Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, cominciamo dall’analisi di una rivista tedesca specializzata sul contenuto dei cereali per la colazione: molte marche presentano tracce di pesticidi vietati in Europa (e poca frutta). Elisabetta Ambrosi ha intervistato lo storico Amedeo Feniello che ci spiega perché sul clima bisogna imparare dalle crisi del Medioevo.
Nello spazio dedicato alle associazioni ambientaliste, Legambiente denuncia gli errori del governo sulla Tassonomia e sui rincari delle bollette. Mentre Greenpeace Italia accusa il presidente brasiliano Bolsonaro di contribuire alla distruzione della foresta amazzonica.
Infine, nella rubrica “Verdi si diventa” ci occupiamo della settimana bianca, con i consigli per divertirsi in modo sostenibile.
Buona lettura
La colazione con i cereali? Poca frutta, molti pesticidi (vietati nella Ue)
di Pietro Mecarozzi
La rivista tedesca OkoTest ha analizzato a campione 50 marchi di muesli con mix di cereali e frutta. L’analisi in laboratorio ha rinvenuto tracce di numerosi pesticidi e una percentuale molto scarsa di frutta. Addirittura, in un singolo prodotto sono stati calcolati circa 31 pesticidi, di cui uno assolutamente vietato nel mercato europeo.
Si tratta di muesli con un contenuto di frutta compreso fra il 7% e il 55% e 29 dei prodotti analizzati erano di origine biologica. Mentre tra i pesticidi vietati in Ue presenti nelle confezioni, sono stati rinvenuti il famoxadone (un fungicida utilizzato contro varie malattie fungine su ortaggi da frutto, pomodori, patate, cucurbitacee, lattuga e uva), il clorpirifos (un pesticida utilizzato per uccidere parassiti, insetti e vermi), il permetrina (potente antiparassitario) e il triadimenol (un fungicida attivo contro le infezioni provenienti dal seme o dal terreno e diffuse dal vento).
(continua a leggere)
Il libro
Maledetta zappa. Due millennial prestati all’agricoltura
Altraeconomia, pp. 144 euro 15
di Filippo Baracchi e Cecilia Irene Massaggia
La zappa del titolo non è solo l’archetipo del lavoro agricolo: la zappa è anche cura per la terra e per la biodiversità. Lo raccontano Filippo Barocchi e Cecilia Irene Massaggia, due “millennial” che fanno coppia nella vita e nel lavoro, due creativi che hanno scelto di vivere da contadini per condurre un’azienda agricola, con poche risorse e ancor meno esperienza. Non tra colline amene e pettinate ma in un territorio marginale, squassato dall’autostrada eppure naturale e spontaneo, un “terzo paesaggio” a Portogruaro, città metropolitana di Venezia. Un racconto ironico e diretto, che fa emergere le contraddizioni del presente e dimostra che l’agricoltura non è soltanto fatica e precarietà, ma anche osservazione e capacità di risolvere problemi, proprio come una professione culturale. L’illustrazione di copertina è di Squaz (Pasquale Todisco, Taranto, 1970).
Filippo Baracchi (Venezia, 1983), giornalista e critico cinematografico, ha lavorato come consulente, organizzatore e esperto di media in vari contesti, non solo italiani. Ha pubblicato “Cambiamo Programma” (2014), “Il mio primo cane: diario di come amare un animale” (2019).
Cecilia Irene Massaggia (Dolo VE, 1985), è regista e scrittrice. Diplomata in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia, ha diretto documentari, spot e progetti indipendenti. Ha lavorato nel reparto produzione di film italiani e internazionali.
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