Simona Griggio

Simona Griggio

Giornalista e direttrice artistica

Amo il teatro in ogni sua declinazione. L’ho vissuto sin da bambina, quando ancora non sapevo né leggere né scrivere. Mia madre mi portava (mio malgrado) a sentir recitare Carmelo Bene e Dario Fo e non ci capivo davvero nulla. Però mi piaceva e, crescendo, quella apparente costrizione è diventata una passione. La danza soprattutto, ma anche il teatro sociale, il teatro di denuncia e il teatro in pelliccia: dalla performance estemporanea per strada alla rappresentazione sui palcoscenici della storia e della tradizione. Tutto è fonte di emozione (anche la noia in fin dei conti lo è) e di riflessione.

Non volevo fare la giornalista. Volevo ballare. Ma le direzioni della vita sono a sorpresa. Nel dietro le quinte sto meglio che di fronte al pubblico. Così, nel 1995, mi sono ritrovata a scrivere di spettacolo e costume per magazine e quotidiani. Faccio parte dell’Associazione nazionale critici di teatro e dal 2019 collaboro con il Fattoquotidiano.it per la pagina FqMagazine.it. Presiedo un’associazione culturale che si occupa di eventi di spettacolo e di memoria storica della danza. Mi piace osservare e poi raccontare: sia che si tratti di un’opera sia che si tratti di una sagra di paese. Sono nata a Milano, studentessa proletaria al Beccaria e poi al Parini, cresciuta negli anni ’80 fra centri sociali, concerti, locali alternativi, vernissage, ritrovi punk, fashion party. Cito anche il parco Sempione, dove ho passato innumerevoli mattinate di finta scuola.

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