Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, Elisabetta Ambrosi intervista David Loy, che ci spiega la via buddista alla crisi ecologica. Mentre Michela Iaccarino ci racconta uno degli effetti collaterali della guerra: la Siberia brucia indisturbata, distruggendo vegetazione e interi villaggi. Vedremo quali sono i motivi.
Nello spazio dedicato alle associazioni ambientaliste, l’Associazione per la decrescita parla delle risorse annuali della Terra: i consumi degli Occidentali superano di gran lunga le risorse a disposizione. Quelle italiane sono “finite” domenica scorsa. Poi Legambiente che presenta il ciclo tour ecologico: 3.100 km tra i monti dell’Appennino.
Infine, nella rubrica “Verdi si diventa” parliamo dei piccoli passi che tutti noi possiamo fare per ridurre l’impatto ambientale.
Buona lettura
Inquinare è inevitabile? Facci conoscere la tua opinione e partecipa al podcast di Valentina Petrini e Maura Gancitano. Partecipare è semplice: mandaci un audio al numero 379 1034505
Soldati sul fronte ucraino e sanzioni, la Siberia brucia indisturbata
di Michela AG Iaccarino
La Russia ha un problema: il fuoco. I massivi incendi che funestano ogni anno la Federazione, tornati prima del previsto appena il gelo invernale è terminato, venivano domati anche grazie al dispiegamento dell’esercito nelle zone più colpite. I soldati russi stanno però combattendo in Ucraina mentre la Siberia sta bruciando. A causa delle sanzioni sulle esportazioni, anche i mezzi anti-incendio non potranno lavorare con il loro massimo potenziale.
Fuochi a Krasoyarsk, Kemerovo, Kurgan, Omsk e Tyumen. Quando la notizia della distruzione di centinaia di edifici e di una decina di decessi ha raggiunto Mosca, il 10 maggio scorso, Putin si è rivolto alle autorità regionali per spingerle a fare di più: “Non possiamo permettere che la situazione dell’anno scorso si ripeta, abbiamo bisogno di combattere gli incendi in maniera più efficiente, sistemica, costante e migliorare la prevenzione”. Nel 2021, come ha ampiamente documentato Greenpeace Russia, quasi 19 milioni di ettari di foreste russe sono state mangiate dal fuoco. Dall’inizio del 2022 sono già 4mila gli incendi che hanno funestato 270milaettari di taiga, un’area più larga del Lussemburgo, calcola la Reuters.
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Il libro
Dove sono? Lezioni di filosofia per un pianeta che cambia
Einaudi, pagine 184, euro 15
di Bruno Latour
Partendo dalla pandemia, Bruno Latour, il piú importante filosofo francese contemporaneo, ci indica il disegno piú ampio sotteso a ciò che sta accadendo intorno a noi: il Nuovo Regime Climatico. Il suo è un appello appassionato e poetico a ripensare il piccolo spazio in cui viviamo, a percepirne la bellezza e l’unicità.
Bruno Latour è considerato uno dei piú importanti filosofi e intellettuali del pianeta. Le Nouvel Observateur lo definisce, senza mezzi termini, “l’intellettuale francese piú influente del mondo”. Dal 2007 fino al 2017 ha diretto la ricerca al SciencesPo, a Parigi. Ha scritto, tra gli altri, La sfida di Gaia (Meltemi) e Politiche della natura (Raffaello Cortina).
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