Prosegue l’appuntamento con la Newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, Nicola Borzi ci racconta cosa c’è dietro i proclami “etici” e “sostenibili” del grande gestore di fondi BlackRock e la favola dei rendimenti superiori della finanza “verde”. Massimo Cacciari ci parla del libro di Jason Hickel secondo cui la transizione ecologica non è una questione solo economica, ma riguarda l’atteggiamento mentale. Elisabetta Ambrosi si occupa della piaga dei reati ambientali e delle leggi che ancora mancano in diversi ambiti. I Parents for future scendono in piazza contro l’impianto di stoccaggio per la Co2 che si vuole fare a largo di Ravenna (e ci spiegano cos’è che non va). Mentre il Wwf parla del piano, contenuto nel Pnrr, per il fiume Po, uno dei grandi malati d’Italia. Per finire la rassegna stampa internazionale.
Buona lettura
Finanza “verde”, la grande bugia dei rendimenti superiori. I finti proclami green di BlackRock
di Nicola Borzi
C’è una sorta di autoassoluzione nell’affermazione di BlackRock, il maggior gestore mondiale di fondi di investimento, che in una lettera aperta quest’anno ha sostenuto che “i portafogli integrati Esg per la sostenibilità e il clima possono fornire agli investitori migliori rendimenti adeguati al rischio”. È un assunto che equivale ad affermare che chi investe in strumenti finanziari più “virtuosi”, quelli che selezionano i titoli secondo principi ambientali, sociali e di governance, Esg appunto, può ottenere rendimenti superiori, dunque più soldi, perché gli investimenti “sostenibili” offrirebbero una sovraperformance di rendimento rispetto ai concorrenti. Una narrazione che Robert Armstrong, commentatore finanziario del Financial Times, non esita a definire panglossiana, ovvero esageratamente ottimista e idilliaca, ma che in realtà “serve solo ai gestori di fondi per vendere i loro prodotti e alle aziende per ripulire la loro reputazione evitando scelte difficili”. Uno studio recente della New York University ha rilevato che la maggior parte di oltre 200 analisi economiche pubblicate dal 2015 ha sostenuto che i rendimenti finanziari degli strumenti gestiti secondo i principi Esg sono stati più alti di quelli medi dei mercati finanziari. Non a caso, grazie a questo mantra salmodiato a voce unanime da tutti i media finanziari internazionali, negli ultimi due anni i fondi di investimento che affermano di selezionare azioni e obbligazioni seguendo i criteri ambientali, sociali e di governance Esg hanno attratto investimenti pari a 280 miliardi di euro. Peccato che un recente studio analitico sulle strategie di investimento di una grande istituzione accademica dimostri invece che, se scegliere strumenti finanziari “sostenibili” è comunque un bene, credere di poter guadagnare di più da questi strumenti invece che con quelli tradizionali è un miraggio.
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Il libro
Che cosa è l’economia circolare
di Emanuele Bompan Ilaria Nicoletta Brambilla
edizioni Ambiente, euro 17.10, pagine 240
È alla base delle strategie delle aziende più innovative, ed è un elemento essenziale dei piani di ripresa di svariate istituzioni internazionali. Influisce sulle scelte e i comportamenti di cittadini e consumatori, e orienta in senso sostenibile lo sviluppo dei territori. È l’economia circolare, che nel giro di pochissimi anni è passata dalle formulazioni teoriche all’applicazione pratica in una moltitudine di settori, diventando fondamento dello sviluppo in numerosi paesi. Per ragioni evidenti: a oggi, è parte essenziale dei migliori percorsi di riduzione dei consumi di materiali e delle emissioni di gas serra, e può dare un contributo determinante al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. La nuova edizione aggiornata e ampliata di “Che cosa è l’economia circolare” ricostruisce la genesi dei concetti e delle pratiche della transizione alla circolarità, e descrive caratteristiche e peculiarità del nuovo modello economico, chiarendone la centralità nella transizione ecologica e nel Green Deal europeo. Per farlo, attinge alle esperienze descritte in Materia Rinnovabile / Renewable Matter, la prima rivista internazionale dedicata all’economia circolare, e adotta uno sguardo davvero globale, che interseca Stati Uniti, Cina ed Europa. Nel libro il racconto dei protagonisti si alterna con quello delle innovazioni nei processi produttivi e nei modelli di business, con un’attenzione costante alla giustizia e all’equità sociale. Infine, viene indicato un percorso credibile per rendere circolari imprese e attività imprenditoriali, e guadagnare riducendo gli impatti sul pianeta. Introduzione di Walter R. Stahel.
Autori
Emanuele Bompan è un giornalista ambientale con un dottorato in geografia. Si occupa di economia circolare, cambiamenti climatici, scarsità idrica ed energia. È direttore della rivista Materia Rinnovabile / Renewable Matter e collabora con diverse testate, tra cui IlSole24Ore, La Repubblica, National Geographic. Ha scritto l’Atlante geopolitico dell’acqua (Hoepli, 2019), Water Grabbing (Emi, 2018) e Il mondo dopo Parigi (Edizioni Ambiente, 2016).
Ilaria Nicoletta Brambilla è una geografa culturale e cognitiva. È attivista, ricercatrice e curatrice di progetti internazionali sulla sostenibilità, l’economia circolare, la valorizzazione e comunicazione ambientale, culturale e sociale. Collabora con l’iniziativa 4Revs di Nelis Global (Next Leaders’ Initiative for Sustainability) e scrive per diverse testate, tra cui Materia Rinnovabile / Renewable Matter.
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