Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, Elisabetta Ambrosi ci parla dell’inverno caldo che si è abbattuto sull’Europa. Come vedremo ci sono 5 indicatori che spiegano il perché di temperature così elevate. Con Pietro Mecarozzi andiamo in Svezia, dove il governo ha dato il via libera all’abbattimento dei lupi che minacciano i capi di bestiame (secondo gli allevatori). Scelta che ha provocato uno scontro con le regole europee e con gli ambientalisti.
Nello spazio dedicato alle associazioni, la Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale ci spiega il ruolo delle nuvole nella crisi climatica. Mentre Mountain Wilderness Italia punta in dito sull’ordinanza fatta in Abruzzo (nel 2021 una valanga ha ucciso 4 escursionisti) per vietare le passeggiate in montagna. Dei rischi in vetta si occupa anche la nuova puntata del podcast “Clima, che fare?”: Luca Mercalli e Elisabetta Ambrosi offrono una vademecum per limitare il pericolo valanga.
Nella rubrica Verdi si diventa, parliamo della pericolosità della cucina a gas e di come limitare i danni.
Buona lettura
Cinque fattori per capire perché fa sempre più caldo
di Elisabetta Ambrosi
L’inverno mai davvero arrivato, l’ondata di calore che ha colpito l’Europa con anomalie termiche a volte persino a due cifre. Ma perché fa così caldo? E perché la temperatura media nel nostro paese, e tutta l’area mediterranea, rispetto al periodo 1850-1900, è aumentata di 2,22 °C, il doppio rispetto alla media del resto del mondo?
Le anomalie climatiche, specie quelle positive (ovvero che comportano un aumento della temperatura) sono legate a molteplici fattori, di cui si sa, e si parla, ben poco. “L’aumento di gas serra ha due impatti, uno ‘termodinamico’, cioè più gas serra, più radiazione intrappolata più caldo”, spiega Paolo Davini, climatologo del CNR-ISAC, “L’altro è ‘dinamico’: i gas serra introdotti modificano il modo in cui la terra riceve/intrappola il calore del sole, alcune zone di scaldano più di altre e quindi si modifica la circolazione atmosferica, che a sua volta modifica il clima e la sua variabilità in alcune ragioni del pianeta”. Tra gli aspetti termodinamici, ci sono l’amplificazione artica, l’effetto ghiaccio-albedo, dinamici – ossia fenomeni che rispondono dinamicamente della Terra, cambiando quindi le loro caratteristiche, sono il jet stream e la Cella di Hadley. El Niño-La Niña rappresentano una variabile più indipendente, anche se molto importante per il loro impatto sul clima. Vediamoli uno per uno.
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Il libro
Salute planetaria. Proteggere la natura per proteggere noi stessi
Franco Angeli editore, euro 40, pagine 600
Il libro affronta un ampio spettro di tutti i possibili effetti sulla salute che caratterizzano l’Antropocene, da quelli sul cibo e la nutrizione a quelli sul diffondersi di malattie infettive e di malattie non trasmissibili, dagli effetti in termini di migrazioni e conflitti a quelli sulla salute mentale. Avvalendosi del contributo dei massimi esperti mondiali, libro presenta le strategie per combattere i cambiamenti ambientali e i suoi effetti negativi: come il controllo delle esposizioni tossiche, la ricerca e gli investimenti in energia pulita, il miglioramento della progettazione urbana e altro ancora.
Samuel Myers, MD, MPH, è Principal Research Scientist presso l’Harvard T.H. Chan School of Public Health e Direttore della Planetary Health Alliance.
Howard Frumkin, MD, DrPH, è Professore emerito di Scienze della salute ambientale ed ex Preside della School of Public Health dell’Università di Washington.
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