Ben tornati alla newsletter Fatto for Future. Questa settimana, oltre alla rubrica di Luca Mercalli, con Michela Iaccarino vi raccontiamo la storia dei bambini al lavoro nelle piantagioni americane del tabacco, per lo più figli di migranti, ignorati non solo dai repubblicani di Trump ma anche dai democratici di Harris e Biden. La piaga dello sfruttamento minorile è ampia e riguarda tutti i settori, secondo i dati del Dipartimento del Lavoro Usa: dal 2022 il numero dei giovani coinvolti è aumentato del 37%; rispetto a 10 anni fa, è esploso con un incremento del 283%
Elisabetta Ambrosi ha approfondito il tema della siccità con un’intervista a Massimiliano Pasqui, ricercatore del Cnr, il quale boccia la privatizzazione dell’acqua e suggerisce cambiamenti radicali in vista di crisi idriche sempre più frequenti: “Occorre ripensare i sistemi di produzione e l’acqua deve essere pubblica”.
Andiamo in Trentino per parlare della difficile convivenza, sui monti, tra uomini e orsi. Lo zoologo del Wwf Marco Antonelli denuncia “15 anni senza prevenzione” e la scarsa attenzione delle amministrazioni alla diffusione di informazioni corrette tra la popolazione.
Nello spazio dedicato alle associazioni, Legambiente stronca il decreto Salva-Casa, sbandierato da Matteo Salvini, come l’ennesimo condono edilizio del governo Meloni, nella scia del passato berlusconiano. La Lipu invece lancia un ammonimento verso i comuni impegnati nelle potature e nella gestione del verde urbano, ricordando alcuni rischi “per la biodiversità e la riproduzione degli uccelli”.
Nella rubrica Verdi si diventa torniamo sulla dieta mediterranea per sgombrare il tema da propaganda e fake news, dando la parola alla biologa nutrizionista e tecnologa alimentare Silvia Petruzzelli.
Buona lettura
Sfruttati, ignorati e avvelenati: i bambini che coltivano tabacco nelle piantagioni americane. Fantasmi anche per i Democratici
di Michela A.G. Iaccarino
A marzo scorso, durante un comizio in Ohio, col cappellino rosso Maga in testa, chiamò i migranti “non persone, animali”. Una manciata di giorni fa a Milwaukee, Donald Trump ha promesso al suo elettorato di lanciare la più grande deportazione di migranti della storia americana. Tanto scintillante e colorato è lo show del candidato repubblicano, quanto oscuro e nascosto è il lavoro illegale compiuto dai migranti, e dai loro figli, ogni giorno, negli Stati Uniti.
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IL LIBRO
Sta arrivando la fine del mondo? 15 punti di vista sulle paure e i rischi apocalittici del nostro presente
di Agnese Codignola, Francesca Coin, Giulia Corsini, Ferdinando Cotugno, Gianluca Didino, Barbara Frale, Ludovica Lugli, Ilaria Mazzini, Emanuele Menietti, Guido Mori, Franco Palazzi, Claudia Pasquero, Paolo Pecere, Simone Pieranni, Daniele Zinni
Utet editore, 256 pagine, 19 euro
All’indomani di Hiroshima, la preoccupazione rispetto alla fine del mondo era esclusivamente atomica, ma nei decenni seguenti le minacce apocalittiche sono proliferate, moltiplicandosi spaventosamente con l’arrivo del nuovo millennio: siccità, inquinamento, estinzioni animali e vegetali, inondazioni, terremoti, guerre, sviluppi tecnologici fantascientifici, precarietà economica e tensioni sociali.
Non si tratta più di sognare una fine del mondo, sembra, ma di scegliere quale fine del mondo ci aspetta. O meglio, abbiamo in realtà il sospetto che il mondo continuerà a esistere, placido e surriscaldato, ma senza di noi. È davvero così? O è solo la narrazione seducente dell’apocalisse che ci ha mortalmente assuefatti?
Abbiamo riunito quindici scrittrici e scrittori che si occupano di ambiti molto diversi, e li abbiamo invitati a ragionare intorno a queste domande.
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