In una campagna elettorale a trazione maschile, in cui l’unica donna leader di rilievo, Giorgia Meloni, è paladina dei valori conservatori e della famiglia tradizionale e patriarcale, è piombato come una voce fuori dal coro il manifesto firmato da 35 donne attive nella politica e nella cultura, intitolato “Ecofemminismo e sostenibilità”. Le promotrici, da Livia Turco a Pinuccia Montanari e Laura Cima, vanno oltre le banalizzazioni dello schema da “quote rosa” lanciando un vademecum di “buon governo” in 10 punti: per informare, e riformare, la politica nazionale. Elisabetta Ambrosi ci racconta le loro proposte.
Prosegue il nostro viaggio tra i “mestieri da femmina” e quelli “da maschio”. Eva Prodi ha intervistato un maestro d’asilo, mettendo a fuoco il tema del privilegio maschile e dell’uguaglianza di genere.
L’altra intervista della settimana è al giornalista e scrittore Filippo Maria Battaglia, che ha da poco pubblicato un esperimento narrativo: un romanzo incentrato su un personaggio femminile di finzione, Nina, costruito a partire dalle testimonianze di 119 donne realmente esistite conservate nell’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano. La conversazione è firmata da Federica Crovella.
Restando in ambito letterario, è la volta della seconda puntata della serie a cura di Giuseppe Cesaro sui libri fondamentali per comprendere il divario e l’oppressione di genere e sfatare gli stereotipi sulla mascolinità e la femminilità. Questa settimana mettiamo al centro le parole della discriminazione, con il saggio Lo stile dell’abuso della linguista Raffaella Scarpa.
Buona lettura.
A cura di Silvia D’Onghia
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