Prosegue l’appuntamento con la Newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, un fenomeno che sta preoccupando gli studiosi: a causa del surriscaldamento globale, le balene stanno morendo di fame. E questo costituisce un serio problema anche per l’uomo. Entreremo poi nel dettaglio dei negoziati sul clima: quanti sono, cosa comportano, quanto sono disattesi. Mountain Wilderness ci parla dei parchi naturali e di come le Regioni stanno tagliando le aree protette. Mentre Legambiente denuncia i pochi fondi destinati al trasporto su rotaia (treni e metro) a discapito dell’asfalto. Il Recovery è un’occasione per invertire la rotta. Per finire la rassegna stampa internazionale.
Buona lettura.
Un’altra conseguenza del riscaldamento delle acque: la balene muoiono di fame
di Pietro Mecarozzi
La salute delle balene grigie nel Pacifico settentrionale è a rischio. Tra dicembre e febbraio migliaia di esemplari di balena grigia, l’unica specie vivente della famiglia Eschrichtiidae, migrano dalle fredde acque dell’oceano Pacifico settentrionale verso quelle più calde della Bassa California, in Messico, per dare alla luce i propri cuccioli. A metà gennaio, durante la loro traversata, sono apparse emaciate, malaticce. Ora si teme per la loro vita. Tra il 2019 e il 2020 ne sono state trovate 378 morte lungo le coste del Pacifico del Messico, degli Stati Uniti e del Canada. Tante, troppe. Gli studiosi definiscono questo evento “Ume”, Unusual Mortality Event.
Il motivo? Prima di affrontare il faticoso viaggio le madri devono accumulare grandi riserve di energia, principalmente sotto forma di grasso. Tuttavia, per colpa del riscaldamento delle acque la popolazione di anfipodi, piccoli crostacei che sono alla base della loro alimentazione, sta subendo un drammatico decadimento. Di conseguenza, le balene non hanno cibo a sufficienza e molte di loro non riescono a portare a termine la traversata, oppure muoiono prima di aver fatto ritorno a casa.
(continua a leggere)
Il libro
Effetti Farfalla. Cinque scelte di felicità per salvare il pianeta
Chiarelettere, 192 pagine, euro 14,25, ebook euro 9,99
di Grammenos Mastrojeni
L’effetto farfalla è diventato un suggestivo luogo comune (il battito delle ali di una farfalla può essere il primo di una serie di eventi che arrivano a provocare un uragano dall’altra parte del mondo), in realtà è un caposaldo di una branca della matematica nota come teoria del caos. I nostri comportamenti, i gesti più semplici che facciamo ogni giorno, non sono solo gocce nell’oceano ma eventi decisivi per noi, per il nostro benessere e la nostra felicità, e per l’equilibrio dell’intero pianeta. Questo libro, con competenza ma anche in maniera semplice, mostra come tutto ciò che avviene, come il cambiamento, può essere innescato da noi stessi e avere una ricaduta in tutto il mondo. No, non servono sacrifici e rinunce eroiche. In capitoli chiari e convincenti – Siamo ciò che mangiamo, L’abito fa il monaco, Dimmi come vai e ti dirò chi sei, La natura non butta via niente, L’economia del giardino dell’Eden – l’autore ci fa capire che quel poco che facciamo ogni giorno può avere gli stessi effetti di una manovra economica e fiscale, essendo parte di un’equazione più generale in cui benessere è uguale a sostenibilità e giustizia per tutti. Se ce la giochiamo bene, il prodotto di questi fattori è la pace.
L’autore
Grammenos Mastrojeni è un diplomatico italiano. Dai primi anni Novanta ha intrapreso la riflessione e una serie di ricerche sull’allora incompreso legame fra tutela dell’ambiente, coesione umana, pace e sicurezza: ha pubblicato il primo articolo sull’interconnessione fra ambiente e stabilità sociale nel 1994, anticipando il primo allarme ufficiale emerso nel 1997 con il rapporto Geo-1 curato dal Programma delle Nazioni unite per l’ambiente. La sua prima monografia sull’argomento, Il ciclo indissolubile. Pace, ambiente, sviluppo e libertà, è stata pubblicata nel 2002. Ha insegnato Soluzione dei conflitti in diversi atenei, in Italia e all’estero e, nel 2009, la Ottawa University in Canada gli ha affidato il primo insegnamento attivato da un’università sulla questione Ambiente, risorse e geostrategia, materia che continua a insegnare. Collabora con il Climate Reality Project, iniziativa rivolta a diffondere la consapevolezza dei rischi legati al cambiamento climatico lanciata dal premio Nobel Al Gore. Ha scritto anche, con Antonello Pasini, Effetto serra effetto guerra, L’arca di Noé. Per salvarci tutti insieme, entrambi Chiarelettere e L’ecorivoluzione necessaria (Edizioni Scientifiche Italiane).
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