Roberto Serra
Fotoreporter
Sono nato a Bologna nel ’58, ho cominciato a fotografare nel ’75 con Democrazia Proletaria e Lotta Continua quando ancora correvo i quattrocento metri a ostacoli e frequentavo il liceo artistico, poi l’Accademia delle Belle Arti.Il fotogiornalismo è arrivato con il Resto del Carlino e l’Associated Press, con la Repubblica e l’Ansa, ma già lavoravo con Dalla e Avati, con Conte e Guccini, De Andrè e i Nomadi, gli Skiantos, Mingardi e l’Osteria delle Dame.Mi sono obbligatoriamente dovuto occupare di sport, la pallacanestro in primis, ma detestando la prevedibilità, le sudditanze e i percorsi obbligati dello sport, sono tornato a teatro e letteratura, a musica e ritratto con Albanese, Marescotti, Luttazzi, Nosei, Macchiavelli, Antolini, Zavalloni…Non ho mai sognato di andare a lavorare in zone di guerra perché la guerra me la sono trovata sotto i piedi il 2 agosto 1980 e so che fa schifo.