Stefano Corradino
Direttore Articolo21.org
Nato a Savona l’11 marzo 1972, giornalista professionista dal 2003, sono direttore di Articolo21, giornale online per la libertà di espressione. Ma preferirei non esserlo perchè significherebbe che in questo Paese l’informazione è libera, come sancisce la Costituzione, e non necessita di “difensori”…
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- 14:30 - Lasco (Poste Italiane): "Fieri di questa iniziativa"
Roma, 19 dic. (Adnkronos) - “Oggi è una giornata molto bella per noi di Poste Italiane, per la Santa Sede e per tutte le persone che verranno qui in questa piazza magica, San Pietro. Abbiamo aderito a questa iniziativa sin da subito, con grande motivazione e orgoglio. Oltretutto eravamo presenti anche quando fu realizzato il vecchio stabile mobile, credo nel 2003. Questo sito oggi è di una bellezza assoluta, creato con la massima tecnologia d'impatto per un luogo così magico. Siamo molto contenti in quanto questo nostro percorso di sostegno alle cose belle prosegue ed è un aspetto importante nel contesto di un evento importante come il Giubileo. Siamo i primi ad aver realizzato un'opera così bella e Poste Italiane è fiera di questa iniziativa”. Lo sottolinea Giuseppe Lasco, direttore generale di Poste Italiane, intervenuto all’inaugurazione del nuovo ufficio postale mobile Vaticano in piazza San Pietro. I lavori sono stati commissionati da Poste Italiane, che ha donato il nuovo ufficio postale al Governatorato. Il nuovo ufficio apre le porte a pochi giorni dall’avvio del Giubileo 2025 e sarà a servizio dei cittadini, dei pellegrini e dei visitatori che arriveranno a Roma in occasione dell’Anno Santo che si aprirà il 24 dicembre.
A tagliare il nastro sono stati il cardinale Fernando Vérgez Alzaga, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano; il direttore generale di Poste Italiane, Giuseppe Lasco; Raffaella Petrini, segretario generale del Governatorato, tra gli altri.
“Abbiamo scelto il massimo che poteva essere fatto in un contesto e un'iniziativa come questa dell'arrivo del Giubileo -prosegue Lasco-. Ci è stato chiesto di profondere uno sforzo anche sotto l'aspetto economico, che abbiamo fatto scegliendo materiali sostenibili e all'avanguardia, tant'è che tutta la struttura di circa 130 metri quadrati, rispetto ai 60 metri quadrati di una volta, è realizzata in un concetto che sposa il nostro percorso nell'ambito del progetto Polis, con spazi segmentati dedicati ai vari servizi, con agibilità e altamente sostenibile - spiega - con questo ufficio, infatti, abbiamo abbattuto anche le barriere architettoniche, in quanto l'immobile che c'era prima, essendo con dei gradini, non permetteva a persone con difficoltà di accedere all'ufficio. Oggi abbiamo abbattuto anche quell'elemento. E’ una struttura tecnologica avanzata in un contesto magico come questo”.
Oltre ai tradizionali servizi postali, l'ufficio postale mobile Vaticano offre uno spazio dedicato alla filatelia, con prodotti esclusivi di Poste Italiane e Poste Vaticane. Completamente priva di barriere architettoniche, la struttura è accessibile a tutti. L’ufficio, collocato nel Braccio di Carlo Magno del colonnato, ha la forma di un poligono a 16 lati con pareti in vetro e si distingue per la funzionale ripartizione degli spazi e per il confort assicurato al pubblico che può disporre di una comoda area centrale per l’attesa, e agli operatori disposti su tre postazioni di lavoro. La scelta di materiali a basso impatto ambientale, principalmente legno e vetro, esprime il rispetto per la solennità del luogo e per i principi della leggerezza e della sostenibilità ambientale che sono propri di Poste Italiane.
“E’ un'infrastruttura che resterà fissa -prosegue Lasco-. Oltretutto, sotto l'aspetto commerciale, ci sarà un connubio continuativo e costante tra le Poste Italiane e le Poste Vaticane e avere un sito in una piazza come questa per noi è motivo di grande motivazione e di grande orgoglio. L'immobile è stato creato per essere rimosso in pochissime ore, per motivi di sicurezza e di sostenibilità e resterà fisso fino a quando non verrà sostituito, tra moltissimi anni”, conclude.
- 14:24 - Nord Engineering, acquisisce il 60% di Btt italia
Milano, 19 dic. (Adnkronos) - Nord Engineering, azienda cuneese che progetta e realizza sistemi smart di raccolta di rifiuti urbani, ha acquisito il 60% dell’aretina BTT Italia, parte del gruppo Lem Industries e Tcb che progetta e costruisce impianti di recupero e affinazione di metalli preziosi da Raee. Il closing è stato siglato a novembre, a valle di una partnership industriale iniziata nel 2023 per la progettazione di un contenitore per la raccolta di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Con l’acquisizione, Nord Engineering e BTT Italia presidiano l’inizio e la fine della catena del valore del recupero e trattamento di Raee: con il contenitore di Nord Engineering si raccoglie, con impianti come "Hydro B One" si affinano metalli preziosi presenti nei Raee come oro, platino, palladio, argento e rame. BTT Italia, infatti, mantiene la sua presenza sul mercato e prosegue l’attività di realizzazione di impianti come lo “Hydro B One” di Terranuova Bracciolini, in Toscana, gestito a partire dal 20 dicembre da Iren.
BTT Italia, a Marciano della Chiana, in provincia di Arezzo progetta e realizza processi e impianti di recupero e affinazione dei metalli preziosi sin dal 1979. Ha sviluppato un importante know-how nelle soluzioni su misura, performanti, sicure e stabili per l'industria orafa, delle miniere e nel recupero di Raee. BTT Italia ha introdotto i primi reattori rotanti e, oggi, detiene la tecnologia basata su processi idrometallurgici per recuperare e affinare metalli preziosi con bassissime emissioni di CO2 in atmosfera.
Nord Engineering (Caraglio, CN), da 20 anni sul mercato, è tra le aziende leader del settore dello smart waste management. I suoi prodotti sono venduti in una ventina di Paesi nel mondo. Nord Engineering ha sviluppato l’innovativo Sistema di Raccolta Easy, un’attrezzatura automatica mono-operatore bilaterale capace di raccogliere diverse tipologie di contenitori.
Come ricorda la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile nel report “Il riciclo in Italia 2024”, il tasso di raccolta dei Raee si attesta per il 2023 al 30%; ancora in decrescita come negli anni precedenti e lontano dal 65% che l’Unione europea ha fissato come target nel 2019. Nel dettaglio, secondo i dati del Centro di Raccolta Raee, in Italia nel 2023 si sono raggiunte le 349.345 tonnellate raccolte, con una variazione del -3,1% rispetto al 2022. Inoltre, il Critical Raw Materials Act (Regolamento UE 2024/1252) entrato in vigore lo scorso maggio, ha aggiunto come obiettivo da qui al 2030 l’incremento del riciclo di materie prime critiche, per consentire la copertura di almeno il 25% del loro consumo in Unione europea. Con otto impianti con tecnologia idrometallurgica entro il 2040 (secondo una stima The European House – Ambrosetti per Iren), cui abbinare una rete capillare di contenitori urbani per Raee, la quantità di metalli preziosi che verrebbe affinata corrisponderebbe al massimo di quanto è recuperabile sul totale di rifiuti raccolti; con un valore complessivo di oro affinato stimabile in circa 130 mln di euro (ai valori attuali).
''Con questa acquisizione -dice Malachy Musso, Ceo Nord Engineering- la filiera dello “urban mining” è al servizio di settori strategici dell’industria made in Italy. L'attuale gestione dei Raee, infatti, inizia in modo spesso inefficace per una ancora poco diffusa consapevolezza sul loro corretto smaltimento. Inoltre, una quota molto alta di questi rifiuti se ne va all'estero, circa il 90%. Quando abbiamo annunciato alla fine dello scorso anno la partnership industriale tra noi e BTT Italia, avevamo ben chiaro che occorreva rendere più semplice per i cittadini conferire i Raee e recuperarne i metalli preziosi in modo sostenibile dal punto di vista ambientale. Ora iniziamo a contribuire attivamente per ridurre la dipendenza dall'estero di metalli preziosi e strategici per la produzione di chip, per automotive, difesa e aerospazio''.
Per Daniele Gualdani, Lem Industries: ''Questa operazione premia gli ultimi cinque anni di ricerca e sviluppo in cui BTT Italia ha creduto e investito risorse, circa il 30 per cento del suo fatturato. Tecnologia e processi innovativi nel settore orafo sono la nostra storia; ora ci fanno compiere un balzo in avanti nell'economia circolare e della sostenibilità ambientale di cui siamo orgogliosi e che mettiamo al servizio del sistema Paese. Al contempo, BTT Italia e Nord Engineering sono due aziende con un forte radicamento territoriale e una grande vocazione internazionale. Il nuovo assetto proprietario nulla muta in termini occupazionali e molto invece apre in termini di opportunità per entrambe''.
Lucia Leonessi, Direttore Generale di Confindustria Cisambiente si dice '' molto soddisfatta di questa nuova acquisizione, perché crea di fatto un polo di grande importanza. Questo è un punto di arrivo per Nord Engineering e per BTT Italia: auguro buon lavoro ed un proficuo percorso nel quale l’Associazione Confindustria Cisambiente sarà sempre al loro fianco e a quello delle imprese italiane del settore Ambiente''.
Con l'ingresso di Nord Engineering nel capitale di BTT Italia, si dà corpo a una leadership tecnologica nel settore dell’economia circolare e di know-how dei processi di affinazione dei metalli, terre rare e materiali strategici. Tema centrale è processare materie prime strategiche in modo sostenibile dal punto di vista economico e con un ridotto impatto ambientale. Più si ricicla ciò che si acquista e utilizza, meno si ha bisogno di estrarre materia prima. Dunque meno impatto su suolo e acque (attività mineraria) e meno inquinamento in atmosfera (processi di riciclo pirometallurgici). BTT Italia opera con una tecnologia idrometallurgica brevettata, che non utilizza la fusione e la combustione e quindi a ridotta emissione di CO2 (circa l’80 per cento in meno rispetto ai processi pirometallurgici).
Entrambe le aziende presidiano mercati internazionali e con questa operazione mettono a fattor comune la gestione del business, la rete commerciale internazionale e sedi estere in Spagna, Francia, Sud America. Questo nuovo assetto societario permette di affrontare commesse ancor più importanti. Ogni città che si doterà dei cassonetti di Nord Engineering, tra un anno potrebbe avere un impianto "Hydro B Two" (e poi un Hydro B Three, e così via) per l'affinazione dei metalli da RAEE. L'impianto è modulare e copre diverse taglie di città o aree geografiche. Lo sviluppo, inoltre, è dato anche dalle “città di nuova fondazione” come Neom in Arabia Saudita o la nuova Samarcanda in Uzbekistan. Luoghi che integrano da subito lo urban mining e la relativa logistica nel progetto architettonico, ingegneristico e urbanistico, assieme ad acquedotti e fognature.
BTT Italia ha festeggiato quest’anno i suoi primi 45 anni di attività. La società nei 40 anni precedenti si è occupata della realizzazione di impianti per l’affinazione dei metalli preziosi, negli ultimi cinque l’esperienza maturata è stata investita nello sviluppo di soluzioni per il recupero dei metalli preziosi e critici nell’economia circolare. Nel corso del 2024, BTT Italia ha realizzato il primo impianto idrometallurgico hi-tech, lo "Hydro B One” in Toscana, che riduce l’attività estrattiva e massimizza il recupero delle materie prime strategiche dai RAEE, senza processi di incenerimento.
Per i prossimi anni, BTT Italia presenta le 12 linee guida di sviluppo sui temi dell’economia circolare. Queste linee guida vogliono offrire una visione e prospettiva industriale, concreta ed attuabile per processi sostenibili e impianti performanti che, oltre al recupero dei metalli preziosi da RAEE, si estenderà ai settori del deep sea mining, al recupero del carbone e dell’amianto, al trattamento di due elementi strategici come il germanio e il bismuto. Inoltre BTT Italia si concentrerà sul trattamento di polveri fosforose provenienti dalle lampade a fluorescenza per recuperarne le terre rare presenti, così come nelle batterie NiMH, o l’argento dai pannelli fotovoltaici dismessi. Altre frontiere sono la filiera della tecnologia per la radio-frequency identification (RFID), la filiera dell’industria spaziale e l’oro nascosto nelle miniere, vale a dire minerali strategici come, tra gli altri, il gallio, il cobalto e il feldspato.
- 14:09 - Manovra: Zanella (Avs), 'emendamento caccia 'pirateria parlamentare', stralciatelo'
Roma, 19 dic. (Adnkronos) - "Quella norma non poteva passare. L’emendamento che liberalizza la caccia è un atto di ‘pirateria parlamentare’, approvato sotto la pressione delle lobby venatorie: non mi riferisco solo al merito ma anche al metodo che è stato seguito. Infatti, quella norma è di natura ordinamentale, cioè entra nel sistema giuridico, e dunque, come noi abbiamo chiesto la presidente della Camera Lorenzo Fontana, non doveva essere dichiarata ammissibile. Visto che questo non è stato fatto, ora noi chiediamo che si ripari a questo grave errore stralciando la norma che crea un precedente pericoloso: così la manovra di bilancio potrà ammettere qualsiasi tipo di emendamento. La questione è all’attenzione anche del presidente Mattarella al quale giustamente un cartello di associazioni ambientaliste si sono rivolte per chiedere un intervento che fermi la deregulation venatoria". Così Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera, intervenendo alla Camera durante l’esame della manovra di bilancio.
"La legge 157 del 92, che l’emendamento in questione letteralmente fa a pezzi, è il frutto di un equilibrato compromesso tra la volontà di pratica la caccia e le esigenze di tutela dell’ecosistema faunistico. Se i calendari venatori saranno aperti e con la soppressione, di fatto, del ruolo dell’Ispra, l’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale, ogni sforzo di equilibrio sarà annullato", conclude Zanella.
- 14:09 - Fondazione Open: Madia (Pd), 'evviva tutti assolti'
Roma, 19 dic. (Adnkronos) - "Evviva, tutti assolti al processo Open". Così su X la deputata democratica Marianna Madia citando espressamente Matteo Renzi, Maria Elena Boschi e Luca Lotti.
- 14:04 - Fondazione Open: Bonetti (Az), 'dopo anni di sofferenza oggi giustizia'
Roma, 19 dic. (Adnkronos) - “Dopo anni di sofferenza oggi è stata fatta giustizia. Sono felice per Matteo Renzi, Maria Elena Boschi e i loro cari”. Lo scrive sui social Elena Bonetti, vicepresidente di Azione.
- 14:03 - **Consulta: decise questioni costituzionalità codice commercio provincia Bolzano**
Roma, 19 dic. (Adnkronos) - La Corte costituzionale, con la sentenza numero 210 del 2024, ha respinto le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Consiglio di Stato, sezione sesta, in relazione a due disposizioni del Codice del commercio della Provincia autonoma di Bolzano (legge della Provincia autonoma di Bolzano numero 12 del 2019). L’articolo 3, comma 1, lettera v), numero 2) della legge provinciale – secondo il quale per "somministrazione" si intende, "nell’ambito dell’attività di commercio su aree pubbliche, il consumo immediato dei prodotti stessi, con esclusione del servizio assistito di somministrazione" – era stato censurato per violazione dell’articolo 27, comma 1, lettera a), del decreto legislativo numero 114 del 1998, che definisce il "commercio sulle aree pubbliche" senza escludere da tale ambito la somministrazione di alimenti e bevande con servizio assistito ai tavoli. La Corte ha dichiarato la questione non fondata, ritenendo che alle regioni speciali si estenda la competenza legislativa piena in materia di commercio spettante alle regioni ordinarie: dunque, dopo il 2001 il decreto legislativo numero 114 del 1998 ha acquisito carattere cedevole, applicandosi solo alle regioni che non abbiano adottato una propria legislazione nella materia del commercio.
L’articolo 65 della citata legge provinciale era stato censurato in quanto limiterebbe l’ambito del rinnovo dodicennale delle concessioni di posteggio su area pubblica (previsto dall’articolo 181, comma 4-bis, del decreto-legge numero 34 del 2020), circoscrivendolo alle sole concessioni non implicanti il servizio assistito di somministrazione. La Corte ha dichiarato le questioni sollevate inammissibili per incompleta ricostruzione del quadro normativo, in quanto il giudice a quo non ha tenuto conto della direttiva Bolkestein (direttiva servizi 2006/123/Ce). Dal momento che l’articolo 181, comma 4-bis, del decreto-legge numero 34 del 2020 (oltre all’articolo 11 della legge numero 214 del 2023, che ha fatto salva la proroga già disposta fino al 2032), appare in contrasto con l’articolo 12 della direttiva servizi, norma considerata self-executing dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea Cgue, il giudice avrebbe potuto disapplicare tali norme nell’ambito della causa di sua competenza. In alternativa alla disapplicazione, però, avrebbe potuto altresì rimettere alla Corte costituzionale la questione di legittimità costituzionale concernente le norme sul rinnovo dodicennale delle concessioni, dato che tali norme componevano il quadro normativo rilevante nel suo giudizio, rappresentando il fondamento della pretesa dei concessionari.
La Corte ha ribadito che il sindacato accentrato di costituzionalità non si pone in antitesi con un meccanismo diffuso di attuazione del diritto europeo, ma con esso coopera a costruire tutele sempre più integrate. Sarà il giudice ad individuare il rimedio più appropriato, ponderando le peculiarità della vicenda sottoposta al suo esame.
- 14:03 - **Difesa: Consulta, 'inclusione scatti anzianità in incrementi stipendi 2011-2013 incostituzionale'**
Roma, 19 dic. (Adnkronos) - La mancata esclusione dal blocco stipendiale per il triennio 2011-2013 del beneficio degli scatti per invalidità di servizio ex articolo 1801 del codice dell’ordinamento militare, che, 'pur aggiungendosi al trattamento economico, non persegue specificamente la finalità di miglioramento patrimoniale propria degli incrementi retributivi, ma risponde ad un’esigenza di tutela indennitaria del lavoratore colpito da invalidità per ragioni di servizio, esibisce una intrinseca irragionevolezza'. È quanto ha affermato la Corte costituzionale nella sentenza numero 207, depositata oggi, con la quale è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale, per contrasto con il principio di ragionevolezza ex articolo 3 della Costituzione, dell’articolo 9, commi 1 e 21, del decreto-legge numero 78 del 2010, convertito, con modificazioni, nella legge numero 122 del 2010, nella parte in cui non esclude dal proprio ambito di applicazione l’incremento economico previsto dall’articolo 1801 del codice dell’ordinamento militare.
La questione era stata sollevata dalla del Consiglio di Stato, seconda sezione consultiva, il quale aveva denunciato l’irragionevolezza delle disposizioni suddette – oltre che dell’articolo 1, comma 1, lettera a), del d.P.R. numero 122 del 2013 che ne ha prolungato l’efficacia sino al 31 dicembre 2014 –, nella misura in cui sottopongono al medesimo regime di blocco tutti gli aumenti stipendiali, senza prevedere una deroga per gli scatti per invalidità di servizio, nonostante tale beneficio sia diretto a riparare la menomazione dell’integrità psicofisica del dipendente divenuto invalido per fatti di servizio e non a migliorarne la posizione giuridica ed economica.
Il rimettente aveva anche lamentato la violazione dell’articolo 38 della Costituzione, osservando che, per effetto delle previsioni censurate, il personale interessato non potesse «fruire di adeguate misure di sostegno in caso di malattia ed invalidità», subendo, peraltro, una ingiustificata discriminazione rispetto agli altri dipendenti pubblici, per i quali, in caso di riconoscimento di una infermità contratta per causa di servizio, l’ordinamento prevede misure di ristoro non collegate al trattamento stipendiale e, quindi, sottratte alla disciplina del blocco.
La Corte ha, in primo luogo, richiamato le pronunce con le quali aveva già scrutinato la disciplina del blocco stipendiale, escludendone, sotto vari profili, l’illegittimità costituzionale, per rimarcare come, nel caso di specie, oggetto di censura non siano le misure di contenimento della spesa pubblica in sé considerate, ma la mancata esclusione dal novero degli incrementi ad esse assoggettati dello speciale beneficio di cui all’art. 1801 cod. ordinamento militare.
Tale provvidenza, ha osservato la Corte, assolve una funzione indennitaria, in quanto, come già evidenziato nella sentenza numero 13 del 2024, risponde al 'principio generale della 'compensazione dell’infermità' ed è volta a ristorare 'il sacrificio derivante dall’attività di servizio'. La sentenza ha, quindi, affermato che l’inclusione del beneficio ex articolo 1801 del codice dell’ordinamento militare nel perimetro applicativo del blocco determina 'un’incoerenza teleologica, poiché annette le medesime conseguenze giuridiche a fattispecie eterogenee sul piano finalistico'. Il mancato riconoscimento degli scatti per invalidità di servizio maturati nel periodo di vigenza delle misure restrittive imposte dal decreto-legge numero 78 del 2010, come convertito, comporta, infatti, per i dipendenti interessati, la perdita, senza possibilità di recupero, di uno specifico strumento di compensazione dell’invalidità subita a causa del servizio svolto.
Da ultimo, la sentenza ha ricordato che gli scatti per invalidità di servizio, non solo offrono 'una sorta di “riparazione” per il danno alla persona riconducibile al servizio prestato', ma, in concorso con l’equo indennizzo e la pensione privilegiata, sopperiscono alla mancata previsione, per il personale al quale sono destinati, di una specifica tutela assicurativa contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Le altre questioni sollevate sono state dichiarate inammissibili.