Prosegue l’appuntamento con la Newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, Elisabetta Ambrosi ci racconta del boom, partito dagli Usa, degli insetti a tavola. Un cibo – dicono gli esperti – nutriente e sostenibile che in Europa attende le autorizzazioni. Nicola Borzi ci parla del tentativo dell’Europa di fare una riforma fiscale dell’energia più compatibile e in linea con gli obiettivi climatici, ma c’è chi rema contro. Greenpeace ci parla del gas metano: il greenwashing usato dall’industria dei combustibili fossili. Mentre Extinction Rebellion e il Comitato SOLE denunciano il piano per una centrale a turbogas a Civitavecchia, alla faccia della transazione ecologica. Per finire la rassegna stampa internazionale.
Buona lettura
Nutrienti e poco inquinanti, il boom degli insetti a tavola arriva anche in Europa
di Elisabetta Ambrosi
Barrette di muesli ai vermi della farina, cupcake di carote e grilli, cookies ai vermi e polpette di grilli al pomodoro: sono alcune ricette contenute nell’ultimo libro del nutrizionista tedesco Florian J. Schweigert, Mangiare insetti. L’alimento del futuro (Odoya editore). Ma non c’è nulla di folkloristico o bizzarro. Che gli insetti siano parte della nostra alimentazione è una realtà e non solo fuori dall’Europa. Già due miliardi di persone in Asia, Africa, Australia e America Latina mangiano coleotteri, bruchi, api, vespe e formiche. Come fanno notare i sostenitori dell’ “entomofagia”, anche in Europa e negli Stati Uniti ogni persona mangia involontariamente almeno 250 grammi di insetti all’anno, perché tracce di insetti, impossibili da rimuovere del tutto, si trovano in molti prodotti, dalle marmellate al cioccolato, dai succhi di frutta alla crema di nocciole. E non è un male, visto si tratta di proteine complete, che contengono, spiega Schweigert, “tutti gli aminoacidi essenziali che il nostro organismo non è in grado di produrre, ma con meno grassi e colesterolo della carne, il che significa che mangiare grilli, tarme e larve di punteruolo rosso è più salutare che consumare pollo o altra carne”.
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Il libro
Uno scomodo equilibrio. Ecologia, evoluzione, storia: come prevenire la prossima pandemia
(Mondadori, euro 19, 228 pagine)
Da qualche tempo un microscopico virus tiene sotto scacco sette miliardi e mezzo di individui della specie in assoluto più dotata di risorse tecnologiche, facendo vacillare la sua arrogante pretesa di dominare la Terra. Invece che indagare le vere cause della pandemia, i sapiens hanno cercato dei capri espiatori cui addossare la colpa – la mancanza di un sistema sanitario globale, gli esperimenti nei laboratori, le scarse condizioni igieniche della parte più povera del mondo – dimenticando che non si tratta di un avvenimento straordinario. Le pandemie, infatti, hanno una storia antica quanto l’umanità e, pur avendo implicazioni in ogni campo della vita sociale e politica, sono un fenomeno fisico che riguarda principalmente la scienza e che va dunque trattato come tale. Proprio alla luce del metodo scientifico, Mario Tozzi ci racconta cosa sta accadendo sul pianeta, focalizzandosi non tanto sugli aspetti biomedici della pandemia, quanto su quelli ambientali, ecologici ed evolutivi, nella convinzione che la storia – non solo degli uomini, ma anche della Terra – possa insegnarci molto sull’origine e sul rapporto che abbiamo con le malattie epidemiche. Come nascono, dunque, le pandemie? I virus sono intelligenti? E cosa si dovrebbe fare per trovare un equilibrio con il Covid-19? Con la chiarezza espositiva che lo contraddistingue, l’autore esamina teorie antiche e recentissime, valuta ipotesi confermate o contraddette dai dati, ma soprattutto cerca di sgomberare il campo dalle forzature mediatiche e dalle fake news, consapevole che distinguere tra informazione vera e disinformazione sia il dovere di chiunque faccia divulgazione scientifica. E conclude che cancellare i virus non sarà mai possibile, né sarebbe giustificato, poiché sono parte integrante della natura: ciò che possiamo fare, piuttosto, è imparare a conoscerli, tutelando per prima cosa l’ecosistema in cui tutti noi viviamo. Invece, la scomoda verità che emerge è che abbiamo accettato limitazioni e sacrifici provvisori solo perché abbiamo visto la nostra vita in pericolo, ma non siamo ancora disposti a cambiare in via definitiva le nostre abitudini per arrestare la distruzione del mondo, che ha esattamente le stesse cause delle pandemie.
Mario Tozzi è primo ricercatore presso il Consiglio nazionale delle ricerche. È presidente del Parco regionale dell’Appia Antica ed è membro del Consiglio scientifico del WWF. Attualmente conduce su Rai Tre il programma di divulgazione scientifica «Sapiens – Un solo pianeta». Per la radio conduce «Green Zone» (Rai Radio Uno). Tra i suoi libri ricordiamo Italia segreta (2008), Pianeta Terra ultimo atto (2012), Tecnobarocco (2015), Paure fuori luogo (2017) e, da Mondadori, L’Italia intatta (2018) e Com’è nata l’Italia (2019).
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