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Politica - 31 Maggio 2020
Giorgia si sente quasi Mattarella: voleva salire al Milite ignoto
- 15:35 - Philip Morris Italia, Coldiretti: da accordo decennale più certezze e programmazione filiera
Roma, 28 nov. (Adnkronos) - L’accordo decennale fino al 2034 siglato dal ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare e da Philip Morris Italia è importante per dare certezze alla filiera e garantire la programmazione delle imprese agricole impegnate a coltivare tabacco in Italia. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la sottoscrizione dell’intesa nel corso della giornata inaugurale del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione a Roma, organizzato in collaborazione con The European House-Ambrosetti.
La visione pluriennale è decisiva per la filiera tabacchicola – sottolinea Coldiretti - grazie agli impegni di acquisto del tabacco che si affiancano al trasferimento di competenze e innovazione, favorendo in questo modo gli investimenti. L’intesa Pmi-Masaf va peraltro a sostenere l‘accordo di filiera promosso da Coldiretti con Philip Morris Italia fino al 2034, sottoscritto nell’ambito al Forum, che coinvolge oltre mille imprese con importanti investimenti per promuovere sistemi di coltivazioni sostenibili, con la diffusione di soluzioni di agricoltura di precisione per il risparmio energetico e la riduzione fino al 50% dell’impiego di acqua.
La strada degli accordi di filiera è determinante – conclude Coldiretti - per la crescita del sistema Paese poiché va a promuovere il vero Made in Italy creando valore in termini di reddito e di occupazione, oltre che di sostenibilità ambientale. Peraltro sostenere l’agricoltura significa anche sostenere l’ambiente, invertendo la falsa narrazione prevalente con la passata Commissione Ue secondo la quale la transizione ecologica andava fatta contro gli agricoltori, contrapposti assurdamente a una natura della quale, al contrario, sono i primi difensori. Una realtà confermata anche dal comune sentire degli italiani. Secondo Coldiretti-Censis, il 72% dei cittadini ritiene che proprio l’agricoltura e le sue attività siano la miglior garanzia per la tutela del territorio e contro il dissesto idrogeologico.
- 15:34 - L'indagine, il 47% dei giovani non riconosce le infezioni sessualmente trasmissibili
Roma, 28 nov. (Adnkronos Salute) - Le infezioni sessualmente trasmissibili (Ist) sono un tema cruciale per la salute pubblica, ma di cui si parla ancora troppo poco, soprattutto tra i giovani. Quasi 1 giovane su 2 (47,6%) non sa riconoscere le Ist. Anche la conoscenza sui metodi di prevenzione risulta essere limitata: meno di 1 giovane su 2 (44%) usa abitualmente il preservativo e quasi 5 giovani su 10 (46,6%) non sanno che è l’unico metodo contraccettivo in grado di proteggere dal contagio di Ist. Sono i dati diffusi in vista della Giornata mondiale contro l’Aids, che si celebra il 1 dicembre, relativi alla settima edizione dell’Osservatorio ‘Giovani e Sessualità’, ricerca che Durex realizza annualmente in collaborazione con Skuola.net su un campione di 15mila giovani tra gli 11 e i 24 anni. (VIDEO)
L’indagine - si legge in una nota - rivela inoltre che che il primo rapporto sessuale è, per 1 su 10, prima dei 13 anni e, proprio la fascia d'età tra gli 11 e i 13 anni è quella con la percentuale più alta di rapporti sessuali a rischio: solo il 26,5% dei ragazzi in questa fascia utilizza sempre il preservativo. Molti giovani, poi, nutrono false convinzioni sui metodi contraccettivi: 1 giovane su 3 (32,8%) crede che il coito interrotto sia efficace contro le Ist e le gravidanze indesiderate, mentre il 17,8% continua a praticarlo pur consapevole dei rischi. Un altro elemento critico, che emerge dalla ricerca, è la scarsa prevenzione: tra i giovani sessualmente attivi, 2 su 3 (72%) non hanno mai fatto un test per le Ist e l’Hiv. Tra le motivazioni, 6 giovani su 10 (61,1%) affermano di non sentire il bisogno di sottoporsi ai test, mentre il 9,8% prova imbarazzo nel chiedere ai genitori di organizzare tali visite, il 7,3% non saprebbe a chi rivolgersi e il 6,5% non sa che esistono i test per le Ist.
Dalla ricerca emerge anche un forte consenso per l’introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole italiane: il 71,4% degli adulti è favorevole a renderla obbligatoria, con un consenso anche più ampio tra i giovani stessi (80%).
"I dati emersi dall’Osservatorio ci mostrano chiaramente quanto sia importante investire in programmi di educazione affettiva e sessuale per i giovani, al fine di aumentare la consapevolezza sulla diffusione delle infezioni sessualmente trasmissibili e al contempo aprire spazi di discussione su concetti fondamentali nell’ambito dello sviluppo di una coscienza e consapevolezza necessarie per vivere relazioni serene e sane, a partire dal consenso - afferma Paolo Zotti, amministratore delegato di Reckitt Benckiser Healthcare (Italia) Spa, che commercializza il brand Durex in Italia - La famiglia e la scuola hanno un ruolo cruciale in questo e possono aiutare i ragazzi a compiere scelte più consapevoli e sicure, riducendo i comportamenti a rischio. Durex attraverso il programma ‘A Luci Accese’ si impegna da anni nel fornire ai ragazzi strumenti e informazioni importanti per vivere una sessualità consapevole, sia tramite la comunicazione al pubblico sull’importanza dell’uso del preservativo, sia supportando programmi di educazione affettiva e sessuale tenuti da psicologi esperti rivolti alle scuole ed alle famiglie. È attraverso l’educazione ed il dialogo trasparente che possiamo aiutare i giovani a sentirsi supportati nell’acquisire la giusta serenità e consapevolezza, costruendo così un futuro più sano per gli adulti di domani."
In questo preoccupante scenario Durex rinnova la partnership con la Croce Rossa Italiana e sostiene LoveRED, il progetto dedicato a promuovere l’educazione sessuale consapevole e a sensibilizzare i giovani sulla prevenzione. Nell’ambito della collaborazione, Durex supporterà la Cri con la donazione di 120mila preservativi e materiali didattico-informativi, che saranno utilizzati dagli oltre 300 Comitati della Croce Rossa Italiana impegnati nell’attività di sensibilizzazione nelle scuole di tutto il territorio italiano.
- 15:34 - Doping: positiva ad un test, Swiatek sospesa per un mese
Roma, 28 nov. (Adnkronos/Afp) - La numero 2 del tennis mondiale femminile e quattro volte vincitrice del Roland-Garros, Iga Swiatek, è stata sanzionata con una sospensione di un mese dopo un test positivo per una sostanza vietata effettuato ad agosto. Lo ha reso noto l'International Tennis Integrity Agency (Itia).
"L'Itia conferma che la tennista polacca Iga Swiatek ha accettato una sospensione di un mese, dopo essere risultata positiva ad una sostanza vietata, la trimetazidina, in un campione prelevato fuori competizione nell'agosto 2024", si legge in un comunicato. L'organismo, che ha accolto la tesi della “contaminazione di un farmaco” e ha ritenuto che “il grado di colpa del giocatore” fosse “il più basso dello spettro”.
- 15:32 - Philip Morris Italia, con Masaf nuovo accordo a sostegno filiera: investimenti 1 mld fino al 2034
Roma, 28 nov. (Adnkronos) - Philip Morris Italia e il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste hanno siglato un nuovo accordo pluriennale rilanciando l’impegno per la competitività, la trasformazione e la sostenibilità della filiera tabacchicola nazionale. Per la prima volta dall’inizio della sottoscrizione degli accordi con il Ministero, di cui l’azienda è stata pioniera a livello nazionale sin dai primi anni duemila, l’intesa estende l’orizzonte temporale della collaborazione strategica fino a dieci anni, traguardando l’anno commerciale 2033-2034 con investimenti complessivi fino a 1 miliardo di euro. L'accordo è stato presentato nel corso di una conferenza stampa al 22esimo Forum della Coldiretti.
Il nuovo accordo prevede l’impegno di Philip Morris ad acquistare circa la metà della produzione totale di tabacco greggio italiano, confermando l’azienda come il maggiore investitore privato nella filiera tabacchicola italiana, la più importante in Europa in termini di volumi. L’azienda – che a partire dal 2011 è stata la prima a siglare impegni pluriennali attraverso un accordo unico nel suo genere, che prevede una filiera verticalmente integrata e senza intermediazioni – con questa firma pone le basi per una visione di lungo termine, elemento essenziale per garantire sostenibilità e programmazione strategica per la filiera agricola.
"È con grande orgoglio che annunciamo un accordo quadro che guarda ancora più avanti rispetto a quanto fatto nel recente passato: un orizzonte temporale di dieci anni, per un investimento totale che ammonterà fino a un miliardo di euro e che si aggiunge agli oltre 2 miliardi già investiti a partire dai primi anni duemila – ha dichiarato Marco Hannappel, presidente e amministratore delegato Philip Morris Italia – Con questo accordo la filiera tabacchicola italiana si conferma al centro dell’ecosistema di Philip Morris in Italia, una filiera integrata end-to-end collegata ai prodotti senza combustione, che oggi coinvolge circa 41mila persone su tutto il territorio nazionale in ambito agricolo, manifatturiero e di servizi, contribuendo attivamente all’ambiziosa visione di costruire un futuro senza fumo”.
"Oggi abbiamo firmato un accordo estremamente importante per il settore, per durata e quantità di prodotto acquistato, la cui valenza è di sicuro impatto per le politiche che riguarderanno anche altri ambiti dell’agricoltura, comparto al quale nella sua interezza, assieme al ministro Lollobrigida e a tutto il governo Meloni, intendiamo assicurare il massimo supporto, per affrontare le sfide commerciali e produttive con fiducia e prospettive di crescita adeguate al valore effettivo del nostro settore primario”. ha dichiarato il Sottosegretario al Ministero dell'Agricoltura, Sovranità Alimentare e delle Foreste, Sen. Patrizio La Pietra.
L’intesa con il Masaf tiene conto non solo della riforma della Politica Agricola Comune (Pac) in scadenza nel 2027, ma anche di quella futura, che entrerà in vigore nel 2028 fino al 2034, con l’intento di tutelare e promuovere la filiera tabacchicola italiana anche con riferimento alle sfide che il comparto dovrà affrontare sul piano nazionale, europeo e internazionale, attuando un modello di filiera integrata agro-industriale di cui Philip Morris è fra i più significativi interpreti in Italia. L’accordo, inoltre, riconosce l’importanza di contrastare sempre più efficacemente il problema del “caporalato” attraverso la diffusione e l’implementazione di linee guida in merito come le Buone Pratiche di Lavoro Agricolo (Alp) di Philip Morris International, promuovendo altresì iniziative volte alla continua innovazione del settore, alla sostenibilità e allo sviluppo di competenze, nonché la realizzazione e divulgazione di ricerche e analisi di settore, con particolare attenzione ai temi dell’innovazione, della sostenibilità e dello sviluppo di competenze, che da sempre caratterizzano questa filiera.
La firma dell’intesa conferma il percorso intrapreso da Philip Morris a partire dai primi anni 2000 nello sviluppo di un modello innovativo di coltivazione del tabacco che ha garantito nel corso degli anni sostenibilità economica a circa 1000 imprese tabacchicole, attive nelle principali regioni tabacchicole italiane: Campania, Umbria, Veneto e Toscana, con un impatto diretto, indiretto e indotto stimato in circa 28.700 addetti alla fase di coltivazione e trasformazione primaria.
- 15:26 - **Governo: fonti, pranzo Mattarella-Meloni non per fibrillazioni, focus su manovra e Ue**
Roma, 28 nov. (Adnkronos) - Il pranzo di ieri tra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni, durato circa un'ora, era "programmato da almeno una settimana" e "non a sorpresa". E' quanto sottolineano fonti di Palazzo Chigi.
"Sono pranzi che hanno fatto molto spesso da quando Meloni è arrivata a Palazzo Chigi e che sono quasi 'automatici' quando ci sono missioni all'estero di rilievo, in questo caso la visita di Stato in Cina del Presidente della Repubblica, il G20 e la missione in Argentina per Meloni", assicurano le fonti, precisando che "Mattarella quando tornò dalla Cina aveva sentito la presidente del Consiglio e organizzato per ieri questo pranzo. Non c'entrano assolutamente nulla le fibrillazioni che ci sono state ieri in Parlamento. Le altre volte non era mai uscito, la notizia questa volta è trapelata".
Tra i temi affrontati da Mattarella e dalla premier, "i viaggi internazionali, è stato fatto un excursus sull'Europa dopo l'ok alla Commissione Ue con la nomina di Raffaele Fitto come vice presidente esecutivo e, naturalmente, la manovra".
- 15:24 - Armi: Csg conclude l'acquisizione di The Kinetic Group
Roma, 28 nov. (Adnkronos) - Il gruppo industriale ceco Csg ha completato l'acquisizione di The Kinetic Group, il principale produttore statunitense di munizioni di piccolo calibro. The Kinetic Group, nato dallo spin-off della divisione Sporting Products della società quotata Vista Outdoor, riunisce produttori e marchi americani di munizioni di piccolo calibro per pistole, revolver, fucili e fucili da caccia: Federal, Remington, Cci, Speer e Hevi-Shot. Gli impianti di produzione si trovano in Minnesota, Arkansas, Idaho e Oregon, e impiegano un totale di 3.800 persone. La sede principale è ad Anoka, Minnesota. Nel suo anno fiscale 2024, il gruppo ha generato un fatturato di 1,5 miliardi di dollari e un Ebitda di 416 milioni di dollari. Del gruppo Csg fa parte anche l’italiana Fiocchi.
"Questa acquisizione - dice Michal Strnad, proprietario di Csg - rappresenta una pietra miliare per noi, rendendoci un gruppo veramente globale con una presenza significativa negli Stati Uniti. Allo stesso tempo, diventiamo leader nel campo delle munizioni di piccolo calibro. Sono orgoglioso del Gruppo Csg e del team di gestione che ha lavorato a questa acquisizione per molti mesi. Do il benvenuto ai dipendenti di The Kinetic Group nella famiglia Csg e assicuro loro che il nostro obiettivo è essere un azionista a lungo termine e un investitore strategico che rafforzerà la prosperità dei tradizionali produttori americani di munizioni di piccolo calibro".
"Ringraziamo i nostri partner americani nei settori pubblico e privato - aggiunge David Štěpán, membro del Consiglio di amministrazione di Csg- per la loro fiducia. Come nuovi azionisti di The Kinetic Group, proviamo grande rispetto per le sue attività, i marchi e le tradizioni. Quanto abbiamo comunicato durante la transazione rimane valido: tutti i marchi e i siti produttivi saranno mantenuti. Intendiamo investire in essi e svilupparli ulteriormente. Credo anche che la proprietà privata di Kinetic aumenterà le opzioni di fornitura per le forze di polizia e armate negli Stati Uniti". La gestione attuale di The Kinetic Group rimane alla guida della società, con il Ceo Jason Vanderbrink: "Durante il processo di questa transazione, ho avuto l'opportunità di conoscere a fondo Csg e la sua filosofia aziendale. Sono convinto che Csg sia un azionista ideale grazie alla sua grande esperienza operativa, a un portafoglio diversificato e al totale impegno verso il nostro team, i clienti e la produzione americana. Michal e il suo team di gestione prendono decisioni strategiche rapidamente, favorendo la prosperità e la crescita delle attività di Csg. Siamo entusiasti di iniziare un nuovo capitolo nella storia dei nostri marchi di munizioni".
- 15:20 - Apmo, i pazienti presentano prima e unica ‘Carta’ su assistenza oculistica Ssn
Roma, 28 nov. (Adnkronos Salute) - La salute degli occhi in Italia sta vivendo una vera e propria emergenza silenziosa: le attività di migliaia di specialisti in oftalmologia che operano nel Servizio sanitario nazionale sono in grave difficoltà e i pazienti, oltre 6 milioni gli italiani con patologie oculari, dei quali un terzo con una riduzione della vista invalidanti, sono costretti ad attendere mesi, se non anni, per una prima visita oculistica o per un intervento di cataratta. Accade, sebbene a macchia di leopardo, un po' ovunque sul territorio nazionale. Da queste premesse nasce la ‘Carta della salute dell’occhio’, la prima e unica in Italia. Presentata oggi a Roma, il documento è promosso da Apmo, Associazione pazienti malattie oculari e realizzato nell’ambito della campagna per la prevenzione e il trattamento dei disturbi e patologie oculari ‘La salute dei tuoi occhi non perderla di vista’, in collaborazione con Aimo, Associazione italiana medici oculisti e Siso, Società italiana di scienze oftalmologiche, con il patrocinio dell’Istituto superiore di sanità e dell’Intergruppo parlamentare prevenzione e cura delle malattie degli occhi e di altre 18 tra Associazioni dei pazienti e Società scientifiche.
L’attuale disagio quotidiano ad accedere tempestivamente a prestazioni oculistiche di qualità, sia diagnostiche che chirurgiche - spiega una nota - nel perimetro del Ssn è dovuto a molteplici condizioni e criticità. Tra queste, il fatto che le cure oculistiche sono ritenute ‘elettive’, non salvavita; da ciò la scarsa attenzione delle Istituzioni per questa specialità medica, talmente sottofinanziata da assorbire appena l’1% della spesa sanitaria pubblica. A peggiorare lo scenario, le continue ‘sforbiciate’ alle tariffe di rimborso delle prestazioni, riviste progressivamente al ribasso con conseguente allungamento delle liste d’attesa nel Servizio pubblico, impiego di vecchie terapie farmacologiche, meno costose rispetto a quelle innovative oggi disponibili, e obsolescenza di tecnologie, peraltro storicamente fiore all’occhiello dell’Oculistica nazionale, non più all’avanguardia.
Il paper è frutto di un intenso lavoro sinergico e fa emergere i progressi compiuti ma anche le criticità di sistema, configurandosi quale ‘Road Map’ dell’oculistica nel nostro Paese. “Investire in oculistica significa investire in salute dei pazienti e in risparmio per il sistema sanitario – afferma Francesco Bandello, presidente Apmo, direttore Clinica Oculistica Università Vita-Salute San Raffaele, Milano – La campagna nazionale ‘La salute dei tuoi occhi non perderla di vista’ ha lo scopo di sensibilizzare e informare i pazienti e le Istituzioni per mettere in atto strategie di prevenzione delle malattie oculari e garantire ai pazienti l’accesso ai percorsi di diagnosi e cura migliori. La ‘Carta della salute dell’occhio’ vuole spiegare, a chiunque, quali e cosa sono le malattie dell’occhio, qual è il loro impatto sulla vita e sui costi, quali benefici e vantaggi si possono ottenere con le cure e l’importanza della prevenzione e di regolari controlli della vista”.
Ogni capitolo “si chiude con una sezione rivolta ai decisori politici per orientarli verso scelte lungimiranti di investimento premiante e lo abbiamo fatto riportando numeri ed evidenze scientifiche aggiornati - aggiunge Bandello - L’oculistica è una specialità penalizzata, nella misura in cui le patologie oculari non portano a morte il paziente e non mettono a rischio la sua vita, per tale motivo non è una priorità nell’agenda istituzionale; eppure, la vista è il senso più importante, tant’è vero che nel cervello ad esso viene riservato uno spazio preponderante rispetto a qualsiasi altro organo di senso, questo perché la vista ha un ruolo fondamentale nell’economia dell’esistenza di tutti gli individui e la qualità della vista condiziona fortemente la qualità di vita della persona”.
La “Carta della salute dell’occhio” tratteggia l’attuale realtà delle principali e più severe patologie oculari (retinopatie e maculopatie, cataratta, occhio secco, glaucoma e miopia), con dovizia di numeri e aggiornamenti su epidemiologia, prevenzione, fattori di rischio, diagnosi, trattamenti e novità dalla ricerca. Il primo capitolo è incentrato sulle maculopatie e retinopatie, un gruppo eterogeneo di malattie che colpiscono la retina: la retinopatia diabetica (Rd) e la degenerazione maculare legata all’età (Dmle). La gestione delle retinopatie e delle maculopatie è radicalmente cambiata grazie all’arrivo dei farmaci intra-vitreali (anti-Vegf) che contrastano i processi pro-infiammatori e inducono il riassorbimento di liquidi. Purtroppo, l’accesso ai percorsi terapeutico-assistenziali di questi pazienti non è del tutto soddisfacente: i farmaci intra-vitreali sono molto costosi e le strutture sanitarie, sempre per problemi collegati ai rimborsi, tendono a raccomandare agli oculisti l’impiego di farmaci off label. Indubbiamente, con l’ingresso degli anti-Vega gli oculisti hanno dovuto fare i conti con la cronicità che ha portato con sé la necessità di dover fronteggiare nuovi bisogni di cura. Favorire l’accesso a percorsi di diagnosi e cura specifici e la contrazione dei tempi d’attesa, sono le principali istanze presentate alle Istituzioni.
Il secondo capitolo affronta la spinosa questione della cataratta, malattia dovuta ad una opacizzazione del cristallino, che si stima interessi il 60-70% delle persone sopra i 70. “I costi di un intervento di cataratta, secondo una stima approssimativa si aggirano tra i 2- 3.000 euro. Eppure, attualmente la tariffa che il Ssn rimborsa all’azienda sanitaria per un intervento di cataratta è di appena 900 euro. Nel prezziario dei Lea aggiornati e di prossima applicazione, la quota fissata era di 800 euro – afferma Alessandra Balestrazzi, presidente Aimo e responsabile servizio Cornea Uoc Oculistica ASL Roma 2 – le conseguenze derivate da queste scelte, consistono nella necessità di ridurre drasticamente il numero di interventi di cataratta e nell’allungamento infinito delle liste d’attesa. Nella Carta si suggerisce al decisore politico la revisione delle tariffe di rimborso per le prestazioni ambulatoriali e l’incremento delle coperture economiche destinate alla chirurgia della cataratta”.
La Carta si focalizza anche sulla secchezza oculare. Il cosiddetto ‘occhio secco’ o dry eye è il disturbo più frequente della superficie oculare, definita malattia multifattoriale in cui prevale l’alterazione del film lacrimale accompagnata da infiammazione che colpisce dal 15 al 50% della popolazione adulta. “Per l’occhio secco – prosegue Balestrazzi – sarebbe importante istituire screening di prevenzione sulla popolazione degli studenti scolastici che fanno uso intensivo di schermi e introdurre percorsi di prevenzione per i pazienti oncologici, che spesso sono soggetti a problematiche della superficie oculare dovute all’effetto tossico della chemioterapia”. Gli altri temi riguardano il glaucoma e i difetti rifrattivi, tra questi la miopia in crescita esponenziale. “La prevenzione è fondamentale per cogliere all’esordio i sintomi di un glaucoma– afferma Teresio Avitabile, presidente Siso e direttore Clinica Oculistica Università di Catania – Lo screening per il glaucoma è semplice: basta misurare la pressione endoculare attraverso una semplice manovra che richiede pochi secondi. Stessa raccomandazione vale per i difetti refrattivi, come la miopia. I controlli della vista vanno programmati sin dalla prima infanzia per proseguire da adulti. Tra le istanze che abbiamo suggerito alla politica, quella di rendere rimborsabili i nuovi dispositivi miniaturizzati per il glaucoma, mentre per i difetti della vista andrebbero promossi programmi di prevenzione circa lo stile di vita corretto e screening per gli studenti scolastici”.
La “Carta della salute dell’occhio”, supportata dall’Iss. “Sotto il profilo dell’etica, è cruciale l’importanza della prevenzione in ogni ambito clinico e più ancora in oculistica – sottolinea Carlo Maria Petrini, direttore Unità di Bioetica Iss, presidente centro di coordinamento nazionale dei Comitati etici, presidente Comitato Etico Nazionale Enti Pubblici di Ricerca e altri Enti Pubblici nazionali, componente Comitato Nazionale per la Bioetica – infatti, la salute dell’occhio ha un impatto determinante per la qualità di vita delle persone e specialmente per l’autonomia di ciascuno. Nella prospettiva dell’etica, è molto rilevante anche la sinergia che la ‘Carta’ propone tra i vari attori del sistema e, infatti, il documento è promosso, tramite un’Associazione (Apmo), dai pazienti, che devono sempre essere al centro del sistema, ma coinvolge anche il personale medico-sanitario e i decisori. La collaborazione tra tutte le componenti del sistema è indispensabile per l’efficacia degli interventi. La Carta ha dunque un ruolo e un valore particolare nel promuovere la salute degli occhi, che deve rappresentare una priorità all’interno dell’agenda sanitaria e certamente contribuirà in questa direzione”.