Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, parliamo della guerra: Pietro Mecarozzi ci racconta come il conflitto e le forze armate dei paesi, contribuiscono a vanificare gli accordi sul clima. Elisabetta Ambrosi ci parla di “RiGenerazione Scuola”, l’ambizioso progetto per la transizione ecologica degli istituti italiani. Un piano, come vedremo, che tocca più ambiti.
Nello spazio dedicato alle associazioni ambientaliste, Ecco Think Tank ci parla di una ricerca sulle ansie degli italiani, sempre più delusi dalla politica. Mentre l’Associazione Cielo Buio ci spiega come arginare i rincari energetici illuminando di meno (e facendo un favore all’ambiente).
Infine, nella rubrica “Verdi si diventa” vi proponiamo un test per verificare quanto ne sapete di energia.
Buona lettura
Guerra, gli eserciti bombardano anche gli accordi sul clima
di Pietro Mecarozzi
La guerra non è solo immorale, ma anche anti ambientale. Si stima che le forze armate mondiali combinate e le industrie che forniscono le attrezzature belliche creino il 6% di tutte le emissioni globali, secondo lo Scientists for Global Responsibility (Sgr).
In più, grazie a una scappatoia nell’accordo di Parigi, i governi non sono tenuti a fornire dati completi sui gas serra emessi dalle forze armate. Ciò significa che se le emissioni prodotte dall’apparato militare Usa fossero tenute in conto, saremmo ancora più lontani dal traguardo che era stato fissato di contenimento delle temperature entro un aumento di 2 °C. Una ricerca del 2019 della Durham University e della Lancaster University mostra infatti che l’esercito americano è uno dei maggiori inquinatori climatici della storia.
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Il libro
Civilizzati fino alla morte. Il prezzo del progresso
288 pagine, euro 19, Odoya editore
di Christopher Ryan
La civilizzazione è il più grande progetto dell’umanità, il progresso il suo più importante risultato. Ne siamo proprio sicuri? Com’è possibile allora che il mondo sia in guerra costante, i sistemi politici allo sbando, l’ecosistema sofferente e malato? Civilizzati fino alla morte critica l’idea che il progresso sia intrinsecamente buono, sostenendo, per contro, che sia paragonabile a una malattia che avanza, una patologia che ci porta sempre più lontano dal momento in cui effettivamente eravamo in salute. In un momento in cui la società occidentale è in fase decadente, è necessario rileggere il processo di civilizzazione in modo critico. L’ottimismo spensierato di chi crede che andrà tutto bene non servirà a salvare l’umanità, ma non è ancora detta l’ultima parola: dovremmo solo iniziare a guardarci indietro per capire dove abbiamo sbagliato, per trovare la nostra strada verso un futuro migliore.
Christofer Ryan ha condotto moltissime ricerche basate sulla necessità di distinguere ciò che appartiene al comportamento umano “naturale” da ciò che invece proviene dall’ambito culturale, focalizzandosi in particolare su sciamanesimo ed etnobotanica. Ha collaborato con articoli e interventi pubblici con le maggiori testate e network americani. Ryan è inoltre apparso con le sue riflessioni in oltre una dozzina di documentari, è l’autore di un podcast settimanale di grande diffusione mondiale, Tangentially Speaking, e del volume In principio era il sesso (Odoya 2015), bestseller tradotto in ventidue lingue.
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