Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto for Future. Oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, questa settimana Luana De Micco ci porta in Francia, dove c’è una rivolta degli attivisti contro l’autostrada che vuole costruire Macron. Un progetto ritenuto vecchio, poco vantaggioso e dannoso per l’ambiente. All’opposto, Michela A. G. Iaccarino ci porta a conoscere il caso virtuoso di una masseria nata su un bene sequestrato alla camorra, ad Afragola: una “chimera verde” che resiste nella terra dei fuochi, tra apicoltura ed energia pulita, sotto la costante minaccia dei clan.
Nello spazio dedicato alle associazioni, Marevivo ci parla dell’inquinamento invisibile da microfibre e di come si può ridurne l’impatto sui mari. Legambiente, invece, torna sul problema dell’eolico (a terra e a mare) soffocato dalla burocrazia che ferma le opere e spiega cosa dovrebbe fare il governo Meloni.
Nella rubrica Verdi si diventa, parliamo di un approccio “esperienziale” al turismo, un’altra cosa rispetto alla vacanza mordi e fuggi.
Buona lettura
Dopo Sainte-Soline, la rivolta degli eco-attivisti contro l’autostrada di Macron
di Luana De Micco (Parigi)
Il nuovo simbolo delle lotte ambientaliste in Francia è un’autostrada. I media francesi la chiamano “l’autostrada della discordia”: 53 km di asfalto che collegheranno la città di Castres, 44 mila abitanti, in Occitania, a Tolosa, capoluogo della regione, che di abitanti ne conta dieci volte tanto. Sabato scorso, su appello di collettivi come Extinction Rebellion e Les Soulevements de la Terre, circa 10 mila militanti si sono dati appuntamento a Saix, nel dipartimento Tarn, per dire no alla futura autostrada. Sei cortei sono partiti prendendo percorsi diversi, anche non autorizzati. Data la presenza di circa 200 attivisti “radicali”, secondo la prefettura, erano stati inviati sul posto centinaia di poliziotti. L’ecologia è al centro di forti tensioni in Francia. A marzo, a Sainte-Soline, nel centro rurale della Francia, una protesta contro il progetto di costruzione di “mega-bacini” idrici, finalizzati ad aiutare l’agricoltura intensiva di fronte ai frequenti fenomeni di siccità, aveva provocato decine di feriti negli scontri tra manifestanti e polizia, di cui alcuni gravi.
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Il libro
Amazzonia. Una vita nel cuore della foresta
Laterza, euro 18, pagine 208
di Emanuela Evangelista
L’immensità è un concetto familiare per chi nasce in Amazzonia, dove lo spazio sembra non avere confini. Un’inesauribile varietà di ambienti, la più alta concentrazione di forme di vita sul pianeta, corsi d’acqua così vasti da non scorgerne la sponda opposta.
Emanuela Evangelista, biologa e attivista, vive da oltre dieci anni nel cuore della foresta amazzonica. Nelle pagine di questo libro racconta l’Amazzonia che ha conosciuto e lo fa da un punto di vista unico: un’italiana, ormai parte integrante della comunità̀ dei popoli della foresta.
Emanuela Evangelista, biologa della conservazione e attivista ambientale, è impegnata da più di vent’anni nella tutela della foresta, della biodiversità e delle popolazioni tradizionali. Vive nel piccolo villaggio di Xixuaú, nel cuore dell’Amazzonia. È presidente di Amazônia Onlus.
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