Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto for Future. Oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, questa settimana con Natale Ciappina andiamo a Pechino, per vedere se i tentativi del Dragone di abbattere l’inquinamento stanno funzionando. La Cina produce un terzo delle emissioni di CO2 a livello mondiale.
Agosto è tempo di vacanze, per chi può permettersele. E tra loro c’è chi ha scelto di lasciare comunque a casa l’automobile per riscoprire il gusto delle rotaie: Elisabetta Ambrosi ha intervistato la scrittrice e attivista Linda Maggiore, che ci fornisce utili consigli per viaggiare in treno.
Nello spazio dedicato alle associazioni, Fridays for Future celebra i propri cinque anni di vita, trascorsi a combattere per l’ambiente. Mountain Wilderness Italia ci racconta, invece, il caso della centrale a biomasse che dovrebbe sorgere nel Parco del Pollino.
Per la rubrica Verdi si diventa, ci occupiamo oggi di api e di come proteggere questi insetti fondamentali anche per le nostre colture.
Buona lettura
Su FqExtra il podcast di Antoniucci e Ambrosi sull’emergenza idrica e il cambiamento climatico: “A secco”
Sul fattoquotidiano.it il video forum “Alluvioni e siccità, due volti della crisi climatica”, con Luisiana Gaita e i Fridays for future Italia
Buona lettura
Clima e inquinamento, il Dragone prova a diventare green
di Natale Ciappina
Le foto con Pechino sullo sfondo sono spesso grigie, con toni plumbei quasi a ricordare come la capitale cinese sia una delle città più inquinate al mondo. A ogni COP27, la conferenza annuale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, emerge sempre come la Cina sia fra le nazioni che emettono più CO2. Una notizia ormai ciclica, che si ripete quanto le rassicurazioni del presidente Xi Jinping su come il suo paese si impegnerà “a raggiungere il picco delle emissioni entro il 2030 e ad azzerarle entro il 2060”.
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Il libro
Ecomafia 2023. Le storie e i numeri della criminalità ambientale
a cura di Osservatorio nazionale ambiente e legalità
Edizioni ambiente, pp. 320, euro 22
Il rapporto Ecomafia, redatto ogni anno da Legambiente in collaborazione con le forze dell’ordine, fa il punto sui casi di criminalità ambientale nel nostro Paese e analizza la graduale trasformazione del fenomeno. Dall’impero del cemento illegale a quello dei rifiuti. Dalle filiere illecite dell’agroalimentare alla tratta degli animali. Dalla piaga degli incendi boschivi fino al saccheggio del patrimonio culturale. L’edizione 2023 del rapporto raccoglie i nuovi numeri e le storie dell’ecocriminalità italiana.Quel che ne risulta è la fotografia accurata dell’impatto che gli ecoreati hanno sulla qualità della vita dei cittadini, oltre che sulle risorse economiche e naturali del territorio.
Osservatorio nazionale ambiente e legalità. Insieme ai Centri di azione giuridica e agli Osservatori regionali e provinciali, costituisce la rete per la legalità di Legambiente contro la criminalità ambientale. La rete aderisce a “Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”.
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