Articoli di Andrea Paolini →
Video →
- 12:24 - Inflazione, Chelli: "Meno abbienti pagano un prezzo più alto, così si crea disuguaglianza"
Treviso, 20 ott. - (Adnkronos) - "Come si genera disuguaglianza? I meno abbienti pagano un prezzo più alto rispetto agli altri. Tutti i mesi misuriamo il peso dell’inflazione che colpisce maggiormente quando, in momenti di picco, come per esempio due anni fa subito dopo il Covid, va a pesare sulle famiglie ‘povere’ che pagano un prezzo importante in tal senso. Questo è uno dei motivi che pochi conoscono”. Lo ha sottolineato Francesco Maria Chelli, presidente dell’Istat, nel suo intervento all’evento “Giacomo Matteotti, i numeri e la democrazia. L’attualità del suo pensiero a cento anni dalla morte”, che si è svolto a Treviso durante la manifestazione StatisticAll, il festival della statistica e della demografia.
Il presidente dell’Istat ha voluto, poi, chiudere con una nota di ottimismo sull’intelligenza artificiale: “Il prossimo anno dovremmo essere pronti ad interrogare il nostro sito, una sorta di grande contenitore con i dati Istat, cui si può accedere facilmente ma si deve avere un minimo di esperienza". "L’intelligenza artificiale dovrebbe aiutarci a porre domande molto semplici. Qual è la distribuzione del reddito disponibile delle famiglie nelle regioni italiane? E magari calcolarlo con le percentuali” ha chiuso Chelli.
- 12:13 - Buchmesse: finzione storica e realtà romanzata, nel programma dell'ultima giornata
Roma, 19 ott. (Adnkronos) - Si chiude domenica la Fiera del Libro di Francoforte 2024, edizione in cui l'Italia è tornata a rivestire dopo 36 anni il prestigioso ruolo di Ospite d'Onore. Il programma letterario curato dall'Associazione Italiana Editori (Aie), con la consulenza di Ex Libris e il coordinamento del Commissario straordinario del Governo per Italia Ospite d'Onore, si congeda dal pubblico della Buchmesse con un ultimo ballo a cui sono invitati grandi personaggi della storia e dell'arte europea: da Leonardo Da Vinci a Caravaggio, da Fryderyk Chopin a George Sand, da Maria Antonietta al Re Sole.
La mattina di domenica sarà infatti caratterizzata da due incontri in cui si andrà su e giù per i secoli, tra finzione storica e realtà romanzata, riflessioni sulle dinamiche di potere e avvincenti colpi di scena. Alle 11 in Arena ruggiranno i 'Leoni di Sicilia', la dinastia imprenditoriale dei Florio protagonista della saga scritta da Stefania Auci, tradotta in oltre 40 paesi e diventata anche una serie tv.
A confrontarsi con loro saranno Caterina de' Medici, Luigi IV, Maria Antonietta, Maria Teresa e tutte le altre figure storiche che da anni Alessandra Necci racconta nei suoi testi biografici. Sempre in equilibrio sul filo della Storia e dell'invenzione letteraria cammineranno i protagonisti di 'Genio, passioni e misteri dell'arte e della musica', dialogo a tre voci in cui si indagherà sul genio di Leonardo Da Vinci (al centro della monumentale biografia di Carlo Vecce), si esploreranno formidabili vite musicali e letterarie (con Rita Charbonnier) e ci si lascerà avvolgere da gialli a sfondo artistico (Luigi De Pascalis). Il tutto con inizio alle 10.30 al Caffè Letterario.
L'ultimo appuntamento dedicato alla narrativa contemporanea guarderà invece al futuro, con due tra le voci più apprezzate della fascia under 35, Maddalena Fingerle e Anna Giurickovic Dato ('La fame, il pudore e altri sentimenti senza confini', ore 11.30, Caffè Letterario). A un maestro del fumetto tricolore, molto conosciuto anche a livello internazionale, Milo Manara, sarà affidato l'onore di chiudere gli incontri del programma letterario con un viaggio tra "le donne e il mondo, la vita e l'avventura", alla scoperta di come il fumetto sogna, racconta e disegna la realtà (ore 12.30, Caffè Letterario). Rappresentata da un altro illustratore, Alessandro Sanna, l'Italia dei libri saluterà infine Francoforte alle 16 in Arena con il tradizionale rito della 'Handover Ceremony', il passaggio del testimone al paese che le succederà come Ospite d'Onore alla Buchmesse. Nel 2025 toccherà alle Filippine.
Tutti gli appuntamenti del programma letterario sono disponibili in italiano, inglese e tedesco grazie alla traduzione simultanea in cuffia. Innocenzo Cipolletta, presidente di Aie: “Domani alle 16 si chiude il nostro programma e il testimone passa nelle mani delle Filippine, a cui auguriamo un viaggio fecondo come è stato il nostro. Abbiamo portato a Francoforte scrittrici e scrittori giovani e altri più affermati, saggisti, romanzieri, fumettisti, disegnatori, poeti e poetesse, autori che scrivono per grandi gruppi editoriali o per piccole case editrici. Avevamo l’ambizione di fornire un’immagine il più fedele possibile del pluralismo della nostra editoria e, per quanto l’obiettivo fosse ambizioso, pensiamo di avere fatto un buon lavoro”.
- 12:11 - Buchmesse: al Padiglione Italia il panel 'Le radici del turismo’
Roma, 19 ott. (Adnkronos) - Nel programma di incontri che ha riempito il Padiglione Italia Ospite d’Onore nella penultima giornata della Buchmesse 2024, si è inserito il panel ‘Andata e ritorno: il turismo delle radici’, moderato dalla giornalista Ilaria Bianchi. Protagonisti dell’incontro il sociologo Riccardo Giumelli e Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’Estero del ministero degli Affari Esteri. Tra la metà del XIX e la fine del XX secolo, si calcola che siano stati oltre venti milioni gli italiani partiti per cercare fortuna all'estero. Oggi i loro discendenti compiono il percorso inverso, anche solo per turismo, alla scoperta delle proprie radici. Il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale ha portato alla Fiera del libro di Francoforte 'Il turismo delle radici', dedicato ai discendenti di quegli italiani che lasciarono il Paese.
Un volume che fa parte di un progetto più ampio, ‘Italea’: “Con Turismo delle radici vogliamo riportare in Italia circa 7 milioni di italiani per offrire loro la riscoperta delle terre dalle quali sono partiti i loro antenati - le parole di Luigi Maria Vignali - Perché il progetto si chiama Italea? Trae ispirazione dalla parola ‘talea’, il processo attraverso il quale una pianta si propaga: tagliando una parte e ripiantandola, si permette alla pianta di rigenerarsi, sviluppando nuove radici. Il programma di Italea è consultabile sul sito web italea.com dove si possono trovare una serie di opportunità per organizzare un viaggio partendo dalle radici: alberi genealogici, itinerari, eccetera. Al programma Italea hanno aderito più di 840 piccoli comuni e altri comuni più grandi. Un’opportunità da non mancare, che faremo proseguire per tutto il 2024 e per gli anni successivi”, dice.
Alla Fiera del Libro di Francoforte l’Italia Ospite d’Onore ha portato il motto ‘Radici nel futuro’ a rappresentare il “grande peso della cultura italiana”, come lo definisce il professor Giumelli: “Con il turismo delle radici abbiamo una grande opportunità. La migrazione italiana è stata un po’ sottovalutata nel tempo, se non per i grandi nomi come Al Pacino, Madonna che in qualche modo ci ricordano l’origine italiana. I progetti presentati oggi vanno proprio nella direzione di far scoprire il nostro grande patrimonio”, conclude.
- 12:02 - Film Impresa 2025, nuova presidente della giuria Caterina Caselli
Roma, 19 ott. (Adnkronos) - La terza edizione del Premio Film Impresa è ufficialmente entrata nel vivo questo pomeriggio durante Festa del Cinema di Roma.
Si è da poco infatti concluso il talk “Il Cinema come Industria” l'evento ospitato presso lo spazio 'Lazio terra di Cinema della Regione Lazio' - AuditoriumArte, Auditorium Parco della Musica, durante il quale è stato reso noto che Caterina Caselli presiederà la Giuria della prossima edizione in programma nel 2025. Icona della musica e produttrice di grande successo, Caterina Caselli ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama culturale italiano. Dopo aver conquistato le scene musicali con la sua inconfondibile voce, Caselli si è affermata come una delle figure più influenti del settore dando vita a collaborazioni artistiche di rilievo e scoprendo talenti di caratura internazionale.
Il legame di Caterina Caselli con il Premio Film Impresa era già nato nella scorsa edizione, quando le era stato consegnato il Premio Speciale Ferrovie dello Stato Italiane, uno dei prestigiosi Premi che ogni anno vengono assegnati a personalità che nel corso della loro attività e carriera hanno saputo raccontare, esplorare o interpretare il mondo del lavoro e dell’impresa. “È un onore presiedere la giuria del Premio Film Impresa alla sua terza edizione, un progetto che valorizza insieme tre mondi: il cinema, l’impresa e l’innovazione. Partecipando come ospite lo scorso anno, ho apprezzato la qualità dell’evento e di chi lo organizza, in primis Giampaolo Letta e Mario Sesti. Davvero non vedo l’ora di mettermi all’opera sui film candidati, dai quali mi aspetto di essere stupita” afferma Caterina Caselli.
Durante l’evento di oggi è stato anche lanciato ufficialmente il nuovo regolamento che permetterà alle imprese di partecipare all’attesissimo appuntamento della prossima primavera. Per presentare la propria candidatura c’è tempo fino al 31 gennaio 2025 attraverso una specifica sezione del sito www.filmimpresa.it. I film saranno selezionati dallo staff della direzione artistica e poi valutati da una giuria di esperti e professionisti del mondo del cinema e dell’industria che assegnerà i premi per ogni categoria presente nella terza edizione.
Il talk appena concluso ha visto la partecipazione di importanti figure del settore come Lorenza Lei, responsabile Cinema Regione Lazio, Giampaolo Letta, presidente Premio Film Impresa e Mario Sesti, direttore artistico Premio Film Impresa. Il dibattito è stato moderato da Alvaro Moretti, Vicedirettore de Il Messaggero. “La presenza di Premio Film Impresa alla Festa del Cinema di Roma chiude un cerchio che dopo la presenza al Festival di Venezia non poteva che culminare in questo prestigioso appuntamento, durante il quale abbiamo lanciato il nuovo regolamento e annunciato la prossima Presidente di Giuria”. – commenta Giampaolo Letta, Presidente di Premio Film Impresa. “Oggi prende ufficialmente il via la prossima edizione di Premio Film Impresa, che svolge la sua prima tappa presso lo spazio “Lazio terra di cinema” della Regione Lazio, proprio la regione che nella città di Roma trova la capitale dell’audiovisivo in Italia, saldando ancora di più il legame tra cinema e impresa che, come sempre, sarà protagonista anche nell’edizione del 2025”.
Siamo molto felici di aver annunciato Caterina Caselli come prossima Presidente di Giuria”. – aggiunge Mario Sesti, Direttore Artistico di Premio Film Impresa. “Caterina Caselli per noi è un esempio straordinariamente significativo di cosa vuol dire portare la creatività all’interno dell’impresa e l’impresa nella creatività”. L’incontro è stato organizzato nell’ambito dell’iniziativa a cura della Regione Lazio dal nome “Il cinema come industria”, che ha previsto gli interventi del Vicepresidente della Regione Lazio on. Roberta Angelilli e della Responsabile Cinema Regione Lazio Lorenza Lei, con il coordinamento di Alvaro Moretti, Vicedirettore de Il Messaggero. Nell’occasione è stato anche proiettato il “Premio Film Impresa verso la terza edizione” del Premio Film Impresa, un’emozionante testimonianza della ricca tre giorni che lo scorso aprile ha illuminato la casa del cinema di Roma attraverso la celebrazione del racconto audiovisivo delle imprese.
L’iniziativa di questo pomeriggio ha seguito due importanti appuntamenti ai quali il Premio Film Impresa di Unindustria è già stato protagonista nell’ultimo periodo: prima l’ottantunesima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica a Venezia, durante la quale Giampaolo Letta e Mario Sesti hanno consegnato alla regista francese Anne-Sophie Bailly il Premio Film Impresa – Special Awards, che da quest’anno fa ufficialmente parte dei premi collaterali riconosciuti dal prestigioso festival cinematografico; lo scorso 11 ottobre, inoltre, Giampaolo Letta è intervenuto all’evento “Il Cinema che Impresa!”, parte del programma di Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024, una straordinaria opportunità per mettere in luce l'importanza del racconto cinematografico come strumento di comunicazione per le aziende.
Premio Film Impresa è un’iniziativa ideata e realizzata da Unindustria con il supporto di Confindustria, che come sempre sarà dedicata ai film d’impresa (corti e mediometraggi, di finzione e documentari, narrativi e sperimentali) che raccontano la vita delle aziende di oggi e di chi le vive dall’interno, la passione creativa dell’impresa, il rapporto con il territorio in cui si insediano, la responsabilità sociale, i valori e la storia della civiltà d’impresa, la sfida ambientale e i progetti di innovazione, il vissuto del lavoro, il valore delle persone che ne sono protagoniste.
Saranno premiate ancora una volta le opere selezionate nelle tre diverse aree del Premio (Narrativa, Documentaria e Innovative Image & Sound). Anche nell’edizione 2025, infine, saranno assegnati premi speciali a personaggi del mondo del cinema.
- 12:00 - Buchmesse, tripudio di pubblico per Erri De Luca al Padiglione Italia
Roma, 19 ott. (Adnkronos) - Il caffè letterario, uno dei ‘vicoli’ della Piazza Italiana progettata dallo studio Stefano Boeri Interiors, è stata letteralmente assaltata dal pubblico per il l’incontro 'Di Genesi incerta' che ha visto protagonista lo scrittore Erri De Luca e il fisico Guido Tonelli. Sin da un’ora prima del panel, iniziato alle 12.30, i posti a sedere andavano esauriti, non solo sulle sedie. Con due personaggi del calibro di De Luca e Tonelli, il pubblico lo aveva previsto: sarebbe stato un incontro appassionante. E non aveva torto.
“Ho scritto Genesi per spiegare cosa dice la scienza contemporanea dell’origine del mondo e nasce dalla consapevolezza che fin dai tempi più remoti, è stato chiesto di spiegare le origini del mondo e cosa ci circonda. La scienza che cerca di dare un ordine alle cose ha un impegno, i nostri figli avranno uno strumento in più per capire come si muoverà la società del futuro”, esordisce il fisico Guido Tonelli.
“Sono molto più lettore che scrittore - ammette Erri De Luca - ricevo molta più felicità e allargamento di campo della mia conoscenza da quello che leggo che da quello che scrivo. Nella mia specialità di lettore ho voluto studiare l’ebraico antico per poter leggere il testo di rivelazione del monoteismo nella sua lingua originale. Volevo sapere com’era fatta questa lingua che si era presa la responsabilità di introdurre il monoteismo dentro il politeismo cancellandolo completamente, senza avere nessuna forza militare per farlo. Ho cominciato con il libro che noi chiamiamo genesi, che nella sua forma originale si chiama ‘in principio’. Quindi a differenza dell’idea che noi abbiamo della genesi, che è qualcosa che succede in divenire, nella creazione del mondo non c’è nessuna genesi. C’è un principio che irrompe nel nulla precedente da una divinità che decide di manifestarsi attraverso la creazione. La creazione è buia. Al secondo verso si legge: “E disse: sarà luce”, lì irrompe la luce perché la divinità lo dice. La parola della divinità fa avvenire la luce. Da quel momento in poi, per me lettore, la parola serve a illuminare”, racconta lo scrittore.
“La potenza della letteratura ha la capacità di incantare gli umani e di cambiarli - dice Tonelli - Nella mia vita di scienziato sono quello che sono perché ho letto alcuni romanzi che mi hanno segnato in maniera potente, in letteratura alcune cose sono più vere. Per noi la verità è un concetto spurio, noi scienziati siamo addestrati ad esercitare il dubbio. Sono ateo - continua - ma sono grato verso questo meccanismo di cui siamo figli. Dobbiamo aver cura del nostro pianeta e dell’universo immateriale in cui viviamo perché potrebbe sparire da un momento all’altro. Dobbiamo fare tesoro dei nostri comportamenti”.
“Gli scienziati non fanno altro che ricordarci che il mondo finirà, ma questo non ci impedisce di svegliarci lieti la mattina e di ringraziare il fatto che ci siamo ancora - risponde De Luca - Io posso essere grato per quello che mi offre la letteratura. Il fatto di essere felici vuol dire essere vivi e il fatto di essere vivi comporta anche tutti gli scongiuri che facciamo ogni volta che uno scienziato ci dice che siamo alle strette”, la sala ride alla battuta di De Luca che continua: “Gli scienziati ci raccontano come finisce il mondo e come noi possiamo accelerare questo processo. I posteri ci insulteranno per come abbiamo trattato questo pianeta e dovranno inventare una scienza e un’economia della riparazione”.
- 11:45 - Buchmesse, nel gran finale incontro con Alessandra Necci e Stefania Auci
(Adnkronos) - Buchmesse, gran finale a Francoforte. Tra gli ottantotto autori italiani anche Alessandra Necci e Stefania Auci, oggi protagoniste dell'incontro sul 'Potere delle Regine e dei Leoni', moderato da Anna Vollmer del Frankfurter Allgemeine Zeitung presso l'Arena del Padiglione italiano. Le due autrici esplorano il complesso intreccio tra potere, famiglia e storia.
D'altra parte la storia è spesso una questione di potere e dinastie. Lo sanno bene Auci e Necci, che nei loro romanzi hanno affrontato spesso questo tema da molteplici punti di vista: da quello imprenditoriale e industriale (la saga dei Florio, i “Leoni di Sicilia”, di Stefania Auci) a quello aristocratico e monarchico (le biografie dedicate da Alessandra Necci a figure come Caterina de' Medici, il “Re Sole” Luigi XIV di Borbone, le asburgiche Maria Teresa e Maria Antonietta). Tra realtà e finzione, ritratto storico e analisi sociale, dinamiche di comando e di famiglia.
Scrittrice e direttrice delle Gallerie Estensi, Alessandra Necci sottolinea al Messaggero che "la cultura e i libri devono essere aggreganti, appartengono a tutti, confliggono con l'idea di un monopolio". Inoltre, riguardo all'odierno evento in programma e in relazione diretta con la narrazione e la percezione delle donne nel tempo, Necci afferma: "La storia è sempre una questione di potere, lo dimostrano la storia di regine epocali come Caterina de' Medici, Maria Teresa e Maria Antonietta, donne capaci di cambiare la storia mon-diale. Ai loro tempi non c'era certamente alcun ascensore sociale", continua Necci, alla quale è stato recentemente assegnato il Premio Pio Alferano 2024.
- 11:42 - StatisticAll, Blangiardo: "Situazione demografica italiana non lontana da situazione europea"
Treviso, 19 ott. (Adnkronos) - “La situazione demografica italiana non è poi così isolata: siamo messi male, ma sono messi male anche gli altri. Qualche elemento ci accomuna. L’unico paese in Europa che non ha mai avuto un aumento di nascite, l’anno dopo rispetto a quello prima, e’ l’Italia. Ma l’andamento accomuna un po’ tutti. Il discorso demografico è un problema a livello europeo e, diciamo pure, dei paesi più sviluppati. Non è rilevante avere davanti a sé una prospettiva lunga o breve. In Europa quel che ci aspetta è inferiore rispetto a quello che abbiamo, con il rischio che la logica passi da quella dell’investimento a quella della manutenzione”. Sono queste le parole di Gian Carlo Blangiardo, professore emerito all’Università Bicocca di Milano ed ex presidente Istat, durante l’incontro “La sfida demografica europea: un futuro che va oltre i confini nazionali”, che si è svolto a Treviso durante StatisticAll, il festival della statistica e della demografia.
“Quelli che sono messi un po’ meglio forse sono l’Irlanda, la Svezia e i paesi dell’est. Dopodiché c’è il grande dilemma: favoriamo le nascite o puntiamo sull’immigrazione? Dobbiamo fare un salto culturale. Se prendiamo come confine d’ingresso nell’anzianità non i 65 anni, non un confine anagrafico, ma quel punto in cui ti resta da vivere il 20% della tua vita, le prospettive cambiano. Noi viviamo in un mondo in cui tutto cambia, e velocemente, quindi varrebbe la pena di adattare anche gli indici. Poi certo, un conto è fare il metalmeccanico, un conto è fare l’impiegato. Sarebbe sciocco non tenerne conto. Il futuro si costruisce in vari modi. Un bambino che nasce “regala” 85 anni in media, un immigrato in media 40. La natalità, secondo Eurostat, fra 10 anni non sarà sufficiente a compensare il consumo di anni per la vita. Il nato diventa operativo fra 20 anni, l’immigrato subito, ma il nato dura di più al lavoro, l’immigrato durerà circa 30 anni, da un lato quindi l’immigrazione parte subito, ma dall’altro lato si “esaurisce” prima. Bisogna quindi trovare il giusto mix, contemperare le cose. Intanto bisogna riconoscere la centralità della demografia, le persone sono al centro della società. Ma se è vero questo, gli interventi in campo demografico devono essere privilegiati", ha concluso Blangiardo.