Ben tornati all’appuntamento con l’universo femminile raccontato A Parole Nostre.
Il macabro conteggio dei femminicidi ha ricominciato a correre: tre donne sono state uccise in poche ore lo scorso fine settimana. Tra loro, anche Piera Napoli, una cantante palermitana accoltellata a morte dal marito, reo confesso. A differenza delle altre, qualche settimana fa Piera aveva chiamato la polizia. Ci siamo allora chiesti cosa possa fare una pattuglia quando la vittima non vuole sporgere denuncia. Anzi, lo abbiamo chiesto a una poliziotta, la dottoressa Alessandra Simone, che a Milano applica – oltre al protocollo nazionale Eva – una procedura sperimentale sull’uomo.
Restando in tema violenza, ci trasferiamo a Parigi: la nostra Luana De Micco ci racconta cosa sta accadendo nella prestigiosissima scuola politica Sciences Po. Michela Iaccarino, invece, ha intervistato Mahdieh Golroo, costretta a fuggire dal suo Iran perché fin da ragazzina combatte per un diritto fondamentale: la libertà delle donne. Un diritto, al pari di altri, che non è mai da dare per assodato: ce lo ricorda la lezione della sociologa francese Colette Guillaumin, il cui “Sesso, razza pratica del potere” Angelo Molica Franco ha letto per noi.
Infine uno sguardo alle nascite: Elisabetta Ambrosi ha messo in fila tutte le ultime, e un po’ strambe, pratiche per partorire. Buona lettura!
A cura di Silvia D’Onghia
L’iniziativa
Questa installazione – vulve di stoffa colorata realizzate con l’aiuto delle donne del laboratorio di sartoria migranti – è comparsa nel negozio “Elisir di fumo” di Colle Val d’Elsa, in provincia di Siena. Gli oggetti si sono “ispirati” al nostro articolo “Lo spot Nuvenia odiato dalle donne: sulla vulva si può dire di tutto, ma guai a vederla” e alle polemiche che ne sono scaturite. Questo il cartello che spiega l’iniziativa:
“Il nostro obiettivo – ci ha scritto Gabriela Borleanu, di “Elisir di fumo” – è sensibilizzare chi viene da culture diverse da quella occidentale, abbattere i tabù. Le parti intime femminili non devono generare imbarazzo. Non ci dobbiamo vergognare di noi stesse quando abbiamo le mestruazioni, nemmeno nei confronti di nostro padre, di nostro fratello o del nostro partner”. Le vulve saranno in vendita fino all’8 marzo e il ricavato sarà devoluto all’associazione delle donne migranti.
Il libro
7 giorni
di Letizia Lambertini e Maria Agnese Stigliano (editore Settenove, Pagg. 80, € 12)
Sette racconti che traggono ispirazione dalle voci e dalle narrazioni raccolte in venticinque anni di lavoro a contatto con donne e ragazze che hanno incontrato la violenza, italiane e migranti, per raccontare la rinascita, le possibilità, le storie di riscatto personale.
Letizia Lambertini
È laureata in Storia Contemporanea e specializzata in Studi di genere, Pari Opportunità e Pratiche Didattiche. Da venticinque anni si occupa di ricerca-azione antropologica, con particolare riferimento a educazione al genere, relazioni amorose, prevenzione della violenza di genere, empowerment femminile in contesti migratori.
Maria Agnese Stigliano
Diplomata al MiMaster di Milano, è illustratrice e vive a Bologna. Lavora per enti istituzionali, magazine e quotidiani, collabora stabilmente per Il Corriere della Sera e Liber Magazine.
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