Nella newsletter Fatto for Future di questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, Elisabetta Ambrosi sbugiarda la narrazione sulla finanza verde grazie all’ultimo libro di Andrea Baranes. Le banche sbandierano il loro impegno per salvare il Pianeta dal riscaldamento globale, poi sostengono l’industria delle fonti energetiche fossili – gas, petrolio e carbone – con centinaia di miliardi l’anno. Si chiama greenwashing e la politica ne è complice. Gli Stati infatti sottomettono sempre più spesso la transizione ecologica alla logica del mercato.
Mentre chi protesta per salvare l’ambiente può perfino finire in galera. Le leggi contro gli attivisti – qualcuno, come Salvini, li chiama eco-vandali – diventano sempre più draconiane. Ultima Generazione ha lanciato l’appello al presidente Mattarella affinché non firmi la norma.
L’associazione Marevivo mette al centro la pratica sperimentale del deep-sea ming, ovvero l’estrazione di metalli rari dai fondali degli oceani. La Norvegia ha appena autorizzato l’esplorazione. Altre aree sono già state date in concessione. La domanda globale potrebbe raddoppiare entro il 2040. Le stime indicano che entro il 2030, sarà necessario un quantitativo di litio 18 volte maggiore. Eppure, le conseguenze delle trivelle negli abissi marini non sono certe: la comunità scientifica mette in guardi sulla possibile catastrofe ambientale. Poi segnaliamo l’intervento dell’Associazione Vivinstrada-Rete di Associazioni per la culture e la prevenzione stradale, sulla polemica per i 30 km/h nelle città.
Per la rubrica Verdi si diventa, Elisabetta Ambrosi ci racconta la lotta dei dipendenti Amazon non solo per i diritti sociali, come reddito e previdenza, ma anche per l’ambiente. Al punto da indurre Jeff Bezos a firmare il Climate Pledge, per azzerare le sue emissioni entro il 2040 e avviare una transizione verso i furgoni elettrici.
Su FqExtra il podcast di Ambrosi e Mercalli: Contro il riscaldamento globale, basta viaggi inutili
Buona lettura
Clima, l’affare della finanza: dietro il greenwashing un fiume di miliardi per gas e petrolio
di Elisabetta Ambrosi
Alzi la mano chi riesce a trovare una banca o un gestore finanziario che non dichiari in ogni suo sito web, documento o informativa al pubblico la propria sostenibilità. Eppure, nonostante il sistema finanziario abbia conosciuto un proliferare di iniziative per il clima e di impegni per le zero emissioni, ogni anno quel sistema continua a sostenere con centinaia di miliardi di dollari l’industria dei combustibili fossili – ben 5.500 negli ultimi sette anni provenienti da 60 gruppi bancari del pianeta – mentre le emissioni non scendono.
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Il libro
Antropocine, lo schermo verde. Manuale di percorsi e idee per un Italian Ecocinema
di Marino Midena*
Questo libro è tra i primi in italiano ad inserirsi nel filone critico dell’Ecocinema: oltre trecento film analizzati con l’approccio dell’Ecocritica, per individuare le tendenze, i linguaggi e le questioni. Una rilettura in chiave “eco” di centoventi anni di cinema italiano, fino all’invenzione di un neologismo innovativo: AntropoCine.
Altreconomia editore. Pagine: 208. Prezzo: 18 euro.
*Marino Midena, studioso delle tematiche agraristiche-ambientali sotto il profilo giuridico, cura dal 2009 la rubrica “Visioni” sul mensile La Nuova Ecologia, ha promosso la rassegna cinematografica Green Movie Film Fest, festival sul cinema ambientale a Roma e ha ideato il Green Movie Award.
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