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9 Luglio 2020
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Da oggi parte l’appuntamento con la newsletter del Fatto quotidiano sulla giustizia. In questo numero la prima puntata sulla storia del super latitante di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro e altre due storie di mafia con due documenti che potrete leggere integralmente: il verbale inedito di Sergio Mattarella nel processo Andreotti e l’intercettazione ambientale del boss Senese in cui spiega che non collaborerà mai con lo Stato. Dalle mafie al diritto ambientale. Nella rubrica “diritto e rovescio” un lungo intervento del Giurista Luca Santa Maria che analizza il diritto ambientale dalla sua nascita: lo stile e il contenuto della sua analisi sono molto duri nei riguardi del mondo giuridico, giudiziario e politico. Intervento che farà discutere. Anche grazie ai due articoli che fanno il punto sulle bonifiche in Italia e sul processo Eni in Basilicata.
Capitolo Csm: la rubrica insider racconta un retroscena legato al caso Palamara. E la consigliera San Giorgio che parla in una chat di Palamara di “interessi esterni” dietro le nomine fatte dal Csm e definisce – parlando con il Fatto – “deludente” la consiliatura 2014 – 2018, quella finita nel mirino: vedremo perché. Ecco la pagina per iscriversi alle Newsletter del Fatto.
A cura di Antonio Massari
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Il dissenso espresso dalla magistrata San Giorgio non suscita nessun effetto, Palamara & C. vanno avanti col loro sistema di "spartizione correntizia". Alla fine il plenum del Csm sceglie Salzano e anche Gaeta. Un anno e mezzo dopo Palamara sarà incolpato dalla procura generale della Cassazione
di Antonella Mascali
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Il presidente dei Gip di Brindisi ha scritto una lunga mail per giustificare i suoi messaggi con Palamara, ma in molti nella sua corrente, Area, spingono per una sua uscita di scena. I 4 anni al Csm come consigliere togato del gruppo non hanno lasciato un buon ricordo.
di Antonella Mascali
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La caccia al boss di Cosa nostra dura da 27 anni. Come ha potuto sfuggire alla cattura così a lungo? Secondo un magistrato avrebbe goduto delle coperture delle logge segrete e - particolare importante - potrebbe nascondere i documenti che si trovavano nel covo di Totò Riina.
di Giuseppe Lo Bianco
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Nelle carte del Processo all'allora presidente del Consiglio, le dichiarazioni dell'attuale Presidente della Repubblica al pm e il confronto con l'avvocato Giulia Bongiorno. Il tema: i candidati in odore di mafia
di Saul Caia
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Le intercettazioni del boss, già in carcere, nelle carte dell'inchiesta
di Saul Caia
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L'Italia dei veleni
Dalla Lombardia alla Basilicata, 5 milioni di italiani vivono nelle aree inquinate dall'industria, Eni in primis. Dal 1998, anno in cui vene approvata la prima legge sulle bonifiche, di tempo ne è passato. Ma molte zone, nonostante i processi e le inchieste, sono ancora fonte d'inquinamento
di Maria Cristina Fraddosio
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Il processo
Il magistrato nella requisitoria ha chiesto 35 condanne tra i sei mesi e 4 anni e mezzo di carcere per i manager del Centro Oli dell'Eni di Viggiano, in Basilicata. Intercettazioni e le indagini tracciano uno scenario di negazione della verità non solo alle comunità che vivono intorno all’impianto petrolifero, ma anche alle autorità pubbliche che avrebbero dovuto vigilare. Nascosti anche incidenti ai lavoratori e emissioni cancerogene
di Francesco Casula
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La rubrica "Diritto e rovescio": il giurista ed editore di riviste di diritto penale interviene sull'efficacia (o meno) delle leggi per la tutela dell'ambiente.
di Luca Santa Maria
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