Mentre mezzo mondo boccheggia per la tremenda ondata di caldo, prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, Elisabetta Ambrosi ci parla dei parchi nazionale e regionali, sempre più sotto attacco da parte della politica, con tagli ai confini e al personale. Riccardo Antoniucci ha intervistato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia, che si scaglia contro la norma in discussione in Parlamento che inasprisce le pene per chi manifesta per il clima, vedi Ultima Generazione.
Nello spazio dedicato alle associazioni, Greenpeace ci parla della vittoria ottenuta al Consiglio di Stato per quanto riguarda l’accordo, finora segreto, tra Eni e Politecnico di Torino per informare (?) gli studenti. Mentre Italia Solare ci spiega i 10 punti da seguire per una gestione intelligente del fotovoltaico.
Nella rubrica Verdi si diventa, ci occupiamo di ondate di calore, tema attualissimo: ecco la ricetta dell’Oms per proteggersi.
Su FqExtra il podcast di Antoniucci e Ambrosi sull’emergenza idrica e il cambiamento climatico: “A secco”
Sul fattoquotidiano.it il video forum “Alluvioni e siccità, due volti della crisi climatica”, con Luisiana Gaita e i Fridays for future Italia
Buona lettura
Tagli dei confini e del personale: la crociata della politica contro i Parchi
di Elisabetta Ambrosi
Riduzione dei finanziamenti, in molti casi già quasi totalmente assorbiti delle spese di personale, mancanza di un’organica politica statale, tentativi di ridimensionamento dei confini come quello della Regione Abruzzo (che nel 2021 ha provato a tagliare di un quinto la superficie Parco del Velino-Sirente): le aree protette italiane – che coprono attualmente il 12% del territorio, tra parchi nazionali (24), parchi regionali (134), aree protette marine, riserve naturali statali, oasi naturali delle associazioni ambientaliste -vivono una fase molto difficile. Ai problemi finanziari e gestionali si aggiungono inoltre i crescenti attacchi all’integrità ambientale dei loro territori, attacchi “non contestati o persino favoriti dagli amministratori, come costruzione di strade e parcheggi, tagli boschivi, eventi spettacolari con impatto ambientale, cave, autorizzazione di nuovi impianti scioviari, mancata repressione di abusi edilizi”.
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Il libro
Verde. Storia di un colore
Con una prefazione di Riccardo Falcinelli
pagine 272, euro 16
di Michel Pastoureau
Per lungo tempo difficile da produrre, e ancora più da fissare, il verde non è soltanto il colore della vegetazione: è anche, e soprattutto, quello del destino, associato nel corso dei secoli a tutto ciò che era mutevole, effimero e volubile: l’infanzia, l’amore, la speranza, la fortuna, il gioco, il caso, il denaro. Solo all’epoca del Romanticismo è divenuto effettivamente il colore della natura, e in seguito quello della libertà, della salute, dell’igiene, dello sport e dell’ecologia. Dopo essere stato a lungo in disparte, malvisto o respinto, oggi si vede affidare l’impossibile missione di salvare il pianeta.
Michel Pastoureau è direttore della École Pratique des Hautes Études, dove ha occupato per trentacinque anni la cattedra di Storia del simbolismo in Occidente. È riconosciuto a livello internazionale come il massimo esperto di storia dei colori.
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