Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto for Future. Oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, questa settimana Elisabetta Ambrosi intervista Fiorella Belpoggi, Emerita Direttrice Scientifica dell’Istituto Ramazzini di Bologna e membro del Comitato Scientifico ISDE-Italia, che si scaglia contro il voto dell’Italia in Europa a favore del pericoloso glifosato.
Nello spazio dedicato alle associazioni, Erion WEEE denuncia i traffici illegali sui rifiuti elettrici o elettronici. Mentre Il Verde e il Blu racconta dell’impianto agri-eco-voltaico più innovativo d’Italia.
Nella rubrica Verdi si diventa, un viaggio alla riscoperta dei grani antichi.
Buona lettura
Belpoggi: “Il sì del governo in Europa al glifosato è sconcertante”
di Elisabetta Ambrosi
“Il voto favorevole del governo italiano al rinnovo decennale del glifosato è sconcertante. Sul tema dell’utilizzo di pesticidi si è dimostrato più attento alle richieste dell’agroindustria che alla salute dei cittadini e alla salvaguardia della biodiversità”. Non usa mezzi termini Fiorella Belpoggi, Emerita Direttrice Scientifica dell’Istituto Ramazzini di Bologna e membro del Comitato Scientifico ISDE-Italia (Associazione Medici per l’Ambiente). Il 12 ottobre scorso gli Stati dell’Unione Europea hanno deciso di rimandare la decisione sulla proroga all’utilizzo del glifosato per ulteriori 10 anni, come proposto dalla Commissione Europea, perché non si è formata la maggioranza qualificata necessaria né per approvarla né per respingerla. La decisione è stata così rimandata a novembre quando a pronunciarsi dovrà essere il Comitato d’Appello dell’Unione Europea. L’Italia è stata uno dei paesi che ha votato a favore.
Il libro
Essere pietra. Ecologia di un mondo minerale
Wetlands editore, euro 16, pagine 112
di Federico Luisetti
La questione dei diritti della natura e del nostro rapporto con gli ecosistemi naturali è uno dei grandi temi del dibattito filosofico contemporaneo. I soggetti non-umani, in particolare quelli appartenenti al mondo minerale, sono da sempre considerati materia inerte o risorsa da sfruttare. Questa visione antropocentrica affonda le proprie radici in quella separazione tra cultura e natura che sta alla base del pensiero moderno occidentale. Ma è possibile immaginare un modello culturale che ci aiuti a riconoscere anche pietre e montagne quali attori politici? E in che modo, con un gesto ancora più radicale, ci si può lasciare alle spalle l’idea stessa di persona? Insomma, c’è solo da guadagnarci.
|