Silvano Groppi
Imprenditore
Sono nato nel 1946 sulle colline del parmense in un piccolo paesino, Reno di Tizzano, da una famiglia semplice; padre muratore e madre casalinga. La famiglia si trsferisce a Parma nel 1957 dove frequento le scuole medie e poi l’Istituto Tecnico Industriale dove conseguo il diploma Perito Elettrotecnico nel 1965.
Nel settembre dello stesso anno inizio a lavorare presso una azienda del Gruppo Bormioli (industria del vetro) dove rimango per 13 anni.
Mi sposo nel 1972. Il primo figlio nasce nel 1973 ed il secondo nel 1974. Nel 1978, con una moglie e due figli piccoli, mi licenzio e, con i soldi della liquidazione, apro una mia attività nel settore packaging: quattro dipendenti, tanti debiti ma tanta voglia di lavorare. Lavoravo in media quattordici ore al giorno, otto il sabato e quattro la domenica ma stavo costruendo il mio sogno.
Nel 1982 iscrivo la mia azienda all’API (associazione piccole e medie imprese aderenti alla Confapi) dove vengo eletto presidente nel 1988 e dove promuovo la costituzione del Consorzio di Garanzia APIFIDI Parma.
Nel 1992 vengo nominato presidente di Fidindustria Emilia-Romagna ( Consorzio di Garanzia per le PMI regionale al quale aderiscono tutti i consorzi provinciali della regione)
Nel 1995, con altre tre associazioni di categoria, tentiamo di dare voce libera e autonoma alla città di Parma fondando il giornale “La Tribuna di Parma”. Impresa sopravvissuta, purtroppo, per soli tre mesi.
Nel 2007 vengo nominato presidente di UNIONAPI Emilia Romagna ( associazione regionale alla quale aderiscono tutte le API provinciali della regione), dove mi oppongo alla fusione di API Bologna con Confindustria Bologna, in applicazione del “credo” che chi rappresenta i grandi non può rappresentare i piccoli.
Nel 2009 vedo la mia associazione di Parma fondersi con la Confindustria locale e decido di uscire. Insieme ad un piccolo gruppo di imprenditori in disaccordo con la fusione decidiamo di dare vita ad una nuova realtà associativa, CENTOPERCENTOPMI, sganciata da qualsivoglia organizzazione tradizionale. Oggi conta oltre 100 associati ed è in costante sviluppo. Il nostro credo è; “non può esserci protesta se non è accompagnata da una proposta”.
Intanto la mia azienda è cresciuta. Oggi è condotta in autonomia da mio figlio Alessandro, si avvale della collaborazione di 65 dipendenti e fattura 14 milioni di €.
Ringrazio il Signore di avermi fatto nascere in una famiglia semplice che mi ha trasmesso valori, forse oggi desueti, come l’onestà, la correttezza, il rispetto degli altri, senso morale e di avermi fatto partecipare al mondo associativo con spirito libero, dove ho appreso le basi che oggi sono il successo dell’impresa e che vedo progredire, con orgoglio, nelle mani di mio figlio.