Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, Cosimo Caridi da Berlino ci parla la retromarcia dei Verdi tedeschi sull’ambizioso piano ecologico della Germania: Grünen saliti al potere proprio con l’obiettivo di proseguire (e migliorare) l’approccio green della Merkel. La scusa – come vedremo – è la crisi ucraina. Poi Elisabetta Ambrosi che ci racconta l’Italia assetata, un paese dove la siccità non è solo dovuta a eventi naturali
Nello spazio dedicato alle associazioni ambientaliste, Greenpeace Italia accusa le lobby dell’agricoltura di sfruttare la guerra per fermare la transizione ecologica del settore. Un discorso che si intreccia con la siccità che sta investendo molte zone dell’Italia. Mentre due esperti del settore energia ci offrono una soluzione alla crisi di petrolio e gas, ossia il geotermico, una tecnologia su sui eravamo all’avanguardia nel mondo.
Infine, nella rubrica “Verdi si diventa” parliamo dell’acqua, ossia come usare questo “tesoro” senza sprecarlo.
Buona lettura
Effetto Ucraina, la retromarcia sulla Transizione tedesca è Verde
di Cosimo Caridi (Berlino)
La guerra e le sanzioni alla Russia hanno provocato un terremoto nella politica ecologica tedesca. A essere messo in discussione è l’intero progetto politico della coalizione di governo, nonché l’eredità verde di Angela Merkel. Anche se l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2045 rimane invariato i passi intermedi, pianificati per anni, sembrano sempre meno attuabili. Nel 2021 nucleare e carbone hanno rappresentato il 40% del mix energetico complessivo della Germania. Quota che a partire dal 2022 dovrebbe essere assorbita da rinnovabili. Secondo il piano del governo entro l’anno dovrebbero chiudere le tre centrali nucleari ancora attive. E nel 2030 Berlino dovrebbe dire addio al carbone, per raggiungere così l’80% di produzione elettrica da fonti rinnovabili. Questo percorso era stato stabilito con la consapevolezza di poter fare affidamento sull’entrata in funzione del gasdotto Nord Stream 2. Ma l’invasione dell’Ucraina ha costretto il cancelliere Olaf Scholz a bloccare l’infrastruttura.
Nel 2011 Angela Merkel era al suo secondo mandato, governava con i liberali del Fdp. Il disastro di Fukushima spinse la cancelliera a una decisione radicale: l’abbandono del nucleare. Merkel ha studiato fisica ed è sposata con Joachim Sauer, chimico di fama mondiale. Nel 1994 ottenne il suo primo incarico ministeriale, Helmut Kolh le affidò il dicastero dell’Ambiente con la delega ai rettori nucleari. Fino all’incidente della centrale giapponese la cancelliera, per le sue conoscenze scientifiche, riteneva il nucleare un’energia affidabile e verde. Era lei l’anima ecologica del governo nei giorni in cui lo tsunami si abbatté Fukushima.
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Il libro
Acqua. Una biografia
Edizioni Mondadori, pagine 480, euro 22
di Giulio Boccaletti
Dalle antiche civiltà della Mezzaluna fertile alla Grecia classica, dalla Roma repubblicana all’impero britannico, dalla Guerra fredda all’età della globalizzazione, Giulio Boccaletti, uno dei massimi esperti di sostenibilità ambientale, ci guida alla scoperta di come la distribuzione dell’acqua abbia di fatto plasmato la civiltà umana, favorendo la nascita dello stato e delle sue istituzioni finanziarie, legali e commerciali, accompagnando lo sviluppo economico e caratterizzando la politica delle nazioni. E come, ancora oggi, nel cosiddetto Antropocene, definisca i termini del nostro rapporto con la natura e l’ecologia del pianeta. Un rapporto che si è fatto sempre più vincolante e che ci pone di fronte a domande ineludibili circa il destino di ognuno di noi.
Giulio Boccaletti è un esperto riconosciuto a livello mondiale in materia di sicurezza delle risorse naturali e sostenibilità ambientale. Formatosi come fisico e scienziato del clima, ha conseguito un dottorato presso la Princeton University, dove è stato membro della NASA Earth Systems Science Fellow. È stato ricercatore presso il Massachusetts Institute of Technology, partner di McKinsey & Company e chief strategy officer di The Nature Conservancy, una delle più grandi organizzazioni ambientaliste del mondo. Vive a Londra.
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