Nella newsletter Fatto for Future di questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, Elisabetta Ambrosi si occupa delle materie prime critiche, cioè quelle indispensabili per la nuova frontiera industriale, in particolare per le auto elettriche e le rinnovabili. L’Europa e l’Italia sono in ritardo, ma a Bruxelles si sta discutendo un piano per affrontare il problema, anche stabilendo una quota di riciclo.
Per le associazioni, Italia Nostra e i cittadini di Mentana, piccolo centro alle porte di Roma, si scagliano contro quello che definiscono “il forno crematorio”. I Parent for future, invece, ci spiegano come scegliere un fornitore di elettricità davvero green.
Infine, la rubrica Verdi si diventa si occupa di alimentazione, o meglio di come fare a ridurre le emissioni attraverso il cibo che mangiamo. Il ritorno alla dieta mediterranea sostiene la salute e salva il Pianeta.
Buona lettura
Materie prime critiche, Italia (e Ue) arrancano nell’import: industria a rischio
di Elisabetta Ambrosi
“Le crisi geopolitiche che si sono succedute, tra cui la guerra in Ucraina ma anche la pandemia, hanno creato forti problemi alle importazioni di materiali necessari per l’industria europea. In un certo senso è stata una fortuna, perché ci ha fatto riflettere sull’eccesso di esposizione dell’Unione Europa verso paesi extra UE, in particolare verso quelli asiatici, sia per l’approvvigionamento di materie prime che per la realizzazione di componenti e apparecchiature. Il problema è che se si incrinano, ad esempio, alcune relazioni politiche si rischia di mettere in crisi intere filiere”. È un tema cruciale quello messo in luce da Attilio Piattelli, Presidente Coordinamento FREE (Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica), associazione promotrice del recente convegno “La sfida dei CRM e l’European Critical Raw Materials Act”, svoltosi a Roma nei giorni scorsi.
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Il libro
Manifesto ecosocialista. Un futuro di benessere per tutti
Treccani editore, pagine 200, euro 18
di Paul Magnette
Perché la causa climatica non è abbracciata dalle classi lavoratrici, di gran lunga meno responsabili e più vittime del degrado ambientale e della catastrofe ecologica rispetto alle categorie ricche? Per l’ecosocialista Magnette il problema deve essere affrontato in maniera radicale, mirando alle disuguaglianze e all’iperconcentrazione della ricchezza, che sono il motore del continuo aumento delle emissioni di gas serra e della perdita di biodiversità; denunciando e combattendo le mitologie liberali della “crescita verde”; rendendo la giustizia climatica una vera e propria battaglia sociale, in grado di unire i più marginali della terra.
Paul Magnette è un politico e politologo belga, presidente del Partito socialista, Ministro-Presidente della Vallonia e attuale sindaco di Charleroi.
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