Prosegue l’appuntamento con la Newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca Mercalli, Nicola Borzi ci racconta cosa sta facendo l’Europa per l’ambiente. Elisabetta Ambrosi denuncia lo scempio dei pini di Roma (e non solo nella Capitale), attaccati da un parassita che li sta sterminando. Ma risposta del Comune non è quella giusta. L’associazione Marevivo ci spiega l’importanza di adottare una spiaggia. Mentre per Greenpeace l’Italia è lontana dagli obiettivi europei per quanto riguarda la plastica monouso. Per finire la rassegna stampa internazionale.
Buona lettura
Clima, l’Europa metterà in campo 1.200 miliardi. E l’Italia ha imparato a spendere
di Nicola Borzi
Nei prossimi dieci anni, i risultati della politica europea contro il cambiamento climatico si giocheranno sul fronte della spesa. Per centrare gli obiettivi di riduzione delle emissioni, Bruxelles punta su uno sforzo corale di tutte le istituzioni nazionali, a partire dalle Regioni. In ballo non ci sono solo i mille miliardi di investimenti previsti dal Green Deal per finanziare la transizione verso la neutralità climatica, ma anche i trasferimenti della politica di coesione per gli investimenti pubblici nelle regioni meno sviluppate dell’Europa centrale, orientale e meridionale, che rappresentano un terzo del bilancio Ue. Nel periodo di programmazione 2021-2027, il 30% dei finanziamenti regionali della Ue andrà all’azione per il clima e all’ambientali: in tutto dovrebbero essere circa 1.200 in tutto. La politica regionale avrà un ruolo essenziale per conseguire gli obiettivi climatici e il suo snodo centrale sarà il Mezzogiorno italiano, che con 20 milioni di abitanti resta la maggior area arretrata dell’Unione Europea. Si rende così necessario rendere stabile il grande balzo in avanti realizzato dall’Italia nel 2020, quando la Penisola è riuscita a centrare tutti gli obiettivi di spesa dei fondi europei dopo decenni di inefficienza nell’utilizzo delle risorse comunitarie.
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Il libro
Le sfide della transizione ecologica
di Edo Ronchi
(Piemme, pagine 304, euro 18.90 cartaceo, 9.90 ebook)
Non c’è negazionismo che tenga: la crisi climatica è inesorabile e minaccia l’umanità, prima ancora che il pianeta. Se si è arrivati a questo punto è perché le politiche per contrastare il riscaldamento globale sono state inefficaci, nonostante la sempre più diffusa sensibilità green. Oggi, finalmente, si parla di “transizione ecologica”: in questo libro di Edo Ronchi, fra i principali esponenti dell’ambientalismo in Italia, c’è tutto quello che bisogna sapere per passare dalle parole ai fatti. Sostegno alle energie rinnovabili, carbon tax, rigenerazione urbana, economia circolare, ripensamento del sistema produttivo, dei trasporti e del sistema agroalimentare: Ronchi passa in rassegna con passione e chiarezza tutte le armi a nostra disposizione per vincere la battaglia più importante per il nostro futuro. Come ci ricordano Greta Thunberg e i ragazzi di Fridays for future, per una riconversione economica a basse emissioni di CO2 è necessario un massiccio Green New Deal, che concili ambiente ed equità e riesca dunque ad affrontare insieme crisi climatica e crisi sociale. Non a caso, nel Next Generation EU, il programma europeo per la ripresa dalla crisi pandemica dovuta al Covid-19, la transizione ecologica è messa al primo posto. Le sfide della transizione ecologica è un appello ad attivarsi per una politica e un’economia completamente nuove: non basta cambiare i comportamenti individuali, dobbiamo cambiare un intero sistema sociale ed è tempo di reclamarlo con forza.
L’autore: Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, vive a Roma dal 1978, coniugato e con tre figli, è laureato in Sociologia all’Università di Trento. È stato docente di progettazione ambientale, corso di laurea in Architettura del Paesaggio, presso l’Università la Sapienza di Roma, è stato parlamentare, docente universitario e ministro dell’ambiente. Studioso ed esperto delle problematiche ambientali e dello sviluppo sostenibile, ha pubblicato numerosi testi, tra i quali: Uno sviluppo capace di futuro (2000), Un futuro sostenibile per l’Italia (a cura di, 2002), La riforma dei rifiuti. I nodi critici (coautore di, 2004), Green Economy per uscire dalle due crisi (2012), Un green New Deal per l’Italia (2013), Le imprese della green economy (2014).
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