Bentornati al consueto appuntamento con la newsletter Fatto for Future. Questa settimana, oltre alla rubrica di Luca Mercalli, Elisabetta Ambrosi affronta il tema del Green Deal (il piano europeo per la transizione ecologica) con un’intervista al professor Chiti. L’esperto è preoccupato per la frenata alla svolta ecologica, minata dalle multinazionali e da interessi nazionali.
Nello spazio dedicato alle associazioni, ospitiamo l’appello rivolto alle istituzioni europee, in vista del voto dell’8 e 9 giugno, di Medici per l’Ambiente: “Lotta alla cementificazione, gli allevamenti intensivi e le microplastiche”. Legambiente invece ci porta a Roma con la specialista in immersioni acquatiche Alessia Zecchini, per il lancio dell’installazione artistica “Apnea Against Pollution”.
Infine, per la rubrica Verdi si diventa, Elisabetta Ambrosi racconta gli effetti collaterali dei nuovi Ogm (e perché bisogna fermarli). In Italia, con con un emendamento del 2023, le regole sulla valutazione del rischio sono state molto ammorbidite.
Buona lettura
Green Deal, il professor Chiti: “Equilibri nazionali e interessi economici minano il progetto europeo”
di Elisabetta Ambrosi
“Il Green Deal ha molti nemici. È sotto attacco da più versanti: da chi gli imputa di eludere il problema di fondo, ovvero il modello economico consolidato in Europa e nel mondo occidentale; da chi lo accusa di fare troppo poco, ad esempio rispetto alla tutela degli ecosistemi; da chi gli contesta di fare male, producendo costi sociali”. Edoardo Chiti è professore di Diritto amministrativo alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e, insieme a Dario Bevilacqua, autore del recente Green Deal. Come costruire una nuova Europa (Il Mulino Editore), nel quale fa il punto, alla vigilia delle elezioni europee, sul Green Deal, “una strategia che merita tutta la nostra attenzione, perché ridefinisce l’agenda politica dell’Unione e la direzione complessiva del processo di integrazione europea”. E che, però, rischia di essere messa in discussione, se non del tutto fermata, dal prossimo Parlamento, se dovessero vincere le destre.
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Il libro
La natura lo fa meglio (e prima). Le sorprendenti invenzioni tecnologiche che la natura suggerisce all’uomo
di Giorgio Volpi
Aboca edizioni, pagine. 312, euro 22
Dalla tecnologia alla scienza applicata, l’unicità dell’uomo parrebbe evidente. Con questo libro scopriremo, invece, che molte delle grandiose idee dell’uomo sono apparse sulla Terra molto prima del nostro arrivo. In anticipo sull’ingegno umano, infatti, è arrivata la natura, che attraverso infiniti tentativi ha selezionato nelle piante e negli animali alcune abilità e caratteristiche davvero sorprendenti. Giorgio Volpi ci guida alla scoperta di un mondo naturale sconosciuto, antico e pioneristico al tempo stesso, mostrandoci che in un futuro non lontano potremmo imparare a sfruttare alcune delle scoperte chimiche che la natura ha già affinato.
Giorgio Volpi, laurea in Chimica e in Scienze Naturali, è tecnico presso il Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino, dove svolge ricerche nell’ambito della luminescenza e dei complessi organo-metallici.
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