Teatro Valle Occupato
Lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della cultura
Il Teatro Valle Occupato è un corpo utopico collettivo. Lotta per la diffusione del pensiero critico, il reddito di cittadinanza, il diritto alla vita degna e l’accesso ai saperi per tutti.
Il 14 giugno 2011 lavoratrici e lavoratori dello spettacolo, artisti, tecnici, autori, operatori hanno occupato il Teatro Valle per protestare contro i tagli alla cultura e impedire la privatizzazione del teatro. Da subito il teatro riaperto si è trasformato in agorà, una piazza sociale e un laboratorio politico per la cittadinanza attiva. In Europa è simbolo della rinascita culturale del nostro paese.
Il Teatro Valle Occupato sogna, inventa, sperimenta. Crea spazio per nuove relazioni, nuovi linguaggi, nuovi immaginari. Vive, respira, fa errori. 24 ore al giorno, tutti i giorni.
Il principio ispiratore è l’autogoverno: un teatro ideato da chi la cultura la produce e la ama. Teatro, cinema, danza contemporanea, drammaturgie, scritture sceniche, arte visive: un modello per trasformare il sistema culturale italiano.
Il Teatro Valle Occupato mette in pratica economie alternative basate sulla cooperazione, l’equità e l’auto-organizzazione del lavoro.
Il Teatro Valle Occupato pensa e agisce dentro le politiche dei beni comuni. Lo strumento giuridico che è stato scelto è quello della Fondazione Teatro Valle Bene Comune, primo esperimento in Italia, il cui Statuto è stato scritto attraverso un processo aperto e costituente, emendato online e in assemblee pubbliche. La Fondazione Teatro Valle Bene Comune, riconosciuta dal Notaio, più di 5500 soci fondatori e un capitale sociale raccolto attraverso l’azionariato diffuso.
A febbraio 2014 il Prefetto di Roma ha negato il riconoscimento. Il sindaco Marino a giugno ha accennato a un possibile sgombero come “soluzione finale”.
La rivolta culturale non si ferma!