Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, Michela Iaccarino ci parla della scellerata autorizzazione di Biden per l’estrazione in Alaska di petrolio e gas. Un gesto che contraddice gli impegni sul clima sbandierati dall’amministrazione Usa. Elisabetta Ambrosi, invece, spiega perché le aziende stanno fuggendo dalla sostenibilità. I motivi sono legati ai costi e alla burocrazia.
Nello spazio dedicato alle associazioni, Mountain Wilderness denuncia il pericolo infiltrazioni mafiose nei lavori (in ritardo) per le strutture per le Olimpiadi di Milano-Cortina. Comitati cittadini per l’ambiente ci parla della decisione, ritenuta “illogica”, del Tar. Il Comitato aveva presentato ricorso contro l’impianto Snam in Abruzzo, ricorso rigettato dai giudici amministrativi.
Nella rubrica Verdi si diventa, i consigli dell’esperta per evitare i “mostri alimentari”, ossia i cibi industriali che fanno male alla salute (e non solo).
Buona lettura
Petrolio e gas in Alaska, la “carbon bomb” di Biden
di Michela AG Iaccarino
La terra bianca diventerà nera petrolio. Ieri l’amministrazione Biden ha approvato il Willow, il più grosso progetto per l’estrazione di petrolio e gas mai realizzato su un territorio federale Usa. A Nord Slope, Alaska del nord, il colosso ConocoPhilips ha ottenuto l’autorizzazione per trivellare in tre siti – dei cinque inizialmente richiesti- della National Petroleum Reserve (di proprietà del governo federale). Il profitto stimato è di 600 milioni di barili di petrolio, ma l’elefantiaco piano, senza precedenti, è una “carbon bomb”, una bomba inquinate, avvertono gli ambientalisti che si preparano a contestare legalmente la decisione di Washington. In pericolo flora e fauna dei nativi, oltre alla fiducia riposta dagli ambientalisti nella squadra del presidente.
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Il libro
Prendiamoci cura della casa comune. “Laudato si’” e progetto Tav, Torino-Lione a confronto
Emi editore, euro 12, pagine 165
di Cattolici per la Vita della Valle (Prefazione di Alex Zanotelli)
All’interno del Movimento No Tav si è costituito un gruppo di cattolici che, unendo preghiera, riflessione e azione, ha deciso di dare concretezza a un’idea forte di ecologia integrale attraverso il confronto tra l’enciclica Laudato si’ e gli impatti sull’ambiente legati alla linea ferro-viaria Torino-Lione. Citando i documenti ufficiali e le parole dei politici, riferendo i dati riportati negli anni dai giornali, e attraverso un confronto continuo con il Magistero della Chiesa, ecologia, salute, economia e po-litica vengono ricondotte al centro del dibattito in una forma inedita e illuminante.
Il Movimento No Tav è un vero movimento popolare che, con una forza e una costanza straordinarie, si batte da anni per salvare la propria terra, la Val di Susa, dalla bramosia del capitale. Questo movimento è da anni che scende in piazza, nonostante arresti, processi, e continua a manifestare con la tenacia tipica di chi vive in montagna. Questo movimento però è capace anche di fermarsi e di riflettere sulla sua azione, partendo da un documento profetico di papa Francesco, la Laudato si’.
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