Nella newsletter Fatto for Future di questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, Elisabetta Ambrosi intervista la cantautrice Nathalie, vincitrice di X Factor nel 2010 e tra i big di Sanremo l’anno dopo. L’artista ha pubblicato l’album Freemotion ad impatto zero, registrando i brani nel mezzo della natura o in un camper-studio alimentato ad energia solare. Senza etichette di prestigio, solo con il sostegno degli utenti e le loro donazioni.
Michela A.G. Iaccarino ci porta in Russia con una storia di greenwashing al Cremlino. Mosca si è opposta all’addio dei combustibili fossili durante la Cop28 di Dubai, ma Putin ha sfoderato la sua foglia di fico ambientalista: l’isola di Sakhalin nel Pacifico dovrebbe diventare la prima regione ad emissioni zero della Federazione.
Nello spazio dedicato alle associazioni, ospitiamo gli interventi di Legambiente e di Medici per l’ambiente. La prima ci racconta i risultati di un sondaggio Ipsos sull’atteggiamento degli italiani verso la transizione ecologica. Risultato: solo uno su dieci punta ancora sull’energia delle fonti fossili. Medici per l’Ambiente ci ricorda la necessità di una svolta, subito, per limitare il riscaldamento climatico ed evitare la fine della rana bollita descritta da Noam Chomsky.
La rubrica Verdi si diventa ci racconta il mondo delle banche del tempo. Presidi locali per cementare le relazioni sul territorio e lo spirito di comunità. Una soluzione nata dal basso, senza scopo di lucro, per sostenere le persone che si vogliono aiutare reciprocamente. Senza lo Stato né il mercato.
Buona lettura
Nathalie: “La musica parli di ambiente, natura e libertà. Basta intimismo e amore depresso”
di Elisabetta Ambrosi
Tre anni di registrazioni all’aperto, a bordo di un camper trasformato in uno studio ecosostenibile alimentato con pannelli fotovoltaici: così è nato, grazie a un crowdfunding dal basso, Freemotion, l’ultimo album di Nathalie, cantautrice da oltre vent’anni, vincitrice di X Factor 4 nel 2010 e tra i Big di Sanremo nel 2011 con la canzone “Vivo Sospesa”. Ma ad essere ecologici non sono solo i modi di registrazione, perché l’ambiente entra anche nei contenuti, che parlano di natura e di cambiamento possibile, ma anche di libertà intesa come liberazione da sovrastrutture, abusi di potere e meccanicismi imposti. Un album che si chiude con una ninna nanna intima registrata nel bosco, circondata dai suoi suoni e protetta dagli alberi.
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Il libro
Roma. La guida ecologica, sostenibile e solidale
Altreconomia editore. Euro 16,5, pagine 240
di Sara Bruno e Ylenia Sina, con la prefazione di Tomaso Montanari.
Roma è una città che sembra condannata a restare all’ombra dei simboli che la rendono riconoscibile in tutto il mondo. L’enorme rendita del suo patrimonio artistico è stata cannibalizzata dal turismo di massa. È in quell’ombra che associazioni, gruppi informali, musei diffusi impiegano competenze e passione per far conoscere la sterminata ricchezza artistica, storica, sociale e ambientale della città. Una guida realizzata in collaborazione con le associazioni e le persone che promuovono i territori e la cultura come bene comune, all’insegna del turismo sostenibile e dell’accessibilità.
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