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- 10:59 - Ucraina: Mosca, 'conquistato un altro villaggio nel Kharkiv'
Mosca, 26 nov. (Adnkronos/Afp) - La Russia ha dichiarato che le sue truppe hanno conquistato un altro villaggio nella regione orientale di Kharkiv, in Ucraina, dove fino a poco tempo fa la linea del fronte era rimasta relativamente stabile. Il ministero della Difesa di Mosca ha affermato che "le unità militari hanno liberato l'insediamento di Kopanky", un villaggio vicino alla città di Kupiansk, controllata dall'Ucraina.
- 10:43 - Taiwan: caccia Usa sorvola lo Stretto
Taipei, 26 nov. (Adnkronos/Dpa/Europa Press) - Un aereo militare degli Stati Uniti ha sorvolato lo "spazio aereo internazionale" sullo Stretto di Taiwan, nel contesto dell'aumento delle tensioni tra la Cina e le autorità dell'isola. Pechino non ha finora commentato l'attività di Washington. La 7a flotta della Marina statunitense ha specificato in un comunicato che un P-8A Poseidon "è transitato attraverso lo Stretto di Taiwan, nello spazio aereo internazionale. Operando nello Stretto di Taiwan in linea con il diritto internazionale, gli Stati Uniti difendono i diritti di navigazione e le libertà di tutte le nazioni".
"Il sorvolo dell'aereo nello Stretto di Taiwan dimostra l'impegno degli Stati Uniti per una regione indo-pacifica libera e aperta", ha aggiunto la Marina americana, sottolineando che "l'esercito americano vola, naviga e opera ovunque lo consenta il diritto internazionale".
- 10:28 - Ucraina: Mosca conferma detenzione combattente britannico
Mosca, 26 nov. (Adnkronos/Afp) - Un tribunale russo ha confermato di aver posto in detenzione provvisoria un britannico accusato di aver combattuto per l'esercito ucraino nella regione russa del Kursk, dove Kiev ha lanciato un'offensiva in agosto.
Ieri, un tribunale del Kursk ha esaminato il caso a porte chiuse e ha deciso di incarcerare James Anderson, che, secondo quanto dichiarato dalla stampa, ha "attraversato illegalmente" il confine russo per prendere parte "alle ostilità" nella zona. Londra ha promesso di fornire il proprio "sostegno" al cittadino britannico.
- 10:27 - Balsamo (Zambon): "Da 10 anni nel Parkinson per migliorare qualità vita"
Roma, 26 nov. (Adnkronos Salute) - “Come azienda sono ormai 10 anni che Zambon concentra i propri sforzi nelle neuroscienze, soprattutto in termini di ricerca e, nell'ambito delle neuroscienze, appunto, nella malattia di Parkinson con l'obiettivo di migliorare la qualità di vita dei pazienti”. Lo ha detto Rossella Balsamo, Medical Affairs & Regulatory Zambon Italia e Svizzera, all’Adnkronos Salute, per la presentazione della nuova campagna Confederazione Parkinson Italia lanciata in occasione della Giornata nazionale, che si celebra il 30 novembre, con il supporto non condizionante della farmaceutica.
“La malattia di Parkinson - continua Balsamo - ha dei numeri che sono veramente allarmanti poiché mostrano quella che è l'urgenza di dare risposte concrete all'impatto che questa patologia ha sul paziente, sul caregiver e sulla socialità che circonda il paziente”. La prevalenza è “raddoppiata negli ultimi vent'anni è quello che è l'indicatore della gravità globale di malattia è cresciuto di circa l'81% in soli vent'anni. Ci rendiamo conto che è una malattia appunto fortissima e debilitante e quindi è importante trovare delle soluzioni che supportino la convivenza quotidiana del paziente con la malattia. Quindi, oltre alle terapie, e quindi all'impegno di Zambon in termini di innovazione nella ricerca scientifica”, l’azienda “fornisce anche il supporto e gli strumenti a servizi utili per i pazienti”.
È importante “contribuire” a ridurre “l'impatto di una malattia così complessa come il Parkinson che, ancora oggi, si accompagna purtroppo a delle false convinzioni che minimizzano quali sono le reali difficoltà della patologia - sottolinea Balsamo - La campagna della Confederazione Parkinson Italia va perfettamente in questa direzione e da qui parte quindi il nostro impegno a supportarli in questo viaggio. Questo è un primo passo importante di un percorso sinergico di comunicazione tra Zambon e Confederazione Parkinson Italia che, mi auguro - conclude - possa continuare anche nei prossimi anni”.
- 10:27 - Calabresi (Gemelli): "Nel Parkinson importante approccio olistico"
Roma, 26. nov. (Adnkronos Salute) - “L'approccio al paziente con malattia di Parkinson deve essere olistico. Non c’è solo la pillola: intorno a questa pillola ci deve essere qualcuno che integra, che facilita l'interazione del paziente con l'ambiente circostante, occupandolo in terapie che” non sono solo “semplicemente stare insieme e non essere da soli”. Così Paolo Calabresi, ordinario di Neurologia, Università Cattolica e direttore della Uoc Neurologia al Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs, Roma, spiega all’Adnkronos Salute, il contenuto della nuova campagna istituzionale della Confederazione Parkinson Italia, lanciata per la Giornata nazionale del 30 novembre, con il supporto non condizionante di Zambon. “È importante - continua - informare i pazienti e i caregiver di quanto sia” fondamentale “l'attività fisica, soprattutto nelle fasi iniziali di malattia di Parkinson. Ad esempio, le camminate aerobiche, 3 volte a settimana di 30-45 minuti, hanno un ruolo fondamentale, addirittura paragonabile all'effetto terapeutico dei farmaci che somministriamo quotidianamente”.
Un aspetto fondamentale “è curare l'interazione sociale - aggiunge Calabresi - L'isolamento e la depressione hanno un ruolo negativo e quindi è importante l'attività in famiglia ma anche la vita associativa che permette a questi pazienti di stare insieme: la danza, l'attività teatrale, alcune forme di sport, ascoltare la musica e dipingere hanno un impatto notevolmente importante per la qualità di vita”.
Il Parkinson “è una malattia multiforme dove dominano i sintomi motori come il tremore, la rigidità, la lentezza nei movimenti, ma questi disturbi si associano anche dei disturbi non motori - chiarisce il neurologo - Qualcuno dice addirittura che ci sono 40 segni e sintomi alla base della malattia: disturbi di tipo dell'umore, maggiore tendenza alla deflessione, alla depressione del tono dell'umore. Ci sono anche disturbi di tipo gastrointestinali e neurovegetativi, come alterazioni nella regolazione della pressione. In realtà è tutto un corteo di manifestazioni motorie e non motorie che hanno un effetto importante sulla qualità di vita di questi pazienti. Alcune di queste manifestazioni - precisa - come il disturbo del sonno Rem o dell'olfatto possono presentarsi anche prima della stessa malattia motoria”.
Il Parkinson “è in rapida crescita: negli ultimi 20 anni c'è stata una crescita esponenziale con una prevalenza che addirittura si stima essere raddoppiata negli ultimi 20-25 anni - sottolinea Calabresi - Si calcola che in Italia ci siano 300mila pazienti colpiti da questa malattia neurologica multiforme che è correlata con l'età - l’esordio in genere è sopra i 50 anni - ma c'è un 10% dei pazienti che ha un esordio giovanile: in genere queste sono forme genetiche. In particolare, si stima che l’indicatore della gravità globale di malattia” (Daly, Disability-Adjusted Life Years) “sia cresciuto dell’81% in soli 20 anni: questo di riferisce alle limitazioni del paziente nella vita quotidiana, nell'interazione con l'ambiente, con i familiari e il lavoro. Anche per questo è una malattia dove tanti operatori, non solo neurologi, ma anche psicologi, esperti in terapie occupazionali e, ovviamente, la famiglia, devono giocare un ruolo importante”.
Tornando sui fattori non farmacologici, il professore precisa che “ci sono dati scientifici che dimostrano” l’effetto protettivo “dell'attività fisica sulle cellule dopaminergiche” e come la solitudine aumenti “il rischio di ammalarsi di malattia di Parkinson”. D’altro canto però, “c’è uno studio della New York University, dove la risonanza magnetica funzionale evidenzia come il cervello di questi pazienti, dopo un'attività artistica guidata da artisti professionisti, porti a un'evoluzione cognitiva nel percepire il mondo esterno. Il bello - conclude Calabresi - cura anche le malattie neurodegenerative”.
- 10:26 - Milesi (Parkinson Italia): "Parlare al plurale almeno 40 sintomi oltre tremore"
Roma, 26 nov. (Adnkronos Salute) - “Il Parkinson non è una malattia”, bisogna parlare “di Parkinson al plurale, perché ci sono almeno 40 modi diversi di manifestarsi di questa malattia e di incrociarsi fra le malattie, quindi è una malattia di grande complessità”. Così Giangi Milesi, presidente Confederazione Parkinson Italia commenta all’Adnkronos Salute la nuova campagna lanciata in occasione della Giornata nazionale, che si celebra il 30 novembre, con il supporto non condizionante di Zambon.
“Stiamo concentrando da alcuni anni la comunicazione su questo aspetto proprio perché - continua Milesi - uno dei pregiudizi sul Parkinson è che sia una malattia degli anziani e del tremore, che quindi abbia solo queste due facce. Invece, ha tantissime facce che noi vogliamo metterle in evidenza perché, più c'è competenza, conoscenza della malattia, più c'è la possibilità di fare una diagnosi precoce. La nuova campagna forza molto su questo aspetto della complessità della malattia perché appunto avere la consapevolezza di questa molteplicità ci aiuta a far suonare dei campanelli d'allarme fra la popolazione. La diagnosi di Parkinson è relativamente semplice” e, se viene fatta all'inizio, “consente di avere un'aspettativa di vita lunga e di qualità possibilmente più simile a quella di chi non ha la malattia”.
In questa campagna si mette in evidenza “la possibilità di reagire al dolore, alle sofferenze, con l'iniziativa, con le attività generative, con le attività sportive - elenca Milesi - Si tratta di tirar fuori gli interessi che magari abbiamo abbandonato da bambini. Abbiamo tante storie di persone che reagendo alla malattia scoprono delle qualità e riescono a essere più creative. Noi raccontiamo un po' queste storie. In questa campagna ci sono degli esempi concreti di una persona che, nonostante il Parkinson si arrampica, fa attività di climbing, ci sono le persone che, colpite in giovane età dalla malattia, decidono di continuare la propria vita e di fare un figlio proprio perché la salute glielo sta permettendo. Abbiamo la storia di un altro giovane con Parkinson, un mio collega, che lavora in associazione e che, oltre al proprio lavoro, ha fatto diventare l'attività di resistenza alla malattia, un lavoro vero e proprio che comincia all'alba con una trasmissione radiofonica. C'è persino chi - conclude - grande viaggiatore, grande motociclista, ha dovuto abbandonare questa passione e ha trovato nel simulatore di volo la possibilità di continuare a girare il mondo: tutti gli aeroporti del mondo lo conoscono perché è sempre in viaggio col simulatore di volo”.
- 10:25 - Campagna Parkinson Italia, oltre il tremore la malattia che è 100 patologie
Roma, 26 nov. (Adnkronos Salute) - Il Parkinson non è una malattia, ma cento. Accanto al tremore, che è di gran lunga il sintomo più conosciuto, ne esistono altri - oltre 40 - che si combinano tra di loro in modo e con intensità differente in ogni persona. Si può quindi affermare che oggi, in Italia, ci sono almeno 300 mila Parkinson: uno per ciascun paziente. Ne possono risentire così anche l’umore, il sonno e la digestione, ma in tutti i casi emerge un punto fermo: la voglia di reagire alla malattia. Così al centro della nuova campagna istituzionale della Confederazione Parkinson Italia - lanciata in occasione della Giornata nazionale, che si celebra il 30 novembre, con il supporto non condizionante di Zambon - ci sono Carla che si dedica all’arrampicata sportiva e Paolo che ha imparato a volare ovunque con il suo simulatore, mentre Valentina è diventata mamma e Massimiliano diffonde musica e idee nuove alla radio. Sono alcune delle storie vere di reazione di pazienti che testimoniamo come il Parkinson sia ‘Una malattia che è 100 malattie’ e che ispirano la campagna, i soggetti pubblicitari e lo spot sociale che andrà in onda nel 2025 con le voci di Claudio Bisio e Lella Costa.
La maggior parte delle persone - si legge in una nota - sottovaluta la complessità del Parkinson e lo etichetta come ‘malattia del tremore’, una semplificazione che la nuova campagna punta a sfatare. “Ancora oggi c’è molta confusione sul Parkinson e si pensa che le sue uniche conseguenze siano i tremori, i problemi di movimento e di equilibrio – osserva Giangi Milesi, presidente Confederazione Parkinson Italia – false convinzioni con cui io stesso mi sono scontrato quando - dopo la diagnosi - ho sperimentato le tante e diverse manifestazioni della malattia. Eppure, in questa molteplicità di situazioni c’è un minimo comune denominatore: la voglia di reagire e di perseguire i proprio obiettivi di vita e le proprie passioni. Da qui la scelta di dar vita a una campagna istituzionale che grazie al racconto di storie vere di reazione possa rivelare i tanti, diversi volti del Parkinson e sfatare così i luoghi comuni che lo caratterizzano”.
Il Parkinson è la malattia neurodegenerativa a più rapida crescita, con una prevalenza che è raddoppiata negli ultimi 25 anni e caratterizzata da una molteplicità di sintomi che rendono difficile la sua gestione. “Ad oggi la comunità medica identifica molteplici sintomi del Parkinson, che spaziano dalla rigidità muscolare, alla lentezza e al tremore a riposo fino agli effetti sull’umore, sul sonno, sulla digestione, sulla pelle e sull’olfatto. Una complessità di manifestazioni che rende difficile la diagnosi e la gestione quotidiana della malattia. Come medici – afferma Paolo Calabresi, ordinario di Neurologia, Università cattolica e direttore della Uoc Neurologia al Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs – siamo dunque chiamati ad aiutare le persone con Parkinson a trovare la chiave giusta per poter affrontare al meglio la propria situazione. In questo senso è molto importante che i pazienti continuino a coltivare le proprie passioni e le proprie relazioni: ciò, infatti, può contribuire ad andare oltre gli ostacoli della malattia e a mantenere un atteggiamento attivo e positivo verso il futuro”.
Le testimonianze di reazione di Carla, Paolo, Valentina e Massimiliano sono immortalate nelle fotografie di Giovanni Diffidenti e sono protagoniste dei soggetti pubblicitari e dello spot sociale con le voci di Claudio Bisio e Lella Costa che andrà in onda nel 2025. La campagna della Confederazione Parkinson Italia è stata sviluppata dai creativi Roberto Caselli, che convive con la malattia da 16 anni, e da Elisa Roncoroni. “C’è Carla che sfida i limiti dell’altezza e del Parkinson con l’arrampicata sportiva, mentre Paolo usa il simulatore di volo per librarsi sempre più in alto - racontano - Valentina si accarezza la pancia durante la maternità, mentre Massimiliano guarda dritto negli occhi, senza paura, la malattia. Per portare alla luce i veri, molteplici volti del Parkinson e sfatare i falsi miti che lo accompagnano abbiamo scelto di concentrarci su ciò che li accomuna tutti. Ci siamo dunque focalizzati su storie vere di coraggio e di reazione dei pazienti per mostrare la vera natura della malattia e restituirne la complessità”.
L’impatto del Parkinson sulla qualità di vita è in costante aumento: infatti, si stima che l’indicatore della gravità globale di malattia (Daly, Disability-Adjusted Life Years) sia cresciuto dell’81% in soli 20 anni, numeri destinati ulteriormente ad aumentare a causa del progressivo invecchiamento della popolazione. “Le malattie neurodegenerative come il Parkinson sono al centro dell’impegno di Zambon per migliorare la qualità di vita di chi è costretto a conviverci. In questo senso - dichiara Rossella Balsamo, Medical Affairs & Regulatory Zambon Italia e Svizzera - si inserisce il nostro lavoro a fianco delle associazioni pazienti per identificare strumenti e servizi in grado di alleviare l’impatto delle malattie. Siamo quindi molto orgogliosi di supportare la Confederazione Parkinson Italia in questa campagna istituzionale che, facendo chiarezza sui veri volti del Parkinson, restituisce il reale impatto della patologia”.