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Cultura - 18 Ottobre 2011
Milano, il Teatro dell’Elfo diventa
no profit e guarda alla Puglia
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- 11:04 - Furto banche dati: arrestati, 'siamo partiti Ikea e stiamo diventando boutique'
Milano, (Adnkronos) - "Stiamo facendo la trasformazione da Ikea a boutique...stiamo diventando boutique". In una conversazione, del 5 settembre scorso, intercettata nell'inchiesta sul presunto dossieraggio illecito Samuele Nunzio Calamucci, l'esperto informatico tra gli arrestati, parla con i vertici di Equalize, l'ex super poliziotto Carmine Gallo (domiciliari) ed Enrico Pazzali (indagati), presidente auto sospeso della fondazione Milano Fiera. Parole che lasciano intuire come la presunta associazione a delinquere sia convinta di potersi ancora evolvere e raggiungere clienti più facoltosi. Pazzali si finge offeso, mentre l'amico Gallo ride e chiarisce il significato - "noi siamo a un livello alto già adesso figurati..." - prima di iniziare a parlare di possibili altri dossier.
- 10:38 - EssilorLuxottica: Milleri, 'a lavoro con Meta per occhiali che sostituiscano smartphone'
Milano, 1 nov. (Adnkronos) - "Come prossimo passo nella nostra partnership con Meta puntiamo a diventare leader nel settore del computing indossabile, creando occhiali che un giorno sostituiranno la maggior parte dei dispositivi tecnologici". Lo svela, in un'intervista al Financial Times, Francesco Milleri, ceo di EssilorLuxottica. "Queste nuove tecnologie - spiega - un giorno prenderanno il posto degli smartphone, così come i servizi di streaming hanno rimpiazzato i cd e i veicoli elettrici rimpiazzeranno i motori a combustione". Gli smart glasses "sono scalabili a differenza di altri dispositivi indossabili" aggiunge. "Abbiamo cominciato come produttori di occhiali, ma ci siamo resi conto che gli occhiali saranno presto un veicolo per l’IA e il cloud computing" conclude il ceo Milleri.
- 10:27 - Umbria, ricerca Adnkronos, Bertini: "Partita clou per i leader nazionali"
Roma, 31 ott. (Adnkronos) - Per commentare la ricerca condotta da Adnkronos attraverso la piattaforma SocialData, in cui sono state analizzate le conversazioni online dei cittadini umbri degli ultimi mesi, abbiamo chiesto un commento a Carlo Bertini, notista politico del gruppo editoriale Nem. "C’è da scommettere che l’esito funesto per il centrosinistra delle elezioni liguri farà da volano alle discussioni e alle litigate sui social anche in Umbria ed Emilia Romagna, nelle prossime due settimane", esordisce il giornalista. "Nella regione di Monica Bellucci e Santa Rita da Cascia, del Perugino e di San Francesco d’Assisi, si gioca la partita clou, quella che farà pendere la bilancia a favore o contro Elly Schlein, insomma stiamo parlando di quello che per Kamala Harris e Donald Trump sarà l’Ohio elettorale, uno “swing state” per dirla all’americana. Perché sarà l’Umbria a decidere le sorti della sfida di queste regionali di mid term del governo Meloni. Dal tre a zero sognato in estate da Elly Schlein, al due a uno dopo la botta della Liguria, c’è già una differenza; ma se questa partita finisse uno a due, ovvero se la sinistra confermasse solo il governo della rossa Emilia, allora sarebbe un bel guaio. Quindi i militanti rossi in Umbria si daranno da fare, su tutti i canali possibili di propaganda qui al 17 novembre. La politica la farà da padrone sui social".
Ma finora la battaglia elettorale non ha scaldato troppo gli animi. "E lo si vede dal fatto che negli ultimi sette mesi la politica non è stata sempre in cima alle interazioni sui social radiografate dalla ricerca Adnkronos-Socialdata", prosegue Bertini. "In generale su tutti i temi, tantissimi scambi, anche in un territorio circoscritto come l’Umbria: 60 milioni di post da marzo a oggi. Un numero che deriva da un semplice fatto: visto che - per citare Aristotele - l’uomo è uno “zòon politikòn”, ovvero “un animale politico”, indotto per sua natura a unirsi ai propri simili per formare comunità, non deve sorprendere che lo faccia in chat e gruppi vari sui social attraverso gli smartphone. E non più di persona. Quindi si è ridotto anche il ruolo sociale delle agorà, le piazze dei tanti campanili italiani, sempre molto vitali nelle comunità di provincia come luogo di dibattiti e confronti all’interno di una comunità".
Aggiunge il cronista: "Il che, se vogliamo fare un volo pindarico, è anche un fattore che spiega meglio il divario crescente tra i temi discussi sui social e quelli trattati dai media classici, quel giornale cartaceo radicato nel territorio, strumento di comunicazione appannaggio delle generazioni non più giovani e ancora diffuso nei piccoli centri. Forse anche più che nelle città metropolitane. In tal senso, la ricerca AdnKronos-Socialdata contiene un parametro indicativo, il media engagement per post, ovvero il tempo speso su ogni tema. Ebbene, in Umbria sui social la gente si sofferma più a lungo a discutere di cultura, che genera il maggior sentiment negativo (45,7%). Seguono ambiente, trasporti, scuola e sanità. Mentre sui media tradizionali, l'argomento più trattato nella regione è la politica con il 30,6% delle menzioni, l’argomento che ha generato maggior engagement da parte degli utenti (36%). Subito dietro figurano: ambiente, cultura, trasporti e sport. Se dunque si azzarda l’equazione imperfetta che sui social spendono più tempo i centennials nati a cavallo del 2000; e che i media tradizionali sono più adoperati dai boomers, si potrebbe dire che i giovani e i loro genitori guardano due film diversi, interpretano diversamente la realtà che li circonda. E che i ragazzi sono piuttosto disinteressati alla politica rispetto ai più anziani. Niente di nuovo, ma un dato di sicuro allarmante, che spiega anche il tasso di astensione sempre in crescita da anni senza dar cenni di arrestarsi".
"Ma se è vera l’equazione che dove si sta bene la gente delega la rappresentanza dei propri interessi con più leggerezza", spiega Bertini, "dal “sentiment negativo” fermo in Umbria al 22,2%”, si capisce che nel complesso in questa regione non si vive male. Le lamentele sono alquanto ridotte. Ma per inerzia, anche qui come ovunque, malgrado nel capoluogo i reati siano crollati del 40% negli ultimi 10 anni, “la sicurezza è al centro delle preoccupazioni dei cittadini, soprattutto a Perugia, dove raggiunge il 33,2%”. Quindi la paura di reati lievita anche dove non c’è un’emergenza, qui in Umbria, come anche in Emilia Romagna. Un argomento su cui la sinistra “morde” poco, essendo la sicurezza un cavallo di battaglia storicamente della destra".
Carlo Bertini commenta poi i temi più discussi sui social: "Cultura, ambiente, trasporti e sanità sono tra i più caldi e discussi, non solo a livello regionale, ma anche nelle singole province analizzate, quelle di Perugia e di Terni. Quindi a questo punto è interessante vedere come si relazionano le due candidate alla carica di governatore in Umbria: la leghista Donatella Tesei del centrodestra e la sindaca di Assisi, Stefania Proietti, per il centrosinistra. I sondaggi le danno quasi appaiate, con Tesei in testa di un punto intorno al 48%. Quindi la sfida è apertissima. Proietti, la sfidante che vuole riconquistare una ex regione rossa, parte dalla convinzione che sia la sanità in testa alle preoccupazioni dei suoi concittadini, quando invece nelle conversazioni social risulta un tema agli ultimi posti. Verrebbe da pensare che quanto i cittadini chiedono ai politici spesso non è oggetto di grandi attenzioni nelle loro conversazioni con gli amici sui cellulari. Al di là di questo, il programma della sfidante Proietti, con ambiente e trasporto pubblico ai primi posti, coincide con le interazioni sui social, quindi è in linea con il sentiment degli elettori".
"Anche Tesei mette al primo posto sanità, al secondo i rifiuti", continua l'editorialista, "denunciando come il Covid abbia messo in evidenza “tutte le criticità del vecchio sistema sanitario umbro e la mancanza di una sanità territoriale che adesso si sta invece costruendo”. Parla di ambiente e delle discariche come “bomba ecologica”, quindi anche lei si allinea alle tendenze social. Più che altrove, queste due candidate sono in sintonia con i loro elettori. Ma la mission di Stefania Proietti parte in salita: alle europee tutte le forze di centrosinistra hanno ottenuto 183 mila voti, quelle del centrodestra 187 mila. E incombono i quasi 10 mila voti presi dall’estroso sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, schierato con Tesei. Vedremo se i prossimi giorni scalderanno il clima, se l’arrivo di Giorgia Meloni, Matteo Salvini ed Elly Schlein infiammerà gli animi. Di sicuro, lunedì 18 novembre gli occhi della segretaria dem saranno puntati tutto il pomeriggio sullo spoglio delle schede umbre, con il fiato sospeso. E anche Matteo Salvini sarà in ansia: dopo aver ingoiato la decisione di Meloni di candidare il civico Bucci in Liguria, uscito vincente, non vuole perdere l’avamposto umbro strappato alla sinistra dalla sua pupilla Donatella Tesei. Una sfida nella sfida, tra premier e vicepremier", conclude.
- 09:25 - Il Ciclope dell'Odissea? "Esiste, è il Monte Leano a Terracina"
Roma, 1 nov. (Adnkronos) - Il Ciclope? Esiste davvero ed è ancora tra noi. La "scoperta" è di un ricercatore di Latina, Emiliano Ciotti, che ha elaborato uno studio per rintracciare i luoghi di Ulisse nel Lazio. Nel saggio "L'Odissea e la pianura pontina", Ciotti, che si è molto occupato in passato di storia del Novecento ed è il presidente dell'Associazione vittime delle Marocchinate, ricostruisce il peregrinare di Ulisse dall'approdo nell'isola della maga Circe fino all'incontro con il ciclope: "Era un mostro gigante; e non somigliava a un uomo mangiatore di pane, ma a picco selvoso d’eccelsi monti, che appare isolato dagli altri", si legge nella traduzione dell'Odissea di Calzecchi Onesti. E, in effetti, è proprio questa la teoria di Ciotti: il Ciclope sarebbe il monte Leano, una montagna con un’altezza di circa 500 metri e una lunghezza di un paio di chilometri, "con i lineamenti di un vero e proprio ciclope".
A sostegno della sua teoria, Ciotti ripercorre i passaggi del Libro X dell'Odissea precedenti l'incontro con il Ciclope, collocandoli sul territorio in una sorta di mappa che li collega effettivamente al monte Leano. In particolare, il ricercatore parte dall'incontro con la maga Circe e dall'identificazione delle “cave grotte” dove l'equipaggio nasconde arnesi e carico della nave tirata in secco. Quelle grotte, complice un progetto di indagine approfondita supportato dal Parco Nazionale del Circeo, sono state identificate con una vertiginosa fenditura carsica della Grotta Spaccata di Torre Paola, al Circeo. Secondo i ricercatori il complesso scavato nella roccia combacia alla perfezione con la descrizione e i riferimenti geografici della narrazione omerica. A riprova c’è anche una Carta del Monte Circeo e Circondari di S. Felice, realizzata da Giovanni Battista Cipriani nel 1830, dove la fenditura è descritta come "due grotte una sopra dell’altra" e si specifica che "in quella a mare entrano i bastimenti".
Sono diverse poi le prove che hanno fatto identificare la dimora della Maga Circe nel Monte Circeo, dove, in tempi lontani, i romani costruirono un tempio dedicato proprio a Circe. "Abitato fin di tempi dell’uomo di Neanderthal, sulle pendici del Monte Circeo, che si protende nel Mar Tirreno ergendosi fino a 541 m di altezza, sono stati ritrovati i resti di un’acropoli e di mura megalitiche - sottolinea Ciotti - Qui, in epoca romana, venne fondata Circei, probabilmente nello stesso sito dove, nel Medioevo, sorse il CastrumSancti Felici, l’attuale San Felice Circeo". La distanza tra la grotta dove è sbarcato Ulisse e le mura ciclopiche della presunta dimora della Maga Circe è di circa 4 km.
Ciotti riporta poi le ipotesi che identificano in Terracina la città di Lamo, anche chiamata Lestrigonia o Lamia (da Lamo, suo fondatore all'epoca della guerra di Troia del XII secolo a.C.), altra tappa del viaggio omerico. Secondo la leggenda, i Lestrigoni sono un popolo di giganti antropofagi che distrussero l’intera flotta di Ulisse, con l'unica eccezione della nave dell'eroe. Già nel 1852 l’archeologo Pontificio D. Pietro Matragna affermava nel suo libro intitolalo “La città di Lamo stabilita in Terracina” che l’Acropoli di Terracina, potrebbe essere il luogo in cui Ulisse vide la città abitata dai giganti, appunto Lamo. A circa 300 metri dal (presunto) villaggio dei Lestrigoni, peraltro, furono scoperti casualmente, nella primavera del 1969, ben cinquanta sarcofagi di terracotta, con altrettanti scheletri umani, tutti molto alti (la statura era compresa fra 1,83 e 2,13 metri, il che fa escludere che si trattasse di antichi romani, che non superavano, di molto, il metro e mezzo).
"Ulisse resterà sull’isola Eea, ospite di Circe, per un intero anno, poi, supplicato dai suoi compagni di ricordarsi della lontana patria, riprenderà il mare. Durante il periodo di permanenza su Eea o durante l’esplorazione della terra dei giganti (Lamo), l’equipaggio di Ulisse sicuramente si è imbattuto nella visione del Ciclope - è la teoria di Ciotti - Ma dove si trova il Gigante? A 15 km dal promontorio del Circeo e a 5 km da Lamo. Ha un’altezza di circa 500 metri e lunghezza di un paio di chilometri… Parliamo di 'Monte Leano', una montagna con i lineamenti di un vero e proprio ciclope". Il ricercatore, a sostegno della propria tesi, ricorda anche che come un affresco raffigurante una montagna con il volto da Gigante sia stato ritrovato nella Domus di via Graziosa sull’Esquilino.
"C'è un dibattito che dura da secoli sull'individuazione dei luoghi dell'Odissea e l'ipotesi del Lazio meridionale non è nuova - spiega all'Adnkronos l'archeologo e filologo Gianluca Mandatori - Ma quello che sicuramente è possibile, e su cui pone l'accento lo studio di Ciotti, è la frequentazione del Lazio pontino da parte dei Micenei prima e dei Greci poi, una frequentazione che ha diverse prove archeologiche. I greci stanziati in Campania, a Cuma, a Pithecusa, sull'isola d'Ischia, risalendo costa costa, venivano dalle nostre parti. E da questo punto di vista non è improbabile che il Lazio pontino abbia contribuito anche in maniera importante alla formazione del nucleo narrativo fondante dell'Odissea. Una narrazione stratificata che si cristallizza, così come la conosciamo, non prima dell'età dip Pisistrato, ma che affonda le origini nelle storie orali di almeno 6 secoli prima. Ecco allora che la suggestione determinata appunto dalla conformazione di Monte Leano, come dice Ciotti, può dar vita alla figura del Ciclope: è una suggestione, ma non è improbabile che, come è una suggestione per noi, lo sia stata magari per l'uomo del bronzo finale, che attraversando questi luoghi ha fatto proprio un bagaglio immagini, che ha poi riversato nel prorio patrimonio di narrazioni mitologiche".
- 07:43 - Ue, da lunedì commissari sulla graticola: la parola al Parlamento
Bruxelles, 31 ott. (Adnkronos) - La prossima sarà una settimana memorabile per l'Ue. Oltre all’Eurogruppo/Ecofin, lunedì e martedì, si terranno la riunione della Comunità Politica Europea (Epc) e del Consiglio Europeo informale a Budapest, giovedì e venerdì. A metà settimana ci saranno anche le elezioni presidenziali americane, l’evento più importante della settimana, che anche a Bruxelles verrà vissuto con il fiato sospeso. E' talmente rilevante, per l'Ue, che la sera di giovedì i leader terranno una cena dedicata proprio al risultato del voto Usa, dopo la riunione della Epc e prima del summit informale sulla competitività, dove è atteso anche Mario Draghi. Come se non bastasse, da lunedì fino a giovedì 7 e poi ancora martedì 12 novembre, si terranno le audizioni parlamentari dei 26 candidati commissari per la von der Leyen bis.
E’ un passaggio politico importante, perché il Parlamento, l’unica istituzione Ue eletta direttamente dal popolo, tende tradizionalmente a sfruttarlo per affermare la sua autorità nei confronti delle altre istituzioni. Si ricorda bene, a Bruxelles, il trattamento che gli eurodeputati riservarono nel 2019 a Sylvie Goulard, candidata macroniana che venne silurata dopo due audizioni non perché fosse poco qualificata, ma sostanzialmente per vendetta nei confronti del presidente francese, che con la complicità di Angela Merkel aveva infilzato uno dopo l’altro gli Spitzenkandidaten, a partire dal bavarese Manfred Weber, oggi dominus del Ppe.
Il processo per mettere sulla graticola i commissari prevede una prima audizione della durata di tre ore. I commissari designati pronunciano una dichiarazione introduttiva della durata di 15 minuti, cui seguono le domande dei deputati. I commissari designati hanno a disposizione un tempo di risposta doppio rispetto a quello previsto per la domanda. Prima della fine dell’audizione, i commissari designati possono pronunciare una breve dichiarazione conclusiva. In funzione del portafoglio assegnato, i commissari designati vengono valutati da una sola commissione o da più commissioni insieme. All'audizione possono essere invitate anche altre commissioni, che possono intervenire con domande. Tuttavia, la valutazione definitiva dei candidati spetta solamente ai coordinatori dei gruppi politici della commissione o delle commissioni competenti.
Subito dopo l’audizione, il presidente e i rappresentanti dei gruppi delle varie commissioni si riuniscono, per valutare se i commissari designati sono qualificati sia per far parte del collegio che per svolgere i compiti che vengono loro assegnati. Una volta completata la valutazione, entro 24 ore i coordinatori inviano una lettera di raccomandazione riservata, che viene presa in esame dalla Conferenza dei presidenti di commissione e poi trasmessa alla Conferenza dei presidenti dei gruppi (CoP nel gergo comunitario).
Il pallino è saldamente nelle mani dei coordinatori dei gruppi. Sono loro che possono approvare o respingere i commissari designati, per consenso. Se i pareri sono discordanti, è necessario il sostegno di coordinatori di gruppi politici che rappresentino almeno i due terzi dei membri della commissione. Se i coordinatori non raggiungono la maggioranza di due terzi per approvare (o respingere) i candidati, hanno la possibilità di chiedere ulteriori informazioni ai candidati, con altre domande scritte. Possono anche riprendere l'audizione di conferma per chiarire le questioni in sospeso, per un'ora e mezza, previo ok della Conferenza dei Presidenti.
In seguito, i coordinatori possono nuovamente approvare o respingere i commissari designati, a maggioranza di almeno due terzi. Se neppure a questo punto riescono a raggiungere questa maggioranza, allora il presidente della commissione competente convoca una riunione di commissione, a porte chiuse, durante la quale si procede a una votazione a scrutinio segreto, a maggioranza semplice, per raccomandare l'approvazione o meno dei candidati. Una volta terminate tutte le audizioni, la Conferenza dei presidenti di commissione ne valuta l'esito e trasmette le sue conclusioni alla CoP. Quest'ultima procede alla valutazione definitiva e dichiarerà chiuse le audizioni il 21 novembre. Una volta che la CoP avrà dichiarato chiusa la procedura, le lettere di valutazione saranno rese pubbliche.
Dopo la fine delle audizioni, la presidente eletta della Commissione, Ursula von der Leyen, presenterà l'intero collegio dei commissari e il suo programma in Aula. Seguirà poi una discussione con i deputati. Qualsiasi gruppo politico o almeno un ventesimo dei deputati (una soglia bassa) può presentare una proposta di risoluzione. La composizione della Commissione nel suo insieme deve essere approvata dal Parlamento, a maggioranza dei voti espressi e per appello nominale (voto palese). La votazione è prevista per la plenaria del 25-28 novembre a Strasburgo. Una volta approvata dal Parlamento, la Commissione è nominata formalmente dal Consiglio Europeo, che delibera a maggioranza qualificata.
Le audizioni si terranno dal 4 al 7 novembre per i commissari e il 12 novembre per i vicepresidenti. Si inizia lunedì 4, nel pomeriggio (14.30-17.30), con lo slovacco Maros Sefcovic (Sicurezza economica) nelle commissioni Inta e Afco, e con il maltese Glenn Micallef nella Cult, seguiti nella fascia serale (18.30-21.30) dal lussemburghese Christophe Hansen (Agricoltura) nella Agri e dal greco Apostolos Tzitzikostas (Trasporti e turismo) nella Tran. Martedì, la mattina (9-12) l’irlandese Michael McGrath (Giustizia) sarà sentito dalle commissioni Libe, Imco e Juri in seduta congiunta; la bulgara Ekaterina Zaharieva (Ricerca e innovazione) dalla Itre. Nel pomeriggio, il danese Dan Joergensen (Energia e politiche abitative) sarà ascoltato in Itre ed Empl, la croata Dubravka Suica (Mediterraneo) dalla Afet. La sera sarà il turno della svedese Jessika Roswall (Ambiente) nella Envi e dell’austriaco Magnus Brunner (Affari Interni e Migrazioni) nella Libe.
Mercoledì 6, la mattina la belga Hadja Lahbib (Gestione crisi e Uguaglianza) sarà audita dalle commissioni Deve, Femm, Libe ed Envi, la portoghese Maria Luis Albuquerque (Servizi Finanziari) nella Econ. Nel pomeriggio, il cipriota Kostas Kadis (Pesca) sarà nella Pech, mentre il ceco Jozef Sikela (Partenariati internazionali) sarà sentito dalla Deve. La sera, sarà il turno del lituano Andrius Kubilius (Difesa e Spazio) in Afet e Itre e dell’ungherese Oliver Varhelyi (Salute) in Envi e Agri. Giovedì 7, la mattina l’olandese Wopke Hoekstra (Clima) sarà sentito nelle commissioni Envi, Itre ed Econ, mentre la slovena Marta Kos (Allargamento) verrà audita nella Afet. Nel pomeriggio, il polacco Piotr Serafin (Bilancio) sarà in Budg e Cont, mentre il lettone Valdis Dombrovskis (Economia e Semplificazione) sarà sentito in Econ e Juri.
Martedì 12 novembre sarà infine il turno dei vicepresidenti esecutivi. La mattina Raffaele Fitto (Coesione e Riforme) sarà audito nella commissione Regi, mentre l’estone Kaja Kallas (Alta Rappresentante) sarà nella Afet. Nel pomeriggio la rumena Roxana Minzatu (Lavoro) sarà in Empl e Cult, mentre il francese Stéphane Séjourné sarà ‘grigliato’ da Itre, Imco, Envi ed Econ insieme. La sera sarà il turno della spagnola Teresa Ribera (Transizione pulita, Concorrenza) in Envi, Econ ed Itre e della finlandese Henna Virkkunen (Sovranità tecnologica) in Itre e Imco. L’ordine delle audizioni dei vicepresidenti è stato oggetto di uno scontro politico, risolto dal Ppe alleandosi con i tre gruppi della destra, contro Socialisti e Verdi, che avrebbero preferito un ordine diverso.
I Verdi, e non solo loro, vorrebbero mettere in difficoltà Fitto, unico candidato dell’Ecr, costringendolo perlomeno ad una seconda audizione. Il fatto però che Fitto venga audito per primo e la spagnola Teresa Ribera per ultima, nella giornata del 12, mette i Socialisti in una posizione difficile. Infatti, se dovessero fare la guerra a Fitto, allora scatterebbe la rappresaglia, la sera stessa, su Ribera. La socialista spagnola ha ottenuto deleghe pesantissime e per il governo di Pedro Sanchez si tratta di un indubbio successo. Nicola Zingaretti, capodelegazione del Pd a Strasburgo, ha già chiaramente fatto capire che per gli eurodeputati Dem conta anche l’interesse nazionale, non solo quello di partito. Quindi Fitto, anche se è di Fratelli d’Italia, è pur sempre il commissario italiano.
Se il coordinatore socialista in Regi, che è uno spagnolo, darà via libera a Fitto, la promozione alla prima audizione per il commissario sarà assicurata, poiché, assumendo che tutti i gruppi alla destra del Ppe si schierino a favore del commissario conservatore, Popolari, Socialisti più i tre gruppi della destra contano 29 membri della Regi, più di 28, i due terzi dei 41 eurodeputati che la compongono. I Socialisti italiani e spagnoli, hanno interessi convergenti, per ragioni diverse, alla promozione di Fitto. I primi, perché hanno ben presente l’importanza dell’interesse nazionale (se non tutti, molti). I secondi, per evitare che un tiro mancino all’italiano possa provocare una rappresaglia su Ribera. Se andrà così, è da vedere, perché le audizioni possono sempre prendere pieghe inaspettate, ma le condizioni politiche perché Fitto possa essere promosso alla prima audizione ci sono tutte.
- 21:50 - Umbria: Crippa (Lega) a Serracchiani, 'Tesei? Giochino giustizia orologeria non funziona più'
Roma, 31 ott. (Adnkronos) - “Di cosa parla la Serracchiani? Di un'archiviazione e quindi del nulla, nonostante i titoli ridicoli di testate amiche del Pd, che ormai mettono la vera notizia in chiusura di pezzo dopo aver gettato fango, dall'inizio alla fine. Capiamo che la giustizia per la sinistra non debba essere uguale per tutti, ma ormai il giochino delle inchieste a orologeria a pochi giorni dal voto non funziona più ed è il segnale che Serracchiani e compagni non hanno altri argomenti da proporre alla gente”. Così il vicesegretario della Lega Andrea Crippa.
- 21:29 - Governo: Moratti, 'Frassinetti? Chi rappresenta istituzioni non può discostarsi da Costituzione'
Roma, 31 ott. (Adnkronos) - "Il sottosegretario Frassinetti ha chiesto scusa per la frase, pronunciata in un contesto nel quale si parlava di una partita di calcio. Se fossi stata ministro dell'Istruzione sicuramente avrei chiesto al sottosegretario le motivazioni di questa sua esternazione. Le avrei chiesto prudenza, perché chi rappresenta un'istituzione importante che ha nella propria missione l'educazione e la formazione dei giovani non può permettersi di discostarsi dai valori della nostra Costituzione. Questa è la posizione mia, di Forza Italia e del ministro Tajani." così l'europarlamentare e presidente della Consulta nazionale di Forza Italia Letizia Moratti a Otto e mezzo su La7.