Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto For Future. Questa settimana ci occuperemo del drammatico report delle Nazioni Unite sul clima. Come impatterà sulla conferenza internazionale prevista a novembre, la Cop26? Le premesse, come ci racconta Sabrina Provenzani, non sono delle migliori, anche perché il Regno Unito che ospiterà il summit tentenna. Sempre in tema leggerete il commento di Luca Mercalli e la presa di posizione di Extinction Rebellion. Elisabetta Ambrosi ci parla dei danni provocati dall’estrazione dei minerali usati per produrre i nostri smartphone e i nostri computer (oltre ai pannelli solari ecc). Mentre Legambiente ci parla dell’iniziativa appena conclusa dell’Appennino Bike Tour 2021, un Giro d’Italia ambientalista. Infine, la rubrica “Verdi si diventa” della settimana è dedicata a un problema che assilla chiunque, d’estate specialmente: l’acqua in bottiglia da bere e come risolvere la pericolosa questione della plastica.
Buona lettura.
L’impatto del report dell’Onu sulla Cop26 di novembre: la conferenza parte già zoppa
di Sabrina Provenzani
Il rapporto sullo stato del clima globale dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite non permette ambiguità: non c’è più tempo. Il cambiamento climatico di matrice umana ha già un impatto distruttivo e agisce in tutto il mondo, l’aumento di 1.5 gradi rispetto alla temperatura dell’era pre industriale è irreversibile e sarà quasi certamente superato: in sintesi, bisogna agire immediatamente con misure radicali, e non possiamo più permetterci esitazioni, dilazioni o compromessi al ribasso.
È un messaggio forte e chiaro che arriva opportunamente a pochi mesi da COp26, la conferenza globale sul clima fissata a Glasgow a novembre, con un summit preliminare a Milano a fine ottobre. La verifica è dietro l’angolo: la comunità internazionale riunita a Glasgow sarà in grado di dare risposte appropriate? Di prendere gli impegni radicali necessari non ad invertire la rotta (per quello è troppo tardi) ma a ridurre e contenere l’impatto?
(continua a leggere)
Il libro
Groenlandia. Viaggio intorno all’isola che scompare
di Sandro Orlando
(Laterza, 18 euro, pp. 192)
Le grandi esplorazioni polari, le affascinanti e terribili vicende di chi cercava il “Passaggio a Nord-Ovest” non sono retaggi del passato. Questo resoconto di un viaggio in barca a vela in Groenlandia lungo lo Scoresby Sund, il fiordo più grande del mondo, ne è la testimonianza. Ma la grande avventura lungo il 71° parallelo nord è anche un reportage al centro dell’emergenza climatica che stiamo vivendo. Conosceremo le storie di chi vive e studia al “centro del ghiaccio”, laddove iniziano i mutamenti che condizioneranno il nostro futuro. Nell’estate 2019 una spedizione percorre la costa della Groenlandia orientale, una delle zone più remote al mondo, al centro di quella crisi climatica che sta terremotando l’Artico. Un viaggio in barca a vela all’interno del fiordo di Scoresby Sund per raccontare fenomeni che stanno avendo un impatto anche alle nostre latitudini: correnti oceaniche improvvisamente calde, ghiacciai che si sciolgono a ritmi senza precedenti, tsunami provocati dal crollo di iceberg giganteschi, fiordi e coste liberi dalla banchisa, specie in via di estinzione. È un Artico “azzurro”, e privo di ghiacci, quello al centro del libro, che anticipa il nostro destino climatico e spiega molti aspetti del meteo impazzito che conosciamo. Un racconto di viaggio che si riempie di personaggi e delle loro avventure – esploratori, alpinisti, scienziati che si sono spinti in questa frontiera selvaggia attratti dal fascino per l’ignoto – e che si intreccia al resoconto scientifico. Perché è proprio in questo continente quasi disabitato, dai confini labili e dalla geografia incerta, per effetto delle trasformazioni causate dallo scioglimento dei ghiacci, che gli scienziati hanno trovato un laboratorio ideale per le loro ricerche.
Sandro Orlando, appassionato di clima e meteorologia, ha girato l’Artico in lungo e in largo, dalla Groenlandia alle isole Svalbard e alla Siberia. Per raccontare i cambiamenti climatici ha viaggiato in più di venti paesi, camminato a piedi attraverso le Alpi e navigato fino alla costa nord-orientale della Groenlandia. Ha cominciato a fare il giornalista in Germania nel 1992, dopo una laurea in germanistica e un master in giornalismo alla Freie Universität di Berlino. Prima di scrivere di clima e problemi ambientali si è occupato di esteri ed economia. Ha lavorato per molte testate giornalistiche ed è autore di Borderline. Affari e speculazioni finanziarie nell’Italia del dopo Enron (Editori Riuniti 2003) e di La Repubblica del ricatto. Dossier segreti e depistaggi nell’Italia di oggi (Chiarelettere 2008).
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