Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, Pietro Mecarozzi ci porta in Australia, dove per via dell’aumento delle temperature i coralli (e i pesci) della barriera corallina più lunga del mondo si stanno sbiancando. A seguire Elisabetta Ambrosi con l’intervista al direttore scientifico del Kyoto Club, secondo cui ci possiamo smarcare facilmente dalla dipendenza energetica con la Russia puntando sulle rinnovabili.
Nello spazio dedicato alle associazioni ambientaliste, 40 scienziati puntano il dito contro la situazione dei ghiacci dei Poli e hanno firmato un appello per far ripartire il processo di cambiamento che si è arrestato con la guerra. Mentre la Lav ci parla delle altre vittime del conflitto in Ucraina, ossia gli animali.
Infine, nella rubrica “Verdi si diventa” parliamo dei disturbi psichici legati al cambiamento climatico, ecoansia ed ecoparalisi, e di come si affrontano questi casi.
Buona lettura.
Temperature in aumento, in Australia coralli e pesci si stanno sbiancando
di Pietro Mecarozzi
La Grande barriera corallina australiana si sta progressivamente sbiancando, e con essa anche le forme di vita marina che la popolano. La colpa, come spiegano le autorità locali, è delle temperature in aumento del mare, che avrebbero stressato i coralli. Un’indagine aerea ha confermato la perdita di colore del corallo in più punti: ciò si verifica quando i coralli rigettano le alghe che vivono nei loro tessuti, e che le conferiscono i caratteristici colori vivaci. Per intenderci: sei anni fa, il 93% dei coralli della Grande Barriera Corallina è stato soggetto a sbiancamento e il 22% è morto.
Secondo l’autorità, quel che sta succedendo alla più grande barriera corallina del mondo, che si estende per più di 2.300 chilometri lungo la costa nord-orientale dell’Australia, è “coerente con la distribuzione spaziale dello stress termico”. È la quarta volta in sei anni che vengono rilevati danni così estesi e significativi. Fino al 2016 erano stati registrati solo due eventi di sbiancamento di massa, ripetutisi però poi nel 2017, nel 2020 e ora nel 2022. Le aree colpite in modo severo dallo sbiancamento hanno visto la morte di percentuali molto alte dei coralli presenti, fino al 50-90%. Per i ricercatori le barriere più duramente colpite da questi fenomeni avranno bisogno di 10 o 15 anni per rigenerarsi, ma studi più recenti indicano una capacità di recupero sempre più lenta. Dopo lo sbiancamento del 2017 sono stati registrati riduzioni fino a un 89% nella crescita di nuovi coralli, se poi i coralli vengono colpiti nuovamente dal fenomeno la ripresa dell’ecosistema è compromessa.
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Il Libro
Il cibo perfetto
Aziende, consumatori e impatto ambientale del cibo
Edizioni Ambiente, pagine 200, euro 22
Di Massimo Marino, Carlo Alberto Pratesi
È evidente che c’è qualcosa che non va nel modo in cui produciamo il cibo e lo mangiamo. Il sistema agroalimentare produce infatti molte delle emissioni di gas serra che causano i cambiamenti climatici, impoverisce e inquina le acque e i suoli e contribuisce alla distruzione della biodiversità. Come se non bastasse, buttiamo via un terzo del cibo prodotto, e ci sono centinaia di milioni di persone che soffrono la fame. Per fortuna, l’economia circolare e l’impegno a ridurre le emissioni da parte delle imprese possono cambiare questa situazione: il libro esamina tutti passaggi della filiera agroalimentare, dal campo alla tavola, e per ognuno indica impatti e possibili percorsi di riduzione in un’ottica di circolarità. Dai fertilizzanti agli agrofarmaci, dai metodi per rigenerare i suoli all’utilizzo dei Big Data e dell’Intelligenza artificiale in agricoltura, fino a questioni più quotidiane come la scelta tra i vari tipi di imballaggi o le produzioni bio o quelle convenzionali, gli autori delineano un percorso credibile per consumatori e aziende che vogliono produrre e mangiare in modo davvero sano e sostenibile.
Massimo Marino è Ingegnere Ambientale e Dottore di Ricerca in Life Cycle Assessment. Nel 2021 ha fondato Perfect Food, società di consulenza per l’agroalimentare. È autore e coautore di numerose pubblicazioni, tra cui il manuale Analisi del ciclo di vita (Edizioni Ambiente 2008).
Carlo Alberto Pratesi è ordinario di Economia e Gestione delle Imprese all’Università Roma Tre, dove è titolare del corso Marketing, innovazione e sostenibilità. È fondatore e presidente di EIIS – European Institute of Innovation for Sustainability.
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