Vladimiro Giacché
Economista
Nascita: a Spezia (senza “La”) nel 1963. Studi universitari: a Pisa e Bochum (Germania Federale). Laureato e perfezionato in Filosofia alla Scuola Normale. Professione: Dirigente nel settore finanziario. Dal novembre 2007 è partner di Sator, il gruppo finanziario fondato e diretto da Matteo Arpe. È presidente del Centro Europa Ricerche, membro del Consiglio di Amministrazione di Banca Profilo e Responsabile dell’Internal Audit di Arepo BP.
Hobby: Leggere e scrivere (in quest’ordine). Negli ultimi anni ha pubblicato La fabbrica del falso. Strategie della menzogna nella politica contemporanea (nuova edizione aggiornata, Imprimatur, 2016), Costituzione italiana contro trattati europei. Il conflitto inevitabile (Imprimatur, 2015), Anschluss. L’annessione. L’unificazione della Germania e il futuro dell’Europa (Imprimatur, 2013; ed. ted. 2014, ed. franc. 2015), Titanic Europa. La crisi che non ci hanno raccontato (Aliberti 2012, ed. ted. 2013) e ha curato e tradotto Karl Marx, Il capitalismo e la crisi (DeriveApprodi 2009, rist. 2010). È editorialista de Il Fatto Quotidiano. Suoi saggi sono usciti su numerose riviste italiane e straniere. Autori preferiti: Musicisti: Bach, Eisler, Thelonious Monk. Poeti/Scrittori: Dante, Goethe, Brecht. Pittori: Masaccio, Leonardo, Picasso. Filosofi: Aristotele, Hegel, Nietzsche. Economisti: Smith, Marx, Schumpeter.
Idee strane: pensa che il nostro sistema economico sia decisamente primitivo. E più in generale che la società in cui viviamo sia molto migliorabile.