Strozzateci Tutti
Scrittori contro le mafie
Ventitre scrittori del sud uniti dall’impegno antimafia. Provengono dal mondo del giornalismo, dell’università, dell’associazionismo e della narrativa. Tutti, anche i più giovani, hanno esperienze di scrittura su mafia, ‘ndrangheta e camorra.
Strozzateci Tutti è una risposta civile a Silvio Berlusconi che, ad Olbia nel novembre 2009, ha giurato di voler «strozzare quelli che scrivono libri di mafia».
Proponiamo ai lettori un’osservazione partecipata della realtà mafiosa. Un’analisi declinata in ambienti, territori e professioni eterogenee. Un’indagine materiale e culturale che scandaglia il senso comune dei fenomeni, i riflessi psicologici e le risorse per liberare i corpi e le coscienze dalla costrizione criminale. Ognuno, con la sua sensibilità, con la sua specializzazione, contribuisce alla “scrittura contaminata” del blog e dell’antologia. Un collettivo antimafia che riunisce saperi e competenze. Vogliamo divulgare la conoscenza dei fenomeni mafiosi stimolando curiosità e immedesimazione. Una esortazione alla discussione pubblica militante e plurale. Un utile strumento di consultazione per quanti vogliono penetrare la “normalità” mafiosa.
L’antologia – in libreria dal 30 settembre 2010 – contiene 18 saggi suddivisi in due sezioni: le Mafie quotidiane e la modernizzazione delle Mafie. Nella prima sono raccolti gli argomenti psico-sociali, le cronache, le inchieste e i racconti legati al territorio; nella seconda si concentrano gli approfondimenti di storia, sociologia, economia e i temi afferenti all’immaginario collettivo.
Le difficoltà di una scrittura civile antimafia, la violenza dei casalesi, il coinvolgimento dei migranti nelle organizzazioni criminali, l’espansione economica della ‘ndrangheta, l’oscuro lavoro dei cronisti precari, la mentalità mafiosa e i suoi risvolti psicologici, la collusione triangolare tra politica affari e mafie, la distruzione sistematica dell’ambiente, le storie dei ragazzi di periferia, la musica di malavita, i corsi e ricorsi storici di cosa nostra, le patologie dello “strano” regionalismo siciliano, le storie di donne camorriste tra Ottocento e Novecento, la penetrazione nei mercati esteri, il controllo mafioso delle celebrazioni religiose, l’anomalia dei beni confiscati, la memoria delle vittime innocenti rappresentano il magma incandescente dell’opera, scevra da luoghi comuni e stereotipi consumati.
La lotta alla criminalità organizzata non si risolve con un blog o con un libro, ma chi decide le sorti del nostro Paese non può ignorare che esistono scrittori pronti a farsi strozzati per continuare a scrivere contro le mafie. Per questo abbiamo deciso di devolvere i diritti d’autore alla fondazione Agoravox per l’apertura di una redazione a Scampia, testimoniando concretamente il nostro impegno a favore della libertà di espressione e di pensiero.
«Se trovo quelli che scrivono libri di mafia e vanno in giro in tutto il mondo a farci fare così bella figura, giuro che li strozzo»
Silvio Berlusconi
Guarda il video di risposta dei 23 scrittori antimafia