Sandra De Falco
Regista, docente di recitazione, curatrice, editor.
Sono stata una bambina felice, sono stata amata e ho amato fino all’ultimo giorno della sua vita una gallina che una prozia zitella cresceva su una grande loggia assolata. La chiamai Bianchina anche se non era bianca. Nella sua vita Bianchina mise al mondo anche dei pulcini. Li vidi nascere, rompere pian piano il guscio dell’uovo e spuntare fuori. Mia zia gli dette subito da mangiare molliche di pane spugnate nel vino e quando s’addormentarono, ubriachi e spelacchiati com’erano, disse soddisfatta: “S’arreposan e piglian curaggio”. Ho origini campane.
Il primo impatto con l’arte, visiva intendo, è avvenuto molto presto che ancora non sapevo leggere. Nel tragitto per andare dalle suore all’asilo rimanevo incantata di fronte a grandi manifesti affissi al muro, sempre nella stessa via e che cambiavano periodicamente; c’erano tanti colori con in cima una grande scritta. Nessuno degli adulti ha mai risposto alla mia domanda: cosa c’è scritto?
Erano grandi poster che pubblicizzavano i titoli proiettati dall’unico cinema del paese: un cinema a luci rosse. Le sale a luci rosse mi riportano all’infanzia. E le galline.
Terminato il liceo ho frequentato l’università a Roma. In quegli anni vinsi la borsa di studio all’INDA di Siracusa dove mi sono diplomata e ho debuttato nel teatro classico antico. Ho recitato in teatro cinema e tv per molti anni poi sono passata alla regia. Insegno recitazione su e giù per l’Italia. Collaboro come curatrice ed editor con Cue Press, casa editrice dedicata alle arti dello spettacolo, con cui ho anche sviluppato un progetto sul repertorio del drammaturgo torinese Antonio Tarantino di cui sono erede e curo l’archivio.
Durante il lockdown, con la chiusura dei teatri, mi sono dedicata molto ai libri in uscita e a forza di stare in mezzo alle parole ci son cascata dentro.
Qui pubblicherò le mie brevi storie.