 11:56 - Migranti: Fidanza, 'fondi ad Erdogan non diventino arma di ricatto contro Europa'
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - “Siamo alla vigilia di un Consiglio incentrato sui temi della politica estera. Balcani occidentali, Ucraina, Medio Oriente, su tutti. E proprio dalla crisi siriana dobbiamo partire: per favorire il rimpatrio dei rifugiati siriani, ci ritroviamo di nuovo a versare soldi europei alla Turchia”. Così il capodelegazione di Fratelli d’Italia-Ecr al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, intervenendo in Plenaria a Strasburgo sulla preparazione del Consiglio europeo del 19 e 20 dicembre 2024.
“Vigileremo -aggiunge- affinché vengano spesi correttamente e non diventino una nuova arma di ricatto di Erdogan contro l’Europa. Bisogna andare avanti con forza nella direzione tracciata da Giorgia Meloni: implementare gli accordi con i Paesi terzi, sul modello di quello con la Tunisia, che ha consentito di diminuire gli arrivi irregolari dell’80% nell’ultimo anno; realizzare centri per i rimpatri nei Paesi terzi, come previsto nel protocollo Italia-Albania. Non solo. È urgente chiarire il quadro normativo per fermare iniziative di una certa magistratura ideologizzata che punta a demolire il concetto stesso di Paese terzo sicuro. Se questa linea passasse -conclude Fidanza- nessuno Stato membro sarebbe più in grado di rimpatriare gli irregolari e il segnale che daremmo a decine di milioni di disperati (tra cui anche quelli malintenzionati) sarebbe che in Europa può entrare chiunque senza rischiare nulla. Sarebbe la resa al caos migratorio e alle mafie dei trafficanti. Sarebbe la fine di Schengen e, di più, sarebbe la fine dell’Europa come l’abbiamo conosciuta”.
- 11:55 - Manovra: Renzi, 'norma contro di me sovietica e sudamericana, ma sorrido'
Roma, 18 dic (Adnkronos) - La norma 'anti Renzi' in manovra è "una norma sovietica che dimostra una deriva sudamericana, contro un partito del 2%... Dopo di chè, me la rido". Lo ha detto Matteo Renzi conversando con i giornalisti in Transatlantico al Senato, aggiungendo: "E' una norma evidentemente incostituzionale".