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- 11:24 - Studentessa di Tor Vergata Federica Zannoni vince 'Amazon Women in Innovation'
Roma, 23 lug. (Adnkronos/Labitalia) - È Federica Zannoni, studentessa del corso di laurea in Ingegneria di Internet all’Università degli studi di Roma Tor Vergata, la vincitrice della sesta edizione di 'Amazon Women in Innovation', la borsa di studio promossa e finanziata da Amazon per aiutare le giovani studentesse di discipline Stem (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) a inserirsi nel settore dell’economia digitale, dell’innovazione e della tecnologia.
La giovane meritevole - insieme alle vincitrici degli altri sei Atenei italiani coinvolti nell’iniziativa di Amazon - usufruirà di un finanziamento di 6.000 euro per l'anno accademico 2023/24, con possibilità di rinnovo nei successivi due anni, assieme all’opportunità di disporre di una mentor Amazon, una manager dell’azienda con cui confrontarsi per sviluppare competenze utili per il proprio futuro percorso professionale: dalle tecniche per creare un curriculum efficace, ai consigli per affrontare un colloquio di lavoro.
Un sogno nel cassetto e un piano per realizzarlo, nata e cresciuta a Marino, comune di Roma, Federica Zannoni frequenta il corso di Ingegneria di Internet all’Università Tor Vergata, a Roma. Curiosa, spigliata e con la profondità di chi ha già dovuto affrontare molte sfide nella propria vita. “Ingegneria ha bisogno di tempo: tre anni per la triennale, due per la magistrale, questi limiti temporali spesso non sono standard applicabili a questa facoltà. Mi sono iscritta a questo corso di laurea nel 2019. Purtroppo alcuni motivi personali mi hanno costretta a ridefinire le mie priorità: mi sono assentata dall’università, ho messo in stand-by lo studio, per poi riacquisire la giusta lucidità e consapevolezza per capire che, sì, concludere questo percorso era la scelta più giusta. Un premio che dovevo a me stessa”, racconta.
Se è vero il detto “ingegneri si nasce”, Federica forse ci è nata davvero, ereditando questa passione da suo padre, Solution Architect, posizione a cui anche lei ora ambisce: “Sono cresciuta affascinata dal suo lavoro, ma soprattutto, dalla passione che vedevo nei suoi occhi nel raccontarlo”. La stessa passione che vibra ora in Federica, e che la illumina quando racconta del primo computer fisso, smontato a poco più di 5 anni: “Ero estasiata. Era un pc da smaltire, l’ho smontato e dentro ci ho visto un mondo”, dice. E delle prime programmazioni in Html ai tempi di Tumblr a dodici anni e dell’analisi delle componenti del controller della Playstation.
Nel raccontarsi, Federica la definisce “la curiosità di andare oltre”, la stessa che ora la porta a sognare un futuro in Finlandia, pensiero che la culla già da una decina di anni. A giustificare il sogno, una motivazione razionale: “In Finlandia - spiega - sono specializzati nel campo della rete mobile. E poi, com’è la Finlandia? Pensa al Trentino d’estate, ma meglio e tutto l’anno”. Il primo incontro di Federica con la borsa di studio Amazon Women in Innovation risale al 2019, quando a vincerla è stata una sua cara amica. Ora è lei ad averla ottenuta: un modo per chiudere il cerchio dopo anni non facili, un traguardo che dedica a sé stessa e a suo padre.
La parità di genere è un tema su cui Federica riflette spesso, provando amarezza nel pensare che nel 2024 sia ancora argomento di discussione. “Ci penso spesso - sottolinea - e confrontandomi con il mio gruppo di amiche ho formulato un pensiero: scuola superiore e poi università nascono per formare e preparare gli studenti al mondo del lavoro. Negli ambiti scientifici tutti questi step hanno ancora una costante: da un punto di vista numerico il genere femminile è ancora a ranghi ridotti. Pensandola in prospettiva, una vita destinata a essere 'la sola', circondata da eventuali pregiudizi, a molte fa paura. Io non sono destabilizzata: ho visto mio padre in contesti lavorativi, la gentilezza e la disponibilità con cui si rapportava alle sue colleghe. Mi appello a questo: so che lungo il mio percorso potrò avere al mio fianco tanti colleghi come lui”.
Dal 2018, allo scopo di supportare e incentivare le giovani studentesse universitarie appassionate di materie scientifiche, Amazon assegna la borsa di studio 'Amazon Women in Innovation'.
Il progetto si inserisce nel programma Amazon nella Comunità come supporto alla crescita delle nuove generazioni nel mondo digitale, e oggi coinvolge sette Atenei italiani: assieme all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, l’Università degli studi di Cagliari, l’Università degli studi di Catania, il Politecnico di Milano, l’Università degli studi di Napoli Federico II, l'Università degli studi di Palermo, l’Università degli studi di Roma Tor Vergata e il Politecnico di Torino.
Con le premiazioni annunciate oggi, dall’anno del suo lancio, l’iniziativa ha premiato finora 26 giovani meritevoli attraverso l’erogazione di altrettante borse di studio e di un percorso di mentorship con una manager di Amazon: incontri dedicati a sviluppare le competenze del futuro.
- 11:24 - Milano: giudici, su Simba 'inquietante spettacolarizzazione violenza fra trapper'
Milano, 23 lug. (Adnkronos) - Una "escalation di violenza" con "l'intento di creare scalpore e far prevalere forme di giustizia privata al di fuori delle logiche delle persone comuni, viene pubblicizzato ed ampiamente diffuso, tramite i social network, benché non si tratti certamente di atti eroici di cui vantarsi". Così i giudici della terza sezione della corte d'appello di Milano ricostruiscono le modalità di azione della faida fra trapper che ha portato lo scorso 17 giugno alla condanna a 3 anni, 9 mesi e 10 giorni di carcere per Simba La Rue (al secolo Mohamed Lamine Saida) a processo a Milano con rito abbreviato, insieme ad altri imputati. Il 22enne ha ottenuto una piccola riduzione rispetto alla condanna in primo grado (4 anni), ma la corte ha riconosciuto sia il reato di lesioni che quello di rapina.
Una caratteristica essenziale delle azioni compiute dai gruppi di trapper "è la loro 'spettacolarizzazione' infatti, dopo la relativa esaltazione all' interno dei brani musicali, le azioni, in un primo momento solo decantate, finiscono per essere realmente effettuate e riprese, con veri e propri video montati con gli smartphone, da chi vi partecipa, per poi essere diffuse, anche con commenti entusiastici, sui social network: ciò al fine di acquisire non solo visibilità, ma anche un vero e proprio potere all'interno dell'ambiente di riferimento, fondato sulla forza e la paura. L'aspetto particolarmente allarmante del fenomeno è rappresentato dalla finalità ritorsiva delle azioni, tra i componenti dei gruppi rivali" spiegano i giudici. Le vicende oggetto del processo "non possono essere qualificate in termini di banali liti tra ragazzi" perché gli imputati, "non soltanto hanno costituito due bande rivali, ma hanno ingaggiato una vera e propria faida senza esclusione di colpi, persistendo in una pericolosa escalation criminale, che soltanto le misure cautelari hanno faticosamente arginato" si sottolinea nelle motivazioni.
"Particolarmente inquietante deve ritenersi la diffusione delle immagini tramite i social, attuata non soltanto a scopo pubblicitario, ma soprattutto per fomentare il dissidio tra le bande rivali e diffondere una cultura improntata alla bieca violenza e non certo al coraggio ed all'audacia". Lo sconto di pena per Simba e altri imputati, difesi dal legale Niccolò Vecchioni, viene spiegato come per "dare un segnale di fiducia, a fronte delle manifestazioni di resipiscenza, sfociate anche nel versamento di una somma di denaro, a titolo del risarcimento del danno" alla vittima della rapina.
- 10:47 - Strage Cutro: 'Si poteva evitare', chiusa inchiesta Procura, 6 indagati Gdf e Guardia costiera
Palermo, 23 lug. (Adnkronos) - La strage di Steccato di Cutro, che la notte del 26 febbraio del 2023 costò la vita ad almeno 98 migranti, molti corpi non furono mai ritrovati, "si poteva evitare". Ne sono convinti i magistrati di Crotone che hanno inviato l'avviso di conclusione delle indagini ai sei indagati. Si tratta di uomini della Guardia costiera e della Guardia di finanza. Il reato è di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo. Le accuse della procura sono a carico di Giuseppe Grillo, capo turno della sala operativa del Comando provinciale della Gdf e del Roan di Vibo Valentia; Antonino Lopresti, ufficiale in comando tattico presso il Roan di Vibo Valentia, Alberto Lippolis, comandante Roan di Vibo Valentia, Nicolino Vardaro, comandante Gruppo aeronavale di taranti, ufficiale di comando e controllo tattico; Francesca Perfido, in qualità di ufficiale di ispezione in servizio presso l'Imrcc di Roma e Nicola Nania, ufficiale di ispezione in servizio la notte del 26 febbraio a Reggio Calabria.
"A fronte della segnalazione proveniente dall'agenzia europea Frontex - scrive il procuratore Giuseppe Capoccia nell'avviso di conclusione indagini visionato dall'Adnkronos - relativa all'avvistamento di un natante verosimilmente adibito al trasporto di migranti clandestini in navigazione verso le coste calabresi, avvistato in acque internazionali a circa 38 miglia nautiche da Le Castella in condizioni di buona galleggiabilità, in presenza di una prima e corretta valutazione dello scenario operativo effettuata dall'Fsc Frontex Varsavia e dall'Imrcc di Roma che qualificavano l'intervento come operazione 'Law enforcement' attribuendolo alla competenza della forza di polizia territorialmente competente, di cui però sconoscevano le capacità operative", "avendo tutti indistintamente il prioritario, fondamentale e ineludibile obbligo di salvaguardare la vita in mare, anche rispetto a condotte imprudenti, negligenti e imperite degli scafisti nonché di tutela dell'ordine pubblico, avendo l'obbligo di comunicare (la Gdf) e acquisire (la Capitaneria di porto) tutte le informazioni idonee a incidere sulla valutazione dello scenario operativo".
La procura spiega che "la forza di polizia interessata doveva effettuare il monitoraggio occulto del 'target' in avvicinamento per poi intervenire direttamente alle 12 miglia al fine prioritario di valutare visivamente le condizioni di sicurezza del natante e delle persone a bordo". I magistrati ricordano anche le regole dell'Unione europee sulle operazioni marittime. Nell'avviso di conclusione indagini, il magistrato ricorda le singole posizioni dei sei indagati, quattro della Gdf e due della Capitaneria di porto. Per la Procura se i comportamenti degli indagati fossero stati "diligentemente tenuti" avrebbero "certamente determinato l'impiego di assetti della Guardia costiera per l'intercetto del natante, sicuramente idonei a navigare in sicurezza". "Impedendo in tal modo - dice la procura - che il caicco fosse incautamente diretto dagli scafisti verso la spiaggia di Steccato di Cutro e in prossimità si sgretolasse urtando contro una 'secca' a seguito di una manovra imperita de timoniere, così non impedendo l'affondamento del natante e la conseguente morte di almeno 98 persone, decedute tutte per annegamento.
(di Elvira Terranova)
- 09:24 - RigeneRare, De Toma: "Partiti allineati sulla necessità di percorsi ben strutturati"
Roma, 23 lug. (Adnkronos) - "Dal momento che parlo spesso di modelli di strategia, voglio dire che credo che il decreto legge sulle materie prime critiche in corso di esame metta in primo piano proprio la strategia necessaria per far accadere tutto ciò di cui abbiamo sentito parlare oggi. Posso darvi il polso della situazione per quello che riguarda l'iter parlamentare del decreto, che inizierà questo giovedì alla Commissione per le votazioni degli emendamenti. Gli umori dei partiti politici sono abbastanza allineati, ognuno sente che su questo decreto c'è la necessità di creare le condizioni affinché i percorsi siano ben strutturati. Ritengo infatti che ci sia ormai sensibilità per il recupero dei materiali ed in particolare di questi materiali così importanti, necessari per la nostra nazione e per i settori dell'aerospazio, della farmaceutica e della chimica". Lo ha detto l’onorevole Massimiliano De Toma (Fdi) intervenendo alla Camera dei Deputati durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo Hub del Gruppo Iren ‘RigeneRare’, una piattaforma che si propone come punto di riferimento nazionale per lo sviluppo sostenibile della filiera del riciclo delle materie prime critiche. ‘RigeneRare’ mira all’implementazione di una strategia per garantire un approvvigionamento di tali materiali sicuro, diversificato, economicamente sostenibile e di lungo periodo. Ideato da Iren, l’Hub riunisce i principali attori del settore e promuove il dialogo con le istituzioni, dando un nuovo impulso allo sviluppo dell’economia circolare in Italia nonché al “Piano Mattei”.
“Ovviamente bisogna distinguere quello che è il ruolo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica all'interno del decreto - puntualizza De Toma - perché ovviamente hanno competenze differenti. Di competenza del Ministero delle Imprese e del Made in Italy è ciò che attiene alle Regioni, la parte del fondo, quella della cabina di regia e, dunque, della strategia”.
L’onorevole ha quindi ricordato anche la necessità di creare dei corsi di formazione specifici “perché sono anni che l'estrazione mineraria in Italia non viene trattata come è stato fatto in tanti decenni passati” spiega.
Un altro dei temi importanti è la semplificazione, “tutte queste attività necessitano di semplificazione - aggiunge De Toma - e in questo ci viene in aiuto la geotermia. La geotermia è presente in vari emendamenti, perché quel tipo di estrazione da cavità sotterranee fa sì che nei siti possano essere allocate materie critiche, ricordo che in Italia ne abbiamo sedici su trentaquattro. Altro punto fondamentale è il trattamento dei rifiuti, attività in cui il nostro Paese è un’eccellenza. Vorrei porre l’attenzione sul recupero dei Raee e dunque di tutti i piccoli e grandi elettrodomestici che tutti abbiamo in casa. Come gruppo di Fratelli d'Italia abbiamo portato avanti anche la necessità di recupero, a partire dal 2025, dei pannelli fotovoltaici incentivati. Parliamo quindi di un percorso di riciclo necessario e strategico - precisa - in Italia abbiamo alcune delle aziende leader nel settore e grazie al recupero di questi materiali potremo creare le condizioni affinché il nostro dipendere dall'estero possa diminuire negli anni.
“Penso quindi che il decreto abbia un'importanza strategica - conclude - e credo sia giusto che questo Governo abbia deciso di portare avanti questa tematica perché era da diverso tempo che non veniva trattata e ora su questo bisogna lavorare”.
- 09:13 - Titoli Stato: spread Btp-Bund a 129,5 punti in avvio
Milano, 23 lug. (Adnkronos) - Lo spread tra Btp e Bund tedeschi apre a 129,5 punti base, in leggero rialzo rispetto a ieri. Il rendimento del titolo decennale italiano si attesta al 3,78%.
- 18:57 - Riforme: Magi, 'Casellati alimenta confusione su riforma sgangherata'
Roma, 22 lug. (Adnkronos) - “Perché il governo tramite la ministra Casellati continua ad alimentare la confusione su una riforma costituzionale che è già piena di contraddizioni e incognite? Cosa c'entra il sistema britannico richiamato da Casellati con il "premierato" all'italiana? Il governo intende aprire il confronto su una modifica del testo e su un'ipotesi di legge elettorale basata sui collegi uninominali e sul ballottaggio? Intende rivedere l'assurdità di un presidente eletto direttamente che poi chiede immediatamente la fiducia a entrambe le Camere?”. Lo chiede il segretario di +Europa, Riccardo Magi.
“Anziché fornire rassicurazioni sulle buone intenzioni del governo nel garantire le opposizioni (ci mancherebbe altro!) Casellati chiarisca le intenzioni dell'esecutivo che fin qui sembrano nettamente plebiscitarie e hanno prodotto un testo sgangherato e pericoloso”, conclude Magi.
- 18:54 - Dal Fabbro (Iren): "Hub RigeneRare utile per analisi e ricerche"
Roma, 22 lug. - (Adnkronos) - E' un hub che "serve a tre funzioni: la prima quella di aprire il dibattito su queste materie, che sono ancora poco illuminate dal punto di vista dell'analisi e della ricerca. La seconda funzione è quella di fare degli studi e delle analisi per capire come il nostro sistema industriale, che continua ad essere il secondo sistema industriale europeo, può beneficiare soprattutto dell’European Critical Raw Materials Act, che impone obiettivi di riciclo, di estrazione e di raffinazione. Infine, la terza funzione è creare un vero e proprio network di aziende che producono tecnologia, che lavorano le materie, che estraggono e che le raffinano. I numeri sono in forte dipendenza dall'Europa, ma anche dagli Stati Uniti. Quando avvenne la crisi della guerra russo-ucraina, dovemmo sostituire il 30% di greggio che veniva dalla Russia con gas e greggio provenienti da altri Paesi”. Lo ha sottolineato Luca Dal Fabbro, presidente esecutivo del Gruppo Iren, intervenuto oggi alla Camera dei Deputati durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo Hub del Gruppo Iren, RigeneRare, una piattaforma che si propone come punto di riferimento nazionale per lo sviluppo sostenibile della filiera del riciclo delle materie prime critiche che guarda all’implementazione di una strategia per garantirne un approvvigionamento sicuro, diversificato, economicamente sostenibile e di lungo periodo.
“Noi - ricorda - dipendiamo dalla Cina per il 100% di tutte le terre rare e pesanti, per l'80% delle terre rare e leggere, e per il 56% di tutti i materiali critici che vengono dalla Cina, appunto, per la nostra industria. Il che significherebbe che più del 50% del Prodotto Interno Lordo dell'industria italiana dipendente dai materiali critici si fermerebbe, se ci fosse una crisi con la Cina. Le industrie di riferimento sono l'aerospazio, la difesa, l’elettromedicale, il digitale. Si tratta, quindi, del business, tra i più strategici di cui disponiamo e che produciamo".
"Il tema della dipendenza dei materiali critici è sicurezza nazionale, sovranità nazionale ed è sicurezza europea - spiega Dal Fabbro - L'Europa, con l’European Critical Raw Materials Act di marzo 2023 ha iniziato a discuterlo, ma ora è necessario passare alla pratica, creando una comunità di portatori di interessi. Se c'è un'area dove l'Italia può fare da leader è sicuramente nel campo del riciclo, dove si trovano aziende a vario titolo che dispongono di tecnologia, impianti e capacità di riciclare”. “Pensate che oggi, con una decina di impianti potremmo recuperare più del 30% di molti dei materiali critici che ci servono. Non sono tutti e 34 i materiali critici di cui ha bisogno un sistema Paese, ma molti meno, circa 5 o 6. Su questi occorre concentrare l'attenzione: argento, rame (anche se non è materiale critico è molto importante), oro e platino. Questi quattro sono essenziali per le nostre imprese e per tutto ciò che è transizione energetica”, conclude.
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