Prosegue l’appuntamento con la Newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, un approfondimento sui rischi per l’ambiente dovuti alla Brexit, visto che il Regno Unito non è più vincolato alle regole europee. E i segnali sono contraddittori. Poi una guida per vivere bene e in modo sostenibile senza supermercati e grandi catene di abbigliamento. L’associazione Fare Verde denuncia lo stato pietoso in cui versa la Riserva naturale delle Saline a Tarquinia. Mentre il Wwf ci parla dei progetti per salvare gli animali dopo i roghi in Australia. Per finire la rassegna stampa internazionale.
Buona lettura.
Buoni propositi, ma anche segnali negativi: così la Brexit impatterà sull’ambiente
di Pietro Mecarozzi
La Brexit rappresenta un’opportunità e una sfida per molti settori, compreso quello ambientale. Con l’uscita dall’Ue il Regno Unito potrebbe infatti ambire a diventare un leader mondiale nella protezione ambientale. Per il momento, però, sono molte le perplessità che aleggiano sul tema.
Legalmente, dopo la fine del periodo di transizione, il 31 dicembre 2020, la legislazione ambientale dell’Ue in vigore continuerà a operare grazie a un sistema di roll-over, ma le decisioni prese dall’Unione non saranno più vincolanti per i tribunali del Regno Unito. A questo si aggiunge poi il sistema legislativo decentralizzato per le politiche ambientali proprio della Gran Bretagna: sono infatti le quattro amministrazioni di Galles, Scozia, Westminster e Irlanda del Nord che devono mettersi d’accordo su politiche interne legate all’ambiente. Il risultato? Il rischio che 40 anni di legislazione ambientale dell’Ue possano rimanere in standby.
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Il libro
Come la saggezza degli alberi rafforza la nostra vita
di Erwin Thoma (Edizioni Ambiente, pp. 216, euro 20)
Alberi, boschi e foreste sono fondamentali alla vita sulla Terra per la loro capacità di catturare l’anidride carbonica e trasformarla in ossigeno: rappresentano il più importante polmone verde del pianeta. In realtà, il loro contributo è di gran lunga maggiore. Custodiscono la saggezza e l’esperienza maturate nel corso di un percorso lunghissimo, in cui hanno sviluppato stupefacenti strategie di sopravvivenza per affrontare le inondazioni, gli incendi, le glaciazioni e le tempeste che si sono susseguiti nel corso della storia climatica, e hanno preparato il terreno per la vita di mammiferi ed esseri umani.
Possiamo imparare tanto dal bosco, che testimonia il successo del principio della cooperazione e della crescita moderata. Nel bosco non ci sono scarti e ogni materiale è destinato a un nuovo impiego in un’eterna circolarità. Il bosco non si indebita scaricando le conseguenze alle generazioni future, e ci mostra il perfetto esito di un sistema che, agendo come un unico organismo, provvede ai bisogni di tutti.
Fiabe e leggende, saggezza popolare ma anche dettagli scientifici animano Strategie della natura. Il nuovo libro di Erwin Thoma, guardia forestale e poi imprenditore nel settore dell’edilizia autosufficiente e sostenibile basata proprio sul legno, è un appello rivolto a tutta l’umanità ad abbandonare l’idea della separatezza dalla natura e abbracciare l’appartenenza a un unico flusso vitale, prendendo esempio dalla resilienza degli alberi e delle foreste.
L’autore
Erwin Thoma è nato in Austria nel 1962. Da sempre appassionato e studioso di alberi, è stato dapprima guardia forestale, per avviare poi un’impresa di edilizia sostenibile a base di legno. Prima di Strategie della natura ha scritto, fra gli altri, Il linguaggio segreto degli alberi e Dich sah ich wachsen (“Ti ho visto crescere”).
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