Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, parleremo di elezioni. Un gruppo di scienziati di Italian Climate Network ha analizzato i programmi dei partiti per quanto riguarda l’ambiente e ha stilato una classifica. Sempre in tema, i ragazzi di Fridays For Future hanno interrogato tre politici di diversi schieramenti (Livio De Santoli del M5S, Nicola Procaccini di FdI e Giuseppe Provenzano del Pd) sulle loro proposte in tema di transizione ecologica. Ecco il video di FQ Extra. Elisabetta Ambrosi ha intervistato Stefano Balbi, ricercatore sul cambiamento climatico a Bilbao, che ci spiega perché si è candidato nella circoscrizione estero con i 5 Stelle: “La Transizione in Spagna si fa con serietà, al contrario dell’Italia. E se vince la destra sono guai”. Poi andiamo in Amazzonia con Pietro Mecarozzi: gli effetti di Bolsonaro si vedono tutti, visto che il taglio (il grosso illegale) è aumentato dell’80% questa estate e la foresta rischia di arrivare al punto di non ritorno.
Per quanto riguarda le associazioni, Apt Val di Fiemme ci racconta dell’appuntamento sulle Dolomiti per curare i mali del nostro tempo, come disturbi del sonno e stress.
La nostra rubrica “Verdi si diventa” si occupa della casa, ossia dei vantaggi (non solo economici) dell’efficienza energetica. Su FQ Extra anche il podcast di Elisabetta Ambrosi e Luca Mercalli: gas e bollette, piano italiano ridicolo (e non chiude ai fossili).
Il clima nei programmi: i meno ecologici? Destra, Calenda e Renzi
di Italian Climate Network
Un gruppo super partes di 20 scienziati ed esperti di politiche sul clima e l’energia ha redatto una valutazione strutturata degli impegni all’azione sul clima nei programmi elettorali e nelle dichiarazioni dei leader. Questo l’obiettivo del progetto “Indice di Impegno Climatico per le Elezioni Politiche 2022” promosso da Climalteranti e Italian Climate Network, con la direzione scientifica del professor Stefano Caserini, Docente di Mitigazione dei cambiamenti climatici del Politecnico di Milano, fondatore di Climalteranti e membro del Consiglio Direttivo di Italian Climate Network.
Complice un’estate davvero molto calda e con numerosi eventi meteorologici estremi, nei programmi elettorali presentati ufficialmente in vista del 25 settembre sembra che le questioni climatiche trovino oggi uno spazio maggiore e più approfondito che in passato. Ma non è facile per un cittadino valutare gli impegni dei partiti sull’argomento, complici documenti elettorali spesso molto lunghi e non di facile lettura. Per questo 20 studiosi del clima e di politiche ambientali hanno definito 10 criteri oggettivi di valutazione degli impegni e hanno, poi, fatto una loro valutazione dettagliata dei programmi depositati dalle principali forze politiche al Ministero dell’Interno.
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Il libro
Rigenerazione. Per una democrazia capace di futuro
Castelvecchi, pagine 315, euro 25
di Marco Deriu
Di fronte al moltiplicarsi delle emergenze ecologiche, climatiche e sanitarie il progetto democratico sarà capace di rinnovarsi o è destinato ad aggiungersi alle specie in via di estinzione? Fino a oggi le comunità democratiche non si sono mai pensate vera- mente nel loro ineludibile radicamento ecologico; le istituzioni po- litiche sono state concepite per massimizzare il consumo di risorse ed energia a fronte di un ambiente concepito in termini di sovranità territoriale e non come fondamento e contesto della politica.
Marco Deriu ci propone le basi per un ripensamento della cultura democratica, sostenendo una rigenerazione delle relazioni fondamentali: quelle tra differenti soggettività sessuali, tra generazioni passate presenti e future, tra differenti popoli e società, tra esseri umani e altre specie animali e vegetali. La questione, quindi, non è se la demo- crazia sarà in grado o meno di affrontare il cambiamento climatico e la più ampia crisi ecologica, bensì con quale idea e forma di democrazia ci prepariamo a raccogliere questa sfida.
Marco Deriu, docente di Sociologia della comunicazione politica e ambientale e presidente del corso di laurea magistrale in Giornalismo, cultura editoriale e comunicazione multimediale dell’Università di Parma, è membro fondatore dell’Associazione per la Decrescita e dell’Associazione Maschile Plurale.
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